Capitolo 53

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Mi guardo attorno sperando di trovare un pacco di patatine enorme. Ho fame. Cosa c'è di meglio delle patatine e degli orsacchiotti gommosi in aeroporto?
Questa mattina ci siamo alzate molto presto, e Mel era davvero energica. Io, al contrario, sembravo uno zombie. Mi è servito tutto il trucco e la pazienza possibile per rendere il mio viso più carino. Non ho chiuso occhio tutta la notte. Mi giravo e rigiravo nel letto, ma ogni volta che stavo per cadere nel sonno, l'idea di aver baciato Cameron mi tornava in mente, e così dovevo ricominciare tutto da capo. Verso le tre mi sono addormentata, peccato che alle cinque era puntata la sveglia.
La cosa più brutta, ovviamente, è che quando mi sono alzata per andare a fare colazione, lui eri lì. Era senza maglietta, con i capelli spettinati e bagnati. Era così bello. I miei occhi non facevano altro che fissare il suo corpo perfetto, mentre la mia testa mi ricordava di quello che avevo fatto.
"Vuoi un toast?" Mi chiese con quel suo solito sorriso perfetto. Non potevo credere ai miei occhi. Che cosa ci faceva lui qui?
Glielo chiesi, e lui mi rispose con un ghigno.
"Tutta la mia famiglia ha dormito qui, per poter partire presto"
Volevo buttarmi fuori dalla finestra.
Una parte di me voleva chiedergli della festa, mentre l'altra no, sapeva che ignorarlo era la cosa più saggia. La parte intelligente vinse e io me ne tornai in camera, sotto il suo sguardo confuso.
Non potevo crederci. Era in casa mia, stava cucinando e, soprattutto, era uno scostumato.
Così, ho saltato la colazione, mentre adesso sto morendo di fame.
Siamo in aeroporto da un'ora.
Abbiamo già fatto tutti i controlli, aspettiamo solo che aprano il gate.
Io e Mel stiamo girovagando cercando il cibo, mentre Chris e Cameron sono rimasti con i nostri genitori.
"Marshmallows?" Mi volto e vedo Mel che sventola un pacco enorme di quei dolciumi.
Faccio una faccia schifata e la mia amica sorride.
"Cosa ne dici di M&Ms?"Prendo il pacco e mi volto.
Mel scrolla la testa.
Sarà davvero impossibile trovare qualcosa che vada bene a tutte e due.
Abbiamo gusti totalmente diversi: a lei piacciono i dolci, a me i salati.
Passiamo cinque minuti a controllare ogni scaffale, senza trovare niente. Alla fine, io compro un pacco di M&Ms, mentre Mel caramelle.
"Allora... con Matty?" Le chiedo mentre torniamo dai nostri genitori.
"Niente. Siamo solo amici."
"Eppure ieri sera..."
"Holly, lui non vuole una relazione seria."
Impossibile. Matty era il ragazzo più dolce che conoscevo, e stravedeva per Melanie.
Così glielo dissi e lei rispose con un sorriso.
Erano due miei amici ed erano perfetti insieme.
"Centra Cameron? Il vostro patto?"
Annuisce.
Non ci posso credere, che per colpa di quel cretino, Mel e Matty non stiano ancora insieme.
"Lui ha paura di perdere Cam"
"Non dovrebbe. Se gli piaci veramente dovrebbe lottare"
"Non è così facile. Ha già rischiato di perderlo con la storia di Madison. In quel periodo hanno sofferto molto tutti e due."
Sono stanca di sentirla nominare.
"Lei non c'è più!" Sbotto.
Mel si ferma a fissarmi.
"Sono stanca di sentirla sempre nominare. Davvero. Lei fa parte del vostro passato, non del presente."
Mi abbraccia.
"Preferisco il presente"
Continuiamo a camminare, mangiando.
Quando arriviamo dai nostri genitori, corro immediatamente ad abbracciare Chris.
Il ragazzo mi invita a sedermi sulle sue gambe.
Cameron ci guarda senza dire una parola.
Sul suo volto c'è stupore, misto a rabbia.
Forse è solo una mia impressione.
Mio padre inizia a distribuirci i biglietti, mentre Chris mi da tanti piccoli baci sul collo.
Appena si ferma davanti a noi, posa il biglietto tra di noi e mi allontana dal mio ragazzo.
"Papà!" Mi lamento.
"Vieni tesoro, dobbiamo parlare"
Scrollo la testa e lo seguo.
Tutta questa gelosia?!
"Dimmi papà"
Lui continua a camminare strattonandomi.
"Papà! Dai!" Mi fermo e anche lui lo fa.
"Lo sai cosa penso di Gonzales"
"Hai un nome!" Urlo. "Ed è il mio ragazzo"
"Bene, ma a me non piace"
"Ma se sei così amico di Gonzales"
"È John che è amico con lui, non io. Non piace per niente la sua famiglia."
Lo guardo male.
"Dopo Alex.."
"Papà! Lui non è Alex! È diverso..."
"Come quello con cui stavi che abitava a Trento?"
"Papà!"
"Oppure quello che aveva vent'anni che ti portava a scuola in macchina?"
"Papà!"
Sono veramente arrabbiata.
"Anche se ero lontano sapevo tutto di te"
"Ma per favore. Ti ricordavi del mio compleanno solo se ti chiamavano le cameriere. Oppure avevo tue notizie solo due volte all'anno, neppure per Natale!"
"Holly, non stavamo parlando di quello! E poi sapevi perfettamente che il mio lavoro mi portava sempre fuori città."
Posò una mano sulla mia spalla.
L'allontanai.
"Papà, per una volta nella tua vita, puoi fidarti di me?"
I suoi occhi si rimpiccioliscono. Le sue labbra si assottigliano.
Sta pensando. Sicuramente non mi interessa il suo pensiero, io sono sicura di ciò che faccio.
La nostra conversazione è interrotta dalla voce della hostess che annuncia il nostro volo.
Così mi allontano da lui e raggiungo i miei amici.
Ci mettiamo in coda, mentre Chris appoggia una mano dietro le mie spalle.
Vedo la faccia di mio padre scurirsi, ma l'ignoro.
Sorrido al mio ragazzo e gli bacio una guancia.
"Che posto hai?" Sussurra al mio orecchio.
"18C. Tu?"
"22A"
Cosa? Non è vicino a me?
Sarà stata un'altra idea di mio padre.
Mi volto verso di lui e lo vedo sghignazzare.
Questa me la paga.
"Saremo lontani, ma io non farò altro che pensare a te" aggiunge baciandomi l'angolo della bocca.
"Anche io"
Mostriamo i biglietti e i passaporti alle assistenti di volo e ci imbarchiamo.
Appena trovo il mio posto sbianco.
Non ci posso credere.
Tra tutti i posti perché proprio questo?
Un'altra idea di mio padre sicuro.
Chris mi stringe e mi bacia sulla guancia.
"Ci vediamo tra poco."
"I minuti saranno ore.."
"Allora ci vediamo tra poche ore"
Sorrido, mentre noto il mio ragazzo lanciare un'occhiata al mio compagno di viaggio.
Cerco con tutta me stessa di infilare il bagaglio a meno nello scompartimento sopra la mia testa, ma è troppo alto per me.
Vorrei chiamare uno stewart, ma è impegnato a stracciare i biglietti.
Come farò?
"Ciao Holly" mi saluta la voce più insopportabile di questo pianeta.
Lo ignoro.
"Ti serve una mano?" Non faccio in tempo a fargli il dito medio che lui è già in piedi e sta mettendo la mia valigia a posto.
Quanto è arrogante!
Senza neanche ringraziarlo mi siedo al mio posto e mi allaccio la cintura.
"Grazie Cam, tu si che sei importante" Dice da solo con un tono sarcastico. Cameron mi lancia un'occhiata e sorride.
"Non potrei mai dirlo" commento.
"Non ne sono così sicuro."
Lo guardo per un secondo, e sul suo volto compