Capitolo 69

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CAMERON'S POV
Corro per strada, cercando di non pensare a niente, cercando di dimenticare tutto ciò che è accaduto poco fa, cercando di non pensare alla stupidità di Olivia.
Non può essere veramente scomparsa, non può essere fuggita di casa.
Devo calmarmi e ragionare con la testa, non con il cuore.
Fanculo, io la rivoglio adesso, non voglio ragione, ma agire.
Sento le urla di mia sorella dietro di me.
Mi sta dicendo di fermarmi, e di finirla di comportarmi come un cretino. Ma qui non sono io il cretino, ma Olivia!
Dove si sarà cacciata quella ragazza?!
Appena la trovo giuro che... La stringo forte a me e la bacio. È più forte di me, ciò che provo per lei è unico.
Mi incammino verso casa dei Rinaldi, furibondo.
Non può essersene andata per niente, deve essere successo qualcosa.
"Cam! Cameron Dallas fermati!" Urla Mel dietro di me.
Non posso fermarmi, se lo facessi scoppierei anche io.
Ma non posso farlo, devo ritrovarla.
Raggiungo la villa dei Rinaldi, e vedo la porta spalancata.
Dentro si sentono solo le voci di due uomini, i poliziotti credo.
Mi affretto ad entrare, per poi fermarmi sulla soglia.
"Quindi è scappata dalla finestra di casa?" Domanda un uomo scrivendo su un grosso bloc-notes.
Massimo annuisce, mentre Kate continua a piangere.
"È colpa mia!" Sussurra tra una lacrima e l'altra. "Io mi sono lasciata sfuggire quel segreto.."
"Signora, la smetta. Ora bisogna rimanere calmi e lucidi.. Non può essere andata lontano, non con un semplice zaino e una felpa. Mi sa dire quanti soldi c'erano nella carta di credito?"
Massimo si alza e corre nel suo ufficio.
Prende dei fogli e poi torna in salotto.
"Parecchi soldi.. Qui, ho tutti i documenti necessari per rintracciare il numero della carta." Li porge, e l'uomo annuisce.
Qualcuno appoggia una mano sulla mia spalla. Mi volto spaventato e mia sorella forza un sorriso.
"Niente?" Domanda.
Scrollo la testa, ed insieme entriamo.
"Perfetto signor. Rinaldi. Le prometto che la troveremo al più presto."
Massimo annuisce e ci rivolge un sorriso, più freddo e preoccupato del solito.
"Ciao ragazzi.." Ci saluta un poliziotto.
"Salve agente." Risponde mia sorella.
Non riesco a parlare, ho la gola completamente secca.
"Vuoi eravate molto amici di Olivia?"
Annuiamo.
"E quando l'avete vista, o sentita l'ultima volta?"
"Oggi a scuola" mia sorella fa un passo avanti e raggiunge Kate, che non fa altro che piangere.
Non l'avevo mai vista così. Non la conosco da molto, ma ricordo perfettamente che ogni volta, che da piccolo mi finiva il pallone nel suo giardino, lei me lo passava sorridendo.
"Se avrete sue notizie, fatemi sapere." Mi limito ad annuire, mentre i poliziotti escono dalla casa.
Subito Massimo si lascia cadere su una poltrona, mentre mia madre finalmente arriva a casa.
Corre ad abbracciare Massimo e i due iniziano a parlare.
Mi guardo attorno, cercando con tutto me stesso di rimanere calmo.
Non è il momento di fare stronzate, devo ragionare.
Mi siedo anche io sul divano, e lascio che sia Massimo ad iniziare la spiegazione.
"Ragazzi, grazie per essere venuti. Vuoi siete gli unici che posso riuscire a rintracciare mia figlia. Neppure la polizia ce la farà. È furba, e non si lascerà rintracciare tanto facilmente.. Se solo le avessi raccontato la verità sin dall'inizio! Lei non sarebbe mai scappata! La mia bambina non se ne sarebbe mai andata!"
Urla sbattendo per terra una lampada.
Mia madre lo abbraccia, cercando di calmarlo.
Non deve essere facile, soprattutto per un uomo che ha sempre vissuto per la propria figlia.
"Max, che è successo?"
"Adesso intendi? Abbiamo chiamato la polizia e abbiamo a sparso denuncia. Ora la stanno cercando per tutta la Florida. Dobbiamo solo attendere novità."
"Ma non può essere andata lontano!" Urlo troppo forte. "Andiamo a cercala! Avanti! Non possiamo aspettare qui, senza fare niente."
"Cam... Stai zitto." Mi azzittisce mia madre.
Le lancio un'occhiata.
"No, non starò zitto. Non so che cosa sia successo tra di voi, ma è colpa sua se Olivia ora se n'è andata! Lei le ha proibito di vivere! La trattava come una bambola di porcellana, ma siamo al mondo per essere veri, non perfetti. Se lo ricordi.."
Mi alzo in piedi, quasi contemporaneamente a mia madre.
"Cameron! Chiedi immediatamente scusa"
Massimo scrolla la testa e si alza.
"No, ha completamente ragione. L'ho sempre trattata come una bambina, impedendole di crescere. È colpa mia, sono io il responsabile di tutta questa situazione.."
"Allora faccia qualcosa! È inutile stare qui, seduti su un divano a piagnucolare, si alzi e la corri a cercare."
Massimo scrolla la testa.
"Cameron, hai mai giocato a nascondino?" Mi chiede.
"Ma che cosa..."
"Rispondimi."
Sbuffo e mi risiedo.
"Certo. Non capisco cosa centri questo con Olivia.."
"Beh, tu sei quello che deve contare, mentre Olivia è chi si nasconde. Ma sai qual'è il problema? Che lei è esperta di nascondigli, lei è capace di memorizzarsi una cartina intera. Ed uscirà, solo quando è sicura che tu sei abbastanza lontano dalla tana. Nonostante tu non la veda, lei lo fa. Ci osserva a tutti noi, è come se fosse invisibile."
Assurdo. Tutto ciò che sta dicendo è assurdo.
Mi alzo in piedi, scrollando la testa, e cercando di controllare la rabbia che provo dentro di me.
"Come può, anche solo per un minuto, stare qui seduto senza fare niente? Ma le importa di sua figlia? Le è mai importato qualcosa? A me sembra di no. Lei è un egoista, una persona che sta bene da sola. Non si merita di avere una figlia come Olivia, che stravede per lei, e neppure una compagna come Kate. Lei non si merita niente di tutto questo." Sbotto.
Mia madre si avvicina a me, e mi schiaffeggia.
Non mi importa. Può farlo quante volte vuole, ma è colpa di quell'uomo se ora Olivia non c'è più.
"Gina, non ti preoccupare. Non c'è bisogno. Ha espresso il suo parere, ed è giusto. Cameron, ascoltami. Olivia è intelligente, sono sicuro che quando saranno le otto sarà già a casa"
"Eppure ha chiamato la polizia.." Interviene Mel.
Mi volto verso mia sorella e la vedo preoccupata.
"Ragazzi finitela! Massimo e Kate adesso non hanno bisogno dei vostri discorsi insensati. Sono già preoccupati per Olivia, finitela."
Interviene mia madre.
Le lancio un'occhiata e vedo che anche lei mi sta fissando.
Come può pensare che io me ne stia qui buono ad aspettare.
Non lo farò mai.
"Io me ne vado. Vado a cercala" dico uscendo fuori di casa.
Sento dei passi dietro di me e, quando mi volto vedo Mel sorridente.
"Vengo con te ovvio."
Ricambio il sorriso e iniziamo a correre, verso casa nostra.
"Ho già avvisato Mia e Matty. Stanno arrivando. Nash e Chris hanno detto che ci aspettano davanti a casa."
Mi blocco immediatamente.
"Chris?" Chiedo.
Mel annuisce.
"Perché hai avvisato quel coglione? Lui è uno dei motivi per cui è scappata!" Urlo.
"Lei è molto legata a lui, che tu lo voglia o no. Non ci puoi fare niente, e noi la dobbiamo trovare."
"Melanie non capisci!"
"Cosa non capisco Cam? Che sei innamorato di lei? Che hai paura che faccia la fine di Madison? Che non me ne puoi più di tutti questi problemi tra te e Chris? Ti osservo Cam, ti conosco, so perfettamente cosa provi. Cerca di fidarti di più delle persone, di noi, di me.
Sono tua sorella e sai perfettamente che tengo a lei quanto te."
Sbuffo. Odio quando ha ragione.
Mi limito a muovere la testa di un centimetro e iniziamo a correre di nuovo.
Non ho voglia di vedere la faccia di quel coglione di Chris, ma non posso fare altro.
Se la voglio trovare ho bisogno di tutti loro.
Raggiungiamo la nostra casa, e subito vedo Nash venirmi in contro.
Lo scarto e vado dritto verso Chris.
Il ragazzo è al telefono, ma sinceramente non mi importa.
Appena mi vede si stacca dal cellulare e io lo colpisco in pieno volto, proprio sotto l'occhio.
Tutto l'odio che sto provando in questo momento per lui mi sta uccidendo.
La mancanza di Olivia mi sta uccidendo.
Vedo Chris venire verso di me, ma poco prima che mi colpisca Nash lo blocca.
"Basta! Finitela di fare i coglioni!" Urla.
Vedo Chris allontanarsi dalla presa di Nash, e guardarmi con odio.
"Dillo a quel cretino! Io voglio ritrovare Olivia come lui, anzi di più di lui. Visto che io la amo seriamente, e non ne sono attratto solo perché mi ricorda una ex, che oltretutto lo ha usato come fosse un peluche."
Faccio un passo avanti, pronto a colpirlo di nuovo, ma Nash mi blocca e scrolla la testa.
Cerco di respirare. Devo mantenere la calma.
Una macchina si ferma nel marciapiede davanti a noi, e Mia e Matty scendono immediatamente.
"Cosa significa il messaggio di Mel?" Urla Mia. "Dov'è Olivia?!"
È arrivata!
Se lo sapessimo non saremmo qui..
"Chiedilo a 'Dio Dallas', lui sa sempre tutto.." Mi provoca Chris. "O meglio, rovina sempre tutto."
Mi volto in un lampo e gli tiro un pugno in faccia. Lo colpisco sul mento e il ragazzo si accascia a terra.
"Pulisciti la bocca prima di parlare di me, coglione. Che se Olivia è scappata la colpa è mia quanto tua. Visto che sei tu che oggi mi hai colpito per primo, senza neanche aver avuto le palle di ascoltare ciò che avevo da dirti."
"ah sì? E che mi dovevi dire? Di come ti sei limonato la mia ragazza?"
"Finitala! Avete rotto il cazzo! Così non la troveremo mai! E tra poco si farà buio." Interviene Mia separandoci.
"Se non la ritroviamo entro le otto, la polizia inizierà a cercarla." Aggiunge mia sorella affermandomi la mano.
Abbassò lo sguardo sulle nostre mani intrecciate e poi lo alzo fino ai suoi occhi.
Mi stanno guardando, ed è come se mi stessero dicendo qualcosa.
"Avete un piano?" Chiede Matty.
Scrollo la testa.
"Strano.." Sento sussurrare a Chris.
Mi volto verso di lui.
"Hai detto qualcosa?"
"Ragazzi finitela! O giuro che vi prendo a botte entrambi." Urla Mia. "E ne sono capace. Siete grandi, non bambini. Finitela di comportarvi da neonati. Vi manca solo il ciuccio e sareste perfetti.."
Lancio un'occhiata a Chris e poi torno a dargli le spalle.
"Propongo di andare a cercare nelle varie stazioni: tram, treno, aeroporto, metro, non può essere andata molto lontano." Propone Nash.
Mi sembra un'ottima idea.
"Bene. Dividiamoci. Nash e io andiamo alla stazione dei treni." Dico.
"Io e Mia a quella degli autobus e del metro visto che sono di fianco." Aggiunge mia sorella.
"Quindi io e Chris all'aeroporto" conclude Matty saltando in strana e aprendo la macchina.
"Ragazzi! Abbiamo poco più di un'ora. Se la trovata inviate immediatamente un messaggio agli altri. Tutto chiaro?" Aggiunge Nash lanciandomi le chiavi della sua macchina.
Gli altri annuiscono e dopo un minuto spariscono tutti.
Mi affretto a salire sull'auto di Nash, sedendomi al posto guidatore.
"Non ci pensare neanche. La macchina è nuova e tu alzi le chiappe e ti vai a sedere di là." Mi minaccia.
Sbuffo e obbedisco.
Non ho tempo da perdere, sopratutto per una stronzata così.
Nash parte immediatamente.
Inizio a tamburellare sul finestrino della sua macchina, mentre il mio cellulare squilla.
È mia madre, ma non ho voglia di risponderle.
Ora l'unica cosa che voglio è ritrovare quella cretina.
Come avrà fatto a scappare senza dire niente a nessuno.
Non mi ha lasciato un messaggio, né un biglietto, niente.
È sparita nel nulla.
È davvero triste quando le persone a cui hai condiviso i tuoi ricordi, diventano loro stesse un ricordo.
È la stessa cosa che è successa con Madison.
Le avevo aperto il mio cuore e lei è fuggita.
Ora non posso permettere che la storia si ripeta.
"Sei un coglione" sussurra Nash improvvisante.
Mi volto verso di lui e lo vedo intento a fissare la strada.
"Per?" domando.
"Per tutto. Lo sai che ti voglio bene come a un fratello, e che sono sempre stato un ragazzo molto diretto, beh, lasciati dire che sei un grandissimo coglione. Non solo ti sei innamorato della ragazza del tuo migliore amico, ma sapevi perfettamente che lei era identica a Madison.."
"Nash..."
"Ci hai provato con lei solo perché eri tremendamente arrabbiato con Madison e gliela volevi far pagare."
"No."
"Per favore. Sono il ragazzo che ti conosce meglio al mondo."
"Nash... Ora non è il momento di parlare di queste cose. La voglio solo ritrovare"
"Perché non vuoi soffrire di nuovo, vero? Non vuoi soffrire, sentirti solo, e abbandonato come due anni fa."
"Finiscila, o giuro che.."
"Mi picchierai? Come hai fatto con Chris? O non penso proprio. Tu non riusciresti a farmi del male, perché sai che ho ragione. Difficile ammette quando si ha torto, vero? Anche per una persona perfetta come te Cam. Ma forse non sei così perfetto come credevi, forse anche tu hai qualche limite."
"Nash non ho mai pensato di esserlo. E cosa c'entra tutto questo con Olivia"
"C'entra. Perché la storia di Olivia, come quella di Madison dovrebbero aprirti gli occhi, non chiederteli."
"Nash non ho voglia di parlarne adesso. Dovresti farti più i cazzi tuoi."
Nash da un pugno al volante e poi ferma la macchina in mezzo alla strada.
Si volta verso di e mi tira un schiaffone.
"Finiscila di comportarti da superficiale! Dio mi mandi in bestia!"
"Nash, per favore, lasciami in pace. Mi sento come se il mondo volesse vedere fino a che punto resisto, e io sono quasi arrivato al capolinea."
"Perché non me lo hai mai detto che stavi così male? Perché ti sei sempre nascosto dietro una maschera? Pensavo di essere tuo amico"
Dietro di noi le macchine iniziano a suonare il clacson, mentre Nash sembra non sentirli.
"Nash... Forse è meglio andare."
"Non me ne frega un cazzo due quelle macchine di merda. Tu sei il mio migliore amico, e tra di noi non ci dovrebbero essere segreti. Eppure tu non ti fidi di me."
"Questo è assurdo, davvero. Nash tu sei il mio migliore amico! Tu sei mio fratello.."
"E allora perché non ti fidi più di me?"
Le macchine continuano a suonare, tanto che Nash abbassa il finestrino e urla loro di aspettare un minuto.
Inizino a superarci è appena passano di fianco a noi ci mandano a quel paese.
"Certo che mi fido di te. E mi pare di avertelo dimostrato in questi anni."
"Allora dimmi, vedi in Olivia Madison?"
Lo guardo stupito, mentre un'altra auto ci sorpassa e ci manda a quel paese.
Sbuffo.
È così difficile riuscirete ad aprirsi agli altri..
"All'inizio si. La odiavo perché tu sai perfettamente che per me non è mai stato facile ambientarmi qui. Sopratutto perché sono californiano e, qui a Miami, ci odiano davvero.
E tu sai che all'inizio per me è stata dura..
Ero grosso e in più amavo studiare.
Ho passato i primi anni a essere bullizzato, e mi sentivo tremendamente solo. Ho cercato di uccidermi in quel periodo, te lo ricordi vero?
Poi è arrivata Madison e io sono cambiato.
Non mi importava più niente della scuola, e tantomeno di Robert.
Ora avevo lei, ed era tutto per me.
Eppure un giorno è scomparsa, sparita.
Dopo due anni è avvita Olivia, la sua copia esatta. Ma lei, a differenza mia, si è subito trovata bene qui. Amici, carina, sorridente e persino un ragazzo. Non ha fatto il minimo sforzo per essere accettata.
Ero geloso.
Così ho iniziato ad odiarla, ma ben preso mi sono accorto che non era odio ciò che provavo per lei, ma amore.
Mi ero innamorato della copia esatta della ragazza che mi ha spezzato il cuore.
Ora sai tutta la storia Nash, contento?"
Il ragazzo non fa altro che fissarmi.
Senza dire niente accende la macchina e parte velocissimo.
Nessuno dei due parla più per tutto il viaggio.
Nessuno dei due ha più il coraggi di guardare l'altro.
Finalmente arriviamo in stazione.
Scendo immediatamente e corro verso i binari.
Dei treni stanno partendo adesso, mentre altro ne stanno arrivando.
Chissà se è veramente qua..
"La troveremo, te lo prometto" sussurra Nash posando una mano sulla mia spalla.
Mi volto verso il ragazzo e lo abbraccio.
"Dividiamoci. Io controllo sui binari in fondo. Tu occupati di questo." Aggiunge.
Annuisco e inizio a correre, facendomi l'argo tra la gente e chiedendo se hanno visto Olivia.
Fortunatamente ho una sua foto nel mio telefono.
È lei mentre dorme a casa mia, ed è così bella.
Se la bellezza sarebbe un peccato, Dio non la perdonerebbe mai.
Percorro tutti i binari, ma nessuno sembra averla vista.
"Cazzo Olivia dove sei!" Urlo.
Mi passo una mano fra i capelli e vedo Nash correre nella mia direzione.
"Niente. Nessuno l'ha vista" dice scrollando la testa.
Mi volto e tiro un calcio contro un bidone, rovesciandolo.
"Dove si sarà cacciata!" Urlo. "Olivia! Olivia!"
La gente inizia a girarsi e guardami, ma io la ignoro.
Ho smesso di preoccuparmi del giudizio della tenete anni fa.
Ora conta solo il mio.
"Cam, per viaggiare le serve un biglietto. Sentiamo alla biglietteria" propone Nash.
Annuisco immediatamente e corriamo dentro la stazione.
Raggiungiamo lo sportello dei biglietti e ci mettiamo in fila.
Siamo i prossimi.
Inizio a saltare da un piede all'altro.
Sono troppo agitato.
Appena la donna va via, Nash corre avanti.
"Salve." Dice.
Una grossa donna ci guarda per un secondo confusa e poi sorride.
"Ditemi ragazzi"
"Noi stiamo cercando una ragazza. Bassa, capelli scuri, occhi verdi, sorriso angelico. Deve essere passati di qua circa un'oretta fa.. Per caso l'ha vista?" Aggiunge Nash.
Tamburello con le dita sul muretto, mentre la donna inizia a pensarci.
"Ragazzi, mi dispiace. Il mio turno è iniziato dieci minuti fa e non ho visto nessuna ragazza come l'avete descritta"
"E la sua collega? Dove la possiamo trovare!" Urlo.
La donna mi lancia un'occhiata e Nash mi tira una gomitata.
"Orami domani mattina... Sarà a casa adesso."
"Cazzo!" Urlo.
Mi sposto di lì e colpisco la bacheca con l'orario dei treni.
"Cameron devi rilassarti! Non puoi continuare a distruggere tutto..." Nash mi afferra un braccio e mi sbatte contro il muro.
"L'ho persa Nash, ho perso anche lei."
"Magari gli altri l'hanno trovata."
Scrollo la testa.
Ho perso l'unica persona al mondo che io abbia mai amato.

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