tre anni dopo
Era nervoso, di questo era sicuro. Forse anche troppo sicuro.
Il vestito gli stava stretto attorno al collo e qualsiasi cosa provasse a fare non riusciva a respirare.
Sospirò pesantemente e guardò Michael davanti allo specchio.
"Mik, smettila di sistemarti quel papillon, era perfetto dieci minuti fa ed è perfetto ancora adesso" esclamò Federico. Michael si girò e gli scoccò un'occhiataccia.
"A un matrimonio deve essere tutto perfetto e questo papillon non vuole stare fermo!".
"Per forza, continui a torturarlo".
"Io non torturo, io sistemo".
Federico scoppiò a ridere e si alzò a sua volta andandosi a mettere accanto a Michael.
Eccoli lì, i loro riflessi, uno vestito in bianco e l'altro in nero. Potevano quasi sembrare loro gli sposi.
"Andrà tutto bene" disse Federico ad un certo punto.
"Andrà tutto bene se questo papillon decide di stare dritto!" ribatté Michael e con un sorriso Federico si piazzò davanti all'amico, cercando di sistemare quel maledetto papillon, anche se era perfetto così com'era.
"Sei agitato, Fede?" chiese Michael con un sorriso quasi malizioso, perché le sue mani tremavano mentre cercavano di sistemare la stoffa.
"No, ma non capisco cosa c'è che non va, è dritto!".
"Tu hai problemi di vista allora".
"Grazie, sei il solito simpaticone".
Quando finalmente gli parse dritto, Federico tornò a sedersi sulla sua sedia, sospirando pesantemente. Buttò un'occhiata all'orologio sulla parete e il suo cuore quasi saltò un battito.
Mancavano neanche venti minuti all'inizio del matrimonio. Si sentiva svenire.
"Ci pensi mai a come sarebbe stata la tua vita se non mi avessi incontrato?" chiese improvvisamente Federico. Michael fermò le sue mani dal sistemarsi i gemelli sul suo polso e con un sorriso annuì.
"Sarebbe stata buia e triste. Tu mi ha salvato, Federico".
"Ora sei un po' drastico, non credi?".
Michael andò a sedersi accanto all'amico e i suoi occhi cominciarono a sorridere con le sue labbra.
"No, sono serio. Con te vita è stata più facile. Ho trovato un amico speciale e senza di te non so cosa avrei fatto. Forse non farei musica, senza di te, perché tu mi ha dato quel libro che ho riempito con mie note. Tu mi ha salvato quando André mi ha picchiato. Tu mi ha davvero salvato".
Federico non si aspettava così tanto in quella discussione e Michael lo percepì.
"E tu?" chiese. "Cosa avresti fatto senza me?".
"Non lo so. Non so dove sarei adesso. Davvero non lo so dove sarei, ma so che non sarei completamente me stesso, perché tu mi hai fatto capire una grande parte di me, Mik".
Michael sapeva a cosa si riferiva, ovviamente, e il suo sorriso imbarazzato glielo confermò.
"Avresti trovato altro uomo da amare, questo è sicuro".
"No, non credo. E anche se ci fosse stato qualcuno, non sarebbe stato lo stesso. Ci sono emozioni che ho provato solo con te".
Forse non era la cosa migliore da dire nel giorno del suo matrimonio, ma gli era scappata, quasi involontariamente, o meglio, senza nessuna possibilità di controllo.
Michael gli prese la mano e cercò di rimanere il più serio possibile.
"Quel nostro amore appartiene al passato. Oggi è il futuro" rispose e Federico lo sapeva. Annuì e rimasero in silenzio per qualche minuto, poi si alzò e sorrise.
"Basta con questi discorsi deprimenti, uno sposo triste è disdicevole" esclamò. Michael si alzò e avvolse l'amico in un abbraccio.
"Oggi è giorno importante" sussurrò Michael. Federico sorrise. Sì, era davvero importante.Le porte della piccola chiesa si aprirono e Federico fu preso da una serie di emozioni che non sapeva bene come definire. La marcia nuziale stava suonando, gli invitati si erano alzati e avevano puntato gli occhi sulla persona che stava percorrendo la navata.
Federico buttò un occhio al suo migliore amico in piedi accanto a lui e quest'ultimo gli regalò un sorriso enorme. Michael era felice, lui era felice. Erano tutti felici, quel giorno.
Scappò qualche lacrima già quando il prete cominciò a celebrare il matrimonio e Federico rimase lì, immobile, ad ascoltare e sorridere. Era così che doveva andare.
Sorrise quando il prete pronunciò le sue parole colme d'amore.
Sorrise un po' nervoso quando chiese se qualcuno fosse contro quel matrimonio e per un attimo Federico temette il peggio, soprattutto da sé stesso.
Sorrise quando chiese di pronunciare le promesse.
Sorrise quando finalmente proclamò il momento del bacio.
E sorrise quando Giulia lo prese per mano e percorsero la navata per la prima volta come marito e moglie.
Fuori dalla chiesa li immersero nei coriandoli, negli abbracci e nelle lacrime di gioia.
Michael era in mezzo a loro, da solo, felice mentre applaudiva e gridava "Viva gli sposi!" insieme agli altri.
Era un giorno felice, quello.
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Amore che vieni, amore che vai
FanfictionIn un mondo alternativo dove Federico conosce un certo Michael alle superiori, dove Michael fa scoprire nuove emozioni a Federico, dove imparano a diventare Mika e Fedez. Midez!AU WARNING: questa fanfiction è piena di angst. Forse anche troppo. Chie...