Capitolo 70

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Mi sveglio quando il treno si ferma. È già passato un giorno, un giorno dalla mia partenza. Sono scappata, me ne sono andata via veramente, lasciandomi alle spalle tutto: mio padre, la mia famiglia, i miei amici, Cameron.
Ho detto arrivederci alla mia solita vita piena di problemi, per rimanere un po' da sola, a riflettere su tutto e tutti.
La notizia di mia madre era solo una delle tante gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Si, forse la più pesante, la più importante, ma pur sempre una goccia.
Come ha potuto mentirmi? Non dirmi niente per dieci anni? Continuare a vivere come se nulla fosse?
Ora sono qui, in questa città immensa, camminando per strada e continuando a guardarmi attorno.
Penso che New York sia una delle città più belle al mondo: grattacieli immensi, negozi ogni due metri e tutto così immenso.
Tutta questa grandezza mi rende vuota e insignificante.
Mi lego i capelli in una treccia velocemente e indosso un cappello che avevo preso prima di partire.
Continuo a camminare, guardandomi attorno e cercando di non pensare a Miami.
Mio padre e Kate sicuramente avranno chiamato la polizia e ora mi staranno cercando per tutto il paese.
Ma chi mi preoccupa di più è Cameron.
Come avrà reagito alla mia partenza? Alla mia fuga..
Il problema è che mi manca, mi manca veramente.
Non pensavo che mai una persona sarebbe diventata così importante per me. Non pensavo che Cameron sarebbe diventando il mio pensiero fisso.
Il problema è che non faccio che pensare a lui.
Che siano le tre del mattino o del pomeriggio, che sia sola o in compagnia, che sia triste o felice, lui c'è sempre e non so più come mandarlo via.
È il chiodo che non riesco a sotterrare. Il ricordo che non riesco a dimenticare.
Attraverso la strada e raggiungo 'Central Park'.
È mattina presto e ora il parco è vuoto.
Ci sono pochissime persone, la maggior parte stanno dando da mangiare alla papere o sono spazzini che puliscono le vie.
I grandi alberi mi impediscono di vedere il sole e il calore che sentivo poco fa, sembra svanito.
Mi sto pentendo di aver agito più di pancia che di testa?
Ma il problema è che ero arrivata alla fine, non ce la facevo più.
A volte mi chiedo che ne sanno gli altri di tutto ciò che ho passato, senza mai dire niente a nessuno, senza mai dimostrare i miei sentimenti.
Continuo a camminare, sperando di non incontrare nessuno.
Gli spazzini sono troppo concentrati ad ascoltare musica nelle loro cuffie, mentre le vecchiette si divertono a versare il pane sulla strada, attirando non solo papere ma anche piccioni.
Mi fanno veramente paura i piccioni...
Sembrano così innocenti, ma in realtà sono delle bestie.
Mi incammino per un sentiero che porta all'interno del parco.
È così grande che sembra impossibile riuscire a trovare una via d'uscita, è una specie di labirinto.
Continuo a camminare, con il sole che sta piano piano sorgendo e la città si sta svegliando.
Tra poco il classico traffico mattutino riprenderà, gli uomini correranno da una parte all'altra della città con le loro classiche valigette marroni, mentre le donne ben vestite si affretteranno per trovare un posto libero sul metrò.
Ognuno inizierà a vivere un'altra classica giornata, piena di problemi, soddisfazioni e casini.
Devo trovare un rifugio, prima che il caos della città coinvolga anche me.
Mi fermo di colpo e qualcuno mi viene addosso, facendomi cadere in avanti.
Fortunatamente le sue mani mi bloccano, proprio prima che io tocchi terra.
Tiro un sospiro di sollievo, mentre il ragazzo mi lascia a terra lentamente.
Dio che paura.
Mi abbasso gli occhiali da sole per non farmi riconoscere e mi volto lentamente.
Il mio cuore si ferma improvvisamente.
Che cosa ci fa lui qui?
Sul suo volto compare un sorriso, quasi un ghigno.
Con il movimento della testa si sposta i capelli madidi di sudore e mi allunga una mano.
Indossa una semplice maglietta grigia e un paio di canzoni da corsa.
Molto mattiniero il ragazzo.
"Cosa ci fai qui?" Chiedo afferrando la sua mano e lasciando che mi tiri su.
"Ci conosciamo?" Domanda guardandomi incuriosito.
Alzo gli occhiali da sole e lui sbianca.
"Si, ci conosciamo. Ti ricordo di me quindi?"
"Come potrei non farlo Robert."
"Già, sono il ragazzo che ti ha drogato alla festa di Derek" sul suo volto compare un sorriso.
Quasi involontariamente gli tiro uno schiaffone.
Osservo la mia mano e vedo che è tutta rossa e brucia.
"Già, me lo sono meritato." Lo fulmino con gli occhi, mentre lui fa spallucce.
Continuo ad osservarlo, guardandomi attorno di tanto in tanto e sparando di non incontrare un poliziotto.
Sicuramente la notizia della mia scomparsa sarà arrivata anche qua.
"Che ci fai a New York? E per di più sola e in giro a quest'ora della mattina?" Mi chiede.
"Viaggio" rispondo rimanendo vaga. "E tu?"
"Studio. Ho un'appartamento qui vicino."
Annuisco, per poi voltarmi e incamminarmi via da Robert.
Tra tutte le persone al mondo che potevo incontrare, perché proprio lui?
"Aspetta! Non abbiamo finito di parlare. Lo hai visto il telegiornale oggi? Sei su tutti i servizi. Ti stanno cercando ovunque." Mi fermo immediatamente e mi volto.
"Che hai detto?"
"Già, proprio così, ti stanno cercando per tutta l'America e non ci metteranno molto a trovarti, a meno che.. Un ragazzo bravo e bello ti aiuti"
"E questo ragazzo saresti tu?"
"Esatto!"
Mi fa l'occhiolino, mentre io lo fulmino con gli occhi.
È così insopportabile!
È la più grande incognita del passato di Cameron che si ripercuote anche nel presente.
"Che cosa vuoi in cambio?" Chiedo rimettendomi gli occhiali da sole.
"Cosa ti fa pensare che io voglia qualcosa..."
Alzo un sopracciglio e lui sorride.
"Sei intelligente, molto"
"Lo so, grazie"
Sorride e si passa una mano fra i capelli.
Delle goccioline gli cadono gin sulla maglietta.
"Voglio vedere soffrire Cameron e tu sei la persona a cui lui tiene di più. Sarà divertente vederlo impazzire."
"Perché lo odi così tanto? Che ti ha fatto di male?"
"Niente, è puro divertimento. E poi lui sembra proprio portato per i problemi con le more, occhi verdi. Immagino che tu sappia già tutto di Madison."
Solo sentirla nominare il mio corpo si riempie di brividi.
"Nessuno può affermare di sapere tutto su di lei." Rispondo.
"Hai ragione. Non esiste persona che la abbia conosciuto fino in fondo, è la più grande incognita che esista e non ha soluzioni."
"Eppure tu pensavi di averla conosciuta."
Robert alza un sopracciglio e poi scrolla la testa.
"Stai forse dicendo che tra di noi c'è stato qualcosa?"
Annuisco.
Lui scoppia a ridere.
"Assolutamente no. Io la odiava, quasi quanto odio Cameron!"
"Eppure c'è qualcosa che mi dici che tu l'hai coperta quando lei è fuggita, vero?"
Lo vedo irrigidirsi.
Il sorriso sul suo volto scompare e lascia spazio a rabbia.
"Tu non la conoscevi. Lei era cattiva, perfida, manipolatrice. Pensava solo a se stessa ed era pronta a tutto pur di trionfare sugli altri e schiacciarli come fossero insetti. Lei era capace di tutto pur di raggiungere il suo scopo, anche di rovinare la vita ad un innocente. era la persona più crudele al mondo, eppure Cameron era riuscito ad innamorarsi della parte migliore di lei, perché come tutte le persone cattive, hanno un cuore congelato da un passato difficile. Lui era riuscito a sciogliere tutto quel ghiaccio, era riuscito a farle capire cos'era l'amore, ma lei no. Lei era troppo concentrata a fare del male agli altri per provare a riflettere un secondo sugli insegnamenti di Cameron!
Lei doveva umiliare tutta la scuola, doveva far vedere a tutti chi comandava e chi invece era uno sfigato."
I suoi occhi si scuriscono così tanto da farmi paura.
Sono vuoti, come se per un secondo fosse tornato a riviere tutto ciò che ha passato.
"Eppure lei era innamorata di Cameron, perché allora stava anche con gli altri ragazzi?"
Lui scoppia a ridere.
"Perché Madison era così. Non ammetteva mai ciò che provava veramente. I suoi sentimenti rimanevano nascosti dentro di sè."
Quindi i ragazzi devono aver sofferto parecchio in questo periodo, tutti.
Da Cameron e Robert, da Mia a Mel.
Tutti.
"Ora basta parlare di lei. Non si può sperare di vivere un futuro migliore se si rimane legati al passato. Lei ora non c'è più e io non sono più il ragazzino che sbavava per lei. Ora sono cresciuto e il mio passato rimane passato. Le mie azioni passate non si ripercuotono mai sul mio futuro. Ciò che è successo a Miami, è rimasto a Miami. Qui a New York ho una nuova vita, totalmente indipendente da quella precedente. Ma questo non mi impedisce di far del male al ragazzo che ho sempre odiato.
E tu.. Capiti proprio al momento giusto."
Indietreggio di un passo.
Non posso permettere che lui faccia del male a Cameron, non posso.
"Robert, perché questo tuo continuo odio verso Cam?"
"Te lo ripeto: non sono affari tuoi. Tu stai scappando da tuo padre, dalla tua famiglia e io, beh, ho un'appartamento che fa proprio a caso tuo.
Non so cosa fare.
Cameron non può soffrire ancora, non se lo merita.
È il ragazzo migliore al mondo, colui che ha sofferto più di ogni altra persona. E sono stanca di vederlo triste. Io voglio che lui ritorni ai periodi delle foto con Madison, quando il suo sorriso era vero e non finto.
Ma stando con Robert potrei impedirgli di fare del male a Cameron...
"Va bene, andiamo" rispondo.
Lo vedo sorridere e riprendere a correre.
Inizio a farlo anche io, sperando di aver preso la scelta giusta...


Sono passate ore dal quando sono chiusa in questo appartamento.
È carino, grande e c'è di tutto.
Ma mi annoio.
Il mio telefono non ha fatto altro che squillare. Mio padre e i miei amici cercando di rintracciarmi a tutti i costi, ma io non ho voluto rispondere a nessuno di loro.
Robert è uscito, aveva lezione questa mattina.
Da quello che mi ha detto studia giurisprudenza e vorrebbe diventare giudice, visto che sua mamma è notaio e suo padre è avvocato.
Tornerà tra cinque ore.. Cinque lunghissime ore.
Appena sono arrivata mi sono fatta una doccia e ora indosso dei vestiti che ha rimediato Robert.
Abbiamo parlato un po', mentre il ragazzo cucinava la colazione.
Mi ha chiesto più volte il motivo per cui sono scappata, ma io non gli ho mai risposto veramente.
Mentre mangiavamo ha accesso la TV e come mi ha detto lui stamattina, ogni telegiornale dava la notizia della mia scomparsa, compresa un'intervista di mio padre che diceva di tornare a casa.
No, non ci torno a Miami.
Devo ancora capire molte cose prima di poter tornare a casa.
Prima di tutto chi sono.
Sono sempre la stessa Olivia? Anche adesso che ho scoperto che mia madre è viva, sono sempre uguale? Oppure questa notizia ha accesso in me una parte morte?
La seconda cosa che devo capire è di chi sono innamorata, perche questa storia non può andare avanti ancora per molto.
Chris o Cameron?
Ed infine, devo scoprire tutto sulla storia Madison, Cameron, Robert.
Questo triangolo è la causa di tutto.
Sono sicura che da questo dipende l'odio di Robert per Cameron, la lite tra Chris e Cameron ed Hanna.
Mi alzo dal letto e apro le tende.
La luce del sole mi illumina il viso.
È così caldo...
Ora che Robert non c'è posso controllare tra le sue cose se ha un qualche cosa legato al passato.
Deve avere per forza qualcosa, non ci si libera mai del passato.
Anche se lo si vuole fare, è impossibile.
Apro l'armadio e controllo ogni cassetto.
Deve pur avere qualcosa oltre ala biancheria e ai vestiti!
Controllo ogni centimetro, ma niente, non trovo niente.
Sotto l'anta dell'armadio fortissimo, e poi passo a controllare sotto il letto.
Non c'è niente.
Merda.
Allora è vera la storia che si è dimenticato di tutto ciò che è successo a Miami.
Eppure, quando mi ha parlato al Central Park non mi sembrava molto estraneo alla conversazione, anzi.
Vado in cucina e apro ogni sportello.
Ma niente, oltre al cibo non c'è niente.
E la cosa brutta è che non ha neppure gli Oreo!
Sarebbe da fargli causa.
Dopo aver controllato ogni centimetro della casa, mi arrendo e mi lascio cadere sul divano.
Atterro sopra qualcosa di duro e mi faccio male al sedere.
"Ahia!" Esclamo alzandomi in piedi di scatto.
Alzo il cuscino e sotto ci trovo un computer.
È il computer di Robert..
Bingo!
Ora vediamo se mister.simpatia ha veramente dimenticato il suo passato.
Lo accendo e aspetto che si carichi.
Appena lo ha fatto mi chiede la password.
Inserisco dei nomi a caso come: Madison, Cameron ti odio, mai una gioia, Robert super figo, Miami, ma niente, non si sblocca.
È comunque un punto a mio favore, ho trovato il diario segreto di Robert Lee..
Sono sempre più vicina a trovare la verità sui segreti che mi stanno nascondendo.
Tra poco saprò tutta la storia e finalmente ogni nodo verrà al pettine.

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