Capitolo 65

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Sono chiusa in questa macchina da minuti, con Cameron di fianco a me intento a guidare.
O almeno ci prova. Ogni due secondi lo vedo voltarsi verso di me, ma appena io alzo lo sguardo lui guarda fuori dal finestrino, o canticchia una stupita canzoncina.
Mi da sui nervi.
Non capisco la reazione di Mel quando le ho detto del bacio, manco fosse il primo.
Appunto, non è la prima volta che mi sento come se tutte le mie debolezze fossero state portate via dal vento. Sono tutte sciocchezze.
Io per Cameron non provo niente, solo tanto fastidio.
Perché lui è il classico ragazzo perfetto, ruba cuori e stronzo? Non poteva essere uno sfigato che nessuno caga?
No, certo che no.
Capitano della squadra di calcio, il più bello della scuola e ovviamente il migliore amico del mio ragazzo.
O forse ex. Chissà che cos'è successo tra quei due.
Non so veramente a chi credere. Mi sono sentita male quando ho dubitato di Mia, lei è una delle mie migliori amiche, e io non le ho creduto.
Ma cosa posso farci? Chris è il mio ragazzo, come potrei non fidarmi di lui.
È un bugiardo!
Urla una parte di me.
Cerca di allontanarti da Cameron perché sa che tra di voi c'è qualcosa.."
Scoppio a ridere, da nulla.
Cameron mi guarda confuso, e io mi limito a sorridere.
Che figura di merda.
Tutta colpa della mia testa.
Il silenzio che c'è tra di noi è quasi imbarazzante, sopratutto perché nessuno dei due vuole parlare di ciò che è successo oggi.
Ma che cosa è successo veramente?
Lui mi ha baciata, e io non l'ho respinto.
Dovevo farlo.
Stupida Olivia, stupida Olivia.
Sbatto la testa contro il sedile e mi copro la faccia con le mani.
Sento ancora gli occhi di Cameron puntanti su di me.
Mi crederà pazza, e lo sono.
Sto impazzendo per colpa sua. Sua, sua e sua! Se lui non diceva tutte quelle cose dolci su di me, io adesso non mi sentirei in colpa per averlo baciato, per averglielo permesso.
Guardo fuori dal finestrino, e mi accorgo di non esserci mai stata in questa zona di Miami.
Sono mesi che abito qui e ancora non conosco molte parti della città. L'unica strada che so a memoria è quello scuola casa- casa scuola.
Il sole sta tramontando, e io non riesco ancora a crederci che ho marinato la scuola.
La paura di questa mattina si è trasformata in piacere. Sono elettrizzata all'idea di aver saltato un compito, e altre due interrogazioni.
"Pensi di tenermi il muso ancora per molto?" Domanda Cameron posando una mano sulla mia coscia.
La prendo e la rimetto sul volante.
"Guida bene, per favore. Vorrei arrivare a casa sana e salva, Grazie." Lo vedo sorridere e io mi volto del tutto verso il finestrino.
"Non potrei mai farti del male, tu sei troppo importante per me."
"E tu mi rompi troppo, lo sai."
Ride. La sua risata mi fa provare mille farfalle nello stomaco. Quanto lo odio.
"Lo prendo come un complimento"
"Fa quello che vuoi"
Passiamo davanti ad una coppia di ragazzi che si tengono per mano, e sia io che Cameron li fissiamo.
Poi i nostri sguardi si incontrano e io distolgo immediatamente il mio.
"Continuerai a non parlare per tutta la serata? Soprattutto del bacio?"
Mi volto e inizio a fissarlo.
"Non c'è stato nessun bacio. Io sono scivolata, tu mi hai afferrato e per sbaglio le nostra bocche si sono toccate"
"E ti posso assicurare che non si toccava e basta, si volevano. Dimmi Holly, tu mi vuoi?"
Gli tiro un pugno sulla spalla e lui scoppia a ridere.
"Stai zitto Cameron? Non parlarmi per il resto della serata."
"Non ci riuscirei mai."
"Provaci."
"Scappi con me?"
"No!"
"Mi ami?"
"No!"
"Mi vuoi bene?"
"No!"
"Ami Chris?"
"No!" Appena mi accorgo di ciò che ho detto subito scrollo la testa, mentre lui scoppia a ridere. "Cioè si! Certo che lo amo"
"Non é ciò che hai detto poco fa"
"Solo perché tu mi hai confusa"
"Oh sì certo, dai sempre la colpa a me. Meglio addossare le colpe agli altri piuttosto che ammettere la verità, vero?"
Lo spingo e lui sorride.
Mi sento avvampare, sia dalla rabbia che dalla vergogna.
Torno a guardare fuori dal finestrino, lasciando cadere la conversazione in un silenzio.
Non lo voglio ascoltare, ne sentire parlare.
Già è molto se ho accettato di venire a prendere la cena con lui, ma se rimanevo con Mel era la fine.
Conoscendola avrà raccontato del bacio già a metà Miami.
"Ora sono single, non dovresti farti questi problemi solo perché mi hai baciato" continua lui parcheggiando la macchina.
Apro immediatamente la portiera ed esco, senza neanche degnarlo di uno sguardo.
Sento i suoi passi dietro di me, ma continuo ad avanzare, entrando nella pizzeria.
"Adesso sono tutto per te" sussurra al mio orecchio afferrandomi il bacino e tirandomi a sé.
Gli tiro una gomitata nella pancia e raggiungo il bancone degli ordini.
"Toccami un'altra volta e ti spacco la spina dorsale" gli dico voltandomi verso di lui.
"Amo quando fai la cattiva, o cerchi di farla. Sembri più un gattino che si è appena fatto una canna, ma pace"
Dio che rabbia!
Lo spingo all'indietro, e lui casca addosso ad una cameriera.
Scoppio a ridere, vedendo che i capelli di Cameron sono ricoperti di pomodoro.
"Ora sì che sei sexy, Cam" gli faccio una foto con il telefono e poi la posto su Instagram, mentre il ragazzo si alza e aiuta la cameriera.
"Scusami tanto, ma sai la mia ragazza soffre di attacchi d'ira" sento dire a Cameron.
Ragazza?
Non sta parlando di me vero?
Alzo lo sguardo, e vedo che la cameriera mi sorride.
"Siete una bellissima coppia, e tranquillo, capita a tutti di cadere"
Coppia?
Sta scherzando?
Mi limito a sorridere, cercando di mantenere la calma.
Appena la ragazza se ne va mi volto verso Cam.
"Ragazza? Coppia? Che cosa ti è saltato in mente! E poi io non soffro di attacchi d'ira."
Sorride e si appoggia al bancone.
"Hai ragione, li definirei più attacchi isterici, bambina"
"Stronzo"
"Nena"
"Ti odio"
"Ti amo"
"Io no"
"Baciami"
"Mai"
"Tanto prima o poi lo farai.. Ah no, lo hai già fatto"
Gli tiro un pugno nella pancia e lui si piega in due dal dolore.
Scoppio a ridere, mentre il cameriere torna con le nostre pizze, le prendo e lascio che sia Cameron a pagare.
Saluto il ragazzo ed esco dal locale, raggiungendo la macchina.
Cameron mi segue, lanciandomi occhiate di odio.
Saliamo e appoggio le pizze dietro.
Mi allaccio la cintura e aspetto che Cam parta, ma lui non lo fa.
"Vuoi rimanere qui tutta la notte?" Chiedo scocciata e guardando il cellulare.
"Voglio scappare con te. Andiamocene. Tu scegli la città e io ti ci porto."
Lo guardo.
È uno scherzo spero, ma lui è più serio che mai.
"Ti sei matto, matto!"
"Dai Holly, andiamocene. Andiamo a Orlando, o Panama, o Palm Beach. Fuggiamo da tutto e tutti, solo io e te."
Sto per scoppiare a ridere.
Sta impazzendo sempre di più questo ragazzo.
"Noi ci amiamo Holly, questo è amore! Andiamocene e facciamo una vera e propria fuga d'amore, come quella dei film"
"Proprio come quella dei film?" Ripeto.
"Si. Allora?"
Ci penso veramente.
"Holly, finiscila di avere paura, la vita va vissuta fino in fondo. Pensa a divertirti adesso, che poi quando sarai morta avrai molto tempo per riposarti. Andiamo. Partiamo e ricominciamo da capo. Fuggiamo. Io e te. Lontano da tutto e da tutti. Lontano da Chris, dai nostri genitori, da Mia, Nash e gli altri.
Allora?"
Mi afferra le mani e me le bacia.
Lo guardo confusa, pensando che sta impazzendo.
Come gli può saltare in mente l'idea di fuggire, e sopratutto insieme.
Solo perché l'ho baciato questo non significa che io provo qualcosa per lui.
