Capitolo 11

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La luce entra dalla finestra illuminandomi il viso. Mi volto dalla parte del buio e chiudo gli occhi, ma niente, non riesco a dormire.
Ogni volta che ci provo ripenso o a Chris, o a Cameron.
Sono sveglia già da parecchio tempo, e ho provato già tante volte ad addormentarmi, ma niente.
Se solo non avessi visto quella scena di Chris, adesso riuscirei a dormire, ma no, doveva mettersi in mezzo anche Dallas con il suo carattere di merda. Guardo l'ora sulla sveglia, e vedo che sono le 6:28.
Basta, mi arrendo! Tiro giù tutte le coperte ed esco fuori dal letto. Apro del tutto le tende e la finestra, ed esco in terrazza. Il sole sta sorgendo proprio adesso, e il cielo si sta colorando di rosso e arancione, mischiati all'azzurro. È qualcosa di strepitoso. Osservo il mare, e lo vedo così tranquillo, calmo, sereno, mi fa davvero invidia.
Non c'è nessuno per strada, si sente solo il dolce rumore delle onde che si infrangono sulla sabbia.
Quanto vorrei che i miei amici fossero qui con me, mi sentirei molto meno sola, o sopratutto riuscirei a dormire.
Mi è venuta la pazza idea di andare a correre. In Italia lo facevo sempre, ogni mattina, non solo per tenermi in forma, ma anche perché mi liberava la mente. Torno in camera e chiudo la finestra. Apro l'armadio e tiro fuori la divisa dell'Adidas blu, che mi aveva regalato mio padre per il compleanno l'anno scorso, un paio di calzoni e una maglietta corta fino all'ombelico. Vedo in bagno e mi lavo velocemente. Ritorno in camera già vestita, mi manca solo di legarmi i capelli.
Mi fermo davanti allo specchio e cerco di fare una coda decente.
Indosso le scarpe da corsa e apro la porta lentamente.
Sgattaiolo giù fino a raggiungere il portone di casa. Devo evitare di svegliare qualcuno, altrimenti mi uccideranno.
Apro la porta ed esco.
Una volta fuori attacco le cuffie al telefono e "Outside" di Ellie Goulding parte. Inizio a correre uscendo dal cancello di casa e costeggio il mare, per evitare di perdermi. Più penso più aumento velocità, così cerco di concentrarmi sulle parole della canzone. Il mio sguardo è sempre concentrato sul mare, è spettacolare. È stupendo correre la mattina preso, non solo non c'è nessuno, ma il panorama che ti offre il cielo è qualcosa di unico.
Corro per un po' a ritmo delle canzoni che si susseguivano, fino a quando non vedo un'ombra venire nella direzione opposta alla mia.
Allora non sono l'unica a cui piace andare a correre alla mattina presto..
Mano a mano che mi avvicino a questo individuo riconosco qualche particolare
Ad esempio è senza maglietta, e ha un fisico davvero bello.
Ma è possibile che gli americani abbiano  il vizio di andare in giro mezzi nudi? Ho capito che avete un fisico perfetto, però almeno un po' di contegno!
Ora pochi metri ci separano, e lo riconosco
Il mio cuore si ferma, mentre la mia mente mi impone di continuare a correre. Alzo il volume della musica al massimo.
Cosa ci fa Chris in giro alle sei e mezza del mattino? Non ha di meglio da fare?
Abbasso la testa, nella speranza che lui non mi riconosca.
Gli passo di fianco, e continuo a guardare davanti, con le braccia che mi tremano, e il sudore che mi cola in viso. Lui non li riconosce, e io tiro un sospiro di sollievo.
"Pensavi davvero che io non ti avessi riconosciuto?" Dice una voce dietro di me
So perfettamente che è lui, ma se continuò a correre forse lui mi lascerà perdere e se ne andrà...
Infatti aumento velocità cercando di canticchiare la canzone che sto ascoltando. Lui mi supera e mi si pazzia davanti a poca distanza. Non riesco a frenare in tempo, e gli cado addosso.
Cadiamo a terra, lui sotto che ride, mentre io sopra arrabbiata.
Mi stacco le cuffie
"Che problemi hai? Potrai fare un numero così?"
"Beh, a me non dispiace questa posizione.."
Mi alzo subito, e riprendo a correre. Lui mi segue e dopo neanche un minuto me lo ritrovo affianco
"Dai scusami.. Ti ho chiamato parecchie volte, ma non ti voltavi."
"Ci sarà un motivo, no?"
"Sei arrabbiata con me?" Chiede
Perspicace il ragazzo
"Cosa te lo fa pensare."
"Vuoi la risposta poetica, o quella reale?"
Scrollo la testa e aumento velocità.
Ma lui mi raggiunge subito
"Dai, scusami. Holly, ti prego ascoltami." Dice
"Cosa c'è?"
"Perché sei arrabbiata? Cosa ti ho fatto?"
"Non sono arrabbiata, sono solo stanca" mento
"Eppure eccoti qui, sveglia alle sei e mezza del mattino."
"E con questo? Non posso alzarmi quando voglio?"
"O certo, ma non venirmi a dire che sei stanca. Voglio la verità."
"Ma chi ti dice che sono arrabbiata?!"
"I tuoi occhi."
Mi fermo "cos'hanno?" Chiedo
"Sono più scuri, più freddi. Solo quando sei arrabbiata non ti brillano più, e il verde diventa quasi marrone. Quindi, ora dimmi che succede. Riguarda quello che è successo ieri?"
Non so cosa dire.. Questo ragazzo è dolcissimo.
"Cos'è successo ieri?" Domando
"Con Samantha?"
"Chi è Samantha?"
So benissimo chi è.
"La mia ragazza."
Riprendo a correre e lui mi segue.
"Allora?"
"Chris non sei il centro del mondo, non è che ho problemi solo con te."
"Scusa se volevo starti accanto."
"Fammi un favore, vattene, lasciami stare, perché non ho voglia di sentir piagnucolare un bambino." Lui si ferma, e mi afferra un braccio.
"Ascoltami, l'unica bambina qui sei te, perché ti comporti come tale. Se una  cosa non ti piace metti il broncio. Non mi puoi chiedere di starti lontano, perché sai perfettamente  che è impossibile. Siamo legati da qualcosa,ma è così difficile ammetterlo?"
"Esatto Chris, è così difficile ammetterlo? Perché devi fare il doppio gioco? Sapevi perfettamente di essere fidanzato, ma hai deciso comunque di starmi accanto, facendo credere a tutti che ci fosse qualcosa tra noi."
"C'è qualcosa tra noi?"
"No! E mai ci sarà! Tu sei perfetto, hai tutto: una ragazza,dei migliori amici,una compagnia, mentre io vorrei vivere la mia vita, lontano da te e da tutti i dilemmi che mi crei!"
Riprendo a correre, ma questo volta verso casa.
"No, non ti starò lontano, perché non posso."
Dice raggiungendomi di nuovo
"Perché?" Rispondo quasi piangendo "perché non posso vivere una vita da normale sedicenne? Cos'ho fatto per meritarmi tutto questo?"
Si avvicina a me, e appoggia una mano sul mio viso
"Non hai fatto niente, hai solo il difetto: di essere perfetta, e questo mi ha ingannato. Io speravo di poter..."
"Di poter?"
"Niente Olivia, lascia stare."
Si volta e va via.
Continuo a correre, ma questa volta le lacrime mi escono davvero.
Sono stanca di tutti questi problemi, voglio avere una vita semplice! Non voglio avere tremila pensieri!
Sorpasso il muretto che divide il marciapiede dalla sabbia, e inizio a correre in spiaggia.
Dio che rabbi! Perché va tutto così male?
Perché Chris non capisce che se mi allenato da lui è solo per fargli vivere una vita più semplice, senza tutti i problemi che mi perseguitano.
Mi siedo su una sdraio, e riprendo a fiato.
Due giorni. Sono passati solo due giorni e io sono già stanca.
Stacco le cuffie e mi sdraio.
Devo calamari, non posso tornare a casa in queste condizioni.
"Ehi." Dice una voce spaventandomi. Mi rimetto a scendere e vedo un ragazzo castano davanti a me. È vestito come un bagnino.
Anzi, mi sa che è proprio il bagnino
Mi alzo subito e lui scoppia a ridere
"Mi dispiace, me ne vado via immediatamente"
Dico incamminandomi
"E perché?" Chiede.
Mi rivolto verso di lui.
Ha gli occhi grigi, e un viso molto dolce
" Beh, tu sei il bagnino e io.."
"Fermati, fermati" dice scoppiando a ridere di nuovo. Ha una risata così dolce
"Non sono il bagnino."
"Cosa?" Chiedo sbalordita
"No, cosa te lo fa pensare?"
"I tuoi vestiti." Rispondo indicandoli
"Sono davvero così brutti?"
Annuisco ridendo.
"Uff.. E io che pensavo di essere un figo della madonna.."
Riscoppio a ridere
"Piacere AAron." Si presenta
"Olivia."
"Olivia? Come la ragazza di braccio di ferro?"
"Si come la ragazza di braccio di ferro, peccato che io non abbia il ragazzo."
"Scherzi? E allora perché stavi piangendo?"
"Non si piange solo per i ragazzi,ma anche per altri problemi.."
"Scusa non sono un'esperto. L'unica ragazza che ho avuto si è trasferita a New York con un mio amico."
"Non ti preoccupare."
"Allora, come mai piangevi?"
"Così." Faccio spallucce
"Le ragazze carine come te non piangono mai "così""
"Beh io si." Rispondo ridendo. Lui ricambia.
"Sei sicuro di non essere il bagnino?" Chiedo
"Al cento per cento."
"Allora non sai vestirti."
Lui ride.
"Ma allora perché sei sveglio alle sette del mattino?"
"Mi piace camminare sulla spiaggia la mattina presto, quando non c'è nessuno ed è tutto così tranquillo."
Che cosa romantica.
"Vuoi farmi compagnia?" Mi chiede
"Si, mi farebbe molto piacere." Mi tolgo le scarpe e lo seguo. Raggiungiamo l'acqua e io immergo i piedi a bagno.
È freddissima.
"Fredda vero?" Chiede AAron
Annuisco
"La mattina è sempre congelata."
"Anche da dove vengo io lo è sempre."
" e di dove sei?"
"Non mi crederai mai."
"Del tipo?"
"Italiana."
Scoppia a ridere "un mio amico si era trasferito in Italia, ed è tornato due giorni fa."
"Matty." Rispondo d'impulso
"Lo conosci?" Sembra sbalordito
"Si, ci siamo conosciuti in aereo."
Annuisce
Quindi se conosce Matt, vuol dire che è anche amico di Cameron e Chris.
Oh merda!
"Sei amico di Dallas?" Chiedo impulsivamente
Lui si ferma ad osservarmi
"Lui è... Come posso dire? Un fratello per me."
Cazzo.
"Come mai me lo chiedi?"
"Pura curiosità."
"No, non è vero. Ti piace?"
Scoppio a ridere "no!" Commento
"E allora sogni di parlarci?"
"Neanche se mi paghi. L'ho fatto in un paio di occasioni, ed è odioso."
"Poverino.."
Poverino? Se solo sapesse quello che mi ha fatto...
Arriviamo su degli scogli. Lui inizia a salici e mi allunga le mani
Accetto e insieme iniziamo a camminare. Gli squizzi delle onde mi bagnano, e il vento inizia ad aumentare, ma è tutto così bello, selvaggio.
"Pensi per caso di buttarmi giù?" Chiede
"No, e tu?"
"No"
"Okay, allora penso che potremmo essere amici."
Scoppia a ridere
" E se non volessi?"
"Beh, allora mi ritengo costretta a.." Dico abbassandomi e bagnandolo
Lui tira un urletto e io scoppio a ridere.
"Okay, okay, siamo amici. Però calmati e non fare la bulla."
Ridiamo.
Ci sediamo sugli scogli e iniziamo a parlare. È davvero simpatico, e sicuramente non è né come Cameron, vanitoso e pompato, né come Chris, bambino.
"Come fai a essere amico di Dallas? Sei così simpatico!"
"Cam? Cam non era così prima di conoscere Hanna. Lei lo ha cambiato, e io non so come Nash e Chris possano ancora essere suoi amici dopo quello che ci ha fatto."
"Cioè?"
"Non ti preoccupare, è una storia lunga."
"Ho tanto tempo.."
Ride e si passa una mano fra i capelli.
"Riguarda una ragazza, quella che si è trasferita a New York."
L'ho già sentita nominare parecchie volte.
"Ed è qualcosa di brutto?"
Annuisce
"Lei, diciamo, è particolare, molto."
"Del tipo?" Chiedo
"Del tipo che si è fatta tutti i ragazzi della nostra compagnia."
Lo guardo sbalordito
"Si, si è messa con ognuno di noi, e intanto stava con un altro."
"Cioè stava con te e allo stesso tempo con Dallas?"
"Sì esatto. Il suo obbiettivo era quello di separare i Magcon, perché erano troppo popolari per lei."
"I Magcon?" Chiedo
"Si, il nostro gruppo di amici si chiamava così. Ne facevano parte Cam, Nash, Matty, io e altri ragazzi."
"E vi siete separati?"
"Io e il mio migliore amico Carter abbiamo iniziato ad attaccarci a vicenda, e lo stesso è successo a Cam e Chris. L'unico che si è tirato fuori è Nash, che aveva capito tutto dall'inizio.
Lui ha iniziato a farci ragionare, a farci capire che eravamo amici, e non aveva senso litigare per una ragazza, e sopratutto rovinare un'amicizia. Io lo capì, mentre Carter no. Lui la seguì fino a Los Angels, e alla fine lei gli disse che era un fallito e pallone gonfiato, che gli faceva schifo e che lo aveva usato, come aveva fatto con tutti noi, solo per diventare popolare, qualcuno. Il mio amico ci rimase molto male e tornò subito a casa, e ci raccontò tutta la storia. Cameron fu quello che soffrì di più, perché lui e Madison hanno sempre avuto un rapporto diverso. Ha iniziato a litigare con tutti noi, a darci la colpa perché lei aveva scelto Jack come suo ragazzo e non lui, e iniziò a parlare male di noi alle nostre spalle. Così la nostra compagnia si sciolse, molti si trasferirono, altri si allontanarono da Cameron, mentre Jack è ancora con Madison. Solo Nash e Chris sono riusciti a tornare amici con Cameron, e a farlo ragionare. C'erano quasi riusciti, ma poi lui ha conosciuto Hanna, ed è arrivata la sua fine."
Non ci credo
"Questa Madison era davvero un Troia!" Commento "scusami, lo so che eri innamorato, mi vi ha rovinato la vita, si merita di stare sola e odiata da tutti."
Forza un sorriso.
"Bene, ora devo tornare a lavorare"
"Quindi sei veramente un bagnino?"
"Si" scoppia a ridere
"Mi hai ingannato."
"Può essere." Lo guardo male e lui inizia a correre fino alla fine degli scogli.
"AAron, vieni qui!" Urlo inseguendolo
Inizio a rincorrerlo per tutta la spiaggia, fino a quando lui non si ferma di colpo. Gli vado quasi a sbattere contro, ma riesco a fermarmi in tempo
"Ma che..."
Lui si sposta e davanti a me compare una ragazza bionda, Hanna
"Bene, bene AAron, non eri a lavoro, e in più te la spassavi con la tua amichetta."
"No, non è vero Hanna."
"Tu menti! Io ho visto tutto, ed eravate così carini... Peccato che tu non sia qui per divertiti ma per lavorare."
"Hanna io.."
"Lo riferirò al mio papi e lui ti caccerà!" Scoppia a ridere. È davvero insopportabile
"Aspetta." Dico intromettendomi
'Mi osserva per un attimo, e pure AAron si volta verso di me
"Ci siamo già viste per caso?" Mi chiede
"Non penso, mi sono appena trasferita"
"No, io ti ho già visto.."
"No, ti stai confondendo con qualcun'altra"
"No, io non mi sbaglio mai!" Urla "ti ho visto a Parigi, due anni fa durante una sfilata."
La guardo.
Non si può ricordare di me.
"Vero?" Chiede
Anche AAron mi osserva.
"Mi vedi? Sono nana, come posso fare la modella.." Dico scoppiando in una finta risata
Mi osserva per un attimo.
"Si è vero, sei bassa, grassa e brutta, impossibile" scoppia a ridere, mentre io l'osservo.
Ora capisco perché è così perfetta per Cameron, due idioti.
"Tornado a te.." Dice voltandosi verso AAron "io ti farò licenziare."
"No, aspetta. Non ha fatto niente. È tutta colpa mia, te lo giuro. Sono nuova e mi ero messa a lanciare sassi dagli scogli, ma non sapevo che era una spiaggia privata, così AAron mi ha visto e mi ha ripreso."
"È vero?" Chiede a lui
"Sì tutto verissimo"
"Bene Carpenter ti sei salvato, ma ti tengo d'occhio" dice minacciandolo, poi si incammina verso un enorme hotel che si affaccia proprio sul mare.
AAron si volta verso di me e mi sorride
"Mi hai salvato!"
"Anche tu, prima quando ero triste."
"Allora siamo 1-1, chi farà il prossimo goal?"
Scoppio a ridere
"Ora è meglio se vado, se no i miei mi uccidono"
"Beh, se volessi fuggire di casa, io ti ospiterei volentieri, e sarei pure disposto a dividere il letto con te." Dice facendomi l'occhiolino
Scoppio a ridere "allora sono apposto!"
Anche lui ride
"Ci vediamo in giro" dico
"Non vedo l'ora"
Mi volto e mi dirigo verso casa mia.

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