"Cam... Non sono pronta per lasciarmi di nuovo tutto alle spalle. L'ho già fatto, ed è durissimo."
I suoi occhi si rimpiccioliscono e lui mi fissa.
"Un giorno scapperemo insieme?" Domanda.
Sorrido.
"Promettimelo."
"Si, un giorno, quando ci sarà un 'noi' ce ne andremo da qui, insieme" rispondo.
Mi abbraccia e io chiudo gli occhi, lasciando che lui mi stringa forte a sé.
Non so bene quello che provo, ma a volte anche una semplice cavolata, detta in una macchina fuori da un ristorante, da due ragazzi, può rallegrarti la giornata.
Accende la macchina e partiamo.
Questa volta lo vedo più felice.
Chissà da quanto tempo aveva pensato a questa idea.
Glielo sto per chiedere, quando il mio telefono inizia a suonare.
Lui mi fissa incuriosito, mentre io leggo il nome del mio ragazzo.
Cazzo.
"Non rispondi?" Chiede Cam sorridendo.
"È Chris" dico.
"Parla pure con comodo, farò finita di non esserci."
"No, non ti preoccupare"
Chiudo la chiamata e metto il telefono nello zaino.
Non voglio parlargli, non adesso che sono in compagnia di Cameron.
"Hai paura di dirgli del bacio?" Mi chiede lui.
"Fosse l'unico."
Sorride e appoggia una mano sulla mia guancia.
"Mi lascerà" aggiungo. "Mi darà dell'ipocrita e se ne tornerà con Samantha"
"E che problema c'è a essere single? Io lo sono"
"Tu hai lasciato Hanna."
Scrolla la testa. Da un'occhiata alla strada e poi torna a guardami.
"Lei ha lasciato me"
Sgrano gli occhi, incredula a ciò che ho appena sentito.
"Lo so, lo so, sembra quasi impossibile, eppure.."
La ragazza bionda, che proprio oggi ha fatto una scenata a mensa a Cameron, che mi stava rendendo la vita impossibile, è lei che ha lasciato lui...
"Ora sarà la mia fine" commento.
"Si, anche secondo me. Soprattutto dopo domenica"
Lo guardo.
Cosa c'entra domenica?
"Perché?"
Si passa una mano fra i capelli, tira giù il finestrino e cerca di sorridere.
"Beh, è passata a casa mia. È andata in camera mia, e ha visto te nel mio letto, e non me. Fortunatamente sono arrivato prima che potesse svegliarti, l'ho portata via e l'ho cacciata da casa. Quel pomeriggio ci siamo visti, dopo la partita di calcio, e io le ho detto di averti baciato. Lei si è infuriata e mi ha lasciato"
"Sei un coglione! E non hai pensato che adesso lo dirà a tutta la scuola? Lo dirà a Chris!"
Non ci posso credere. Ma perché questo ragazzo non ne azzecca una?!
"Che problema c'è?! Tanto prima o poi l'avresti dovuto dirlo a Chris."
Avrei voglia di tirargli uno pugno in faccia, se non mi stessa guardando con quella sua faccia da cucciolo.
Lo odio! Madonna che urto!
Adesso sì che Hanna mi renderà la vita impossibile, è a conoscenza del mio più grande segreto...
"Cameron, risolvi questo problema, prima del ritorno di Chris."
"E quando torna Chris?"
"Domani mattina."
"Cazzo"
"Già."
Per il resto del viaggio non parliamo.
Cerco in tutti i modi di giustificare la storia del bacio.
Invento storielle, ma nessuna di loro è veramente convincente.
Quando mi odio.
Appena raggiungiamo il resort, apro la portiera e la chiudo forte.
Prendo le pizze e corro dentro alla sala da pranzo, lasciando Cameron dietro di me.
Corro, cercando di non pensare al casino che verrà fuori domani, o già stasera.
Hanna come minimo creerà una pagina web per prendermi per il culo e far sapere a tutti di quanto sono stronza.
Apro la porta della dependance ed entro.
"Holly!" Mi saluta una voce troppo familiare.
Guardo verso il tavolo dei miei amici e vedo Chris, intendo a sorreggere Nash che sembra troppo ubriaco per reggersi in piedi.
"E adesso iniziano i problemi" commenta Nash, prima di svenire.
Davvero, adesso iniziano i veri problemi.

•Stuck in Past• IN REVISIONE  (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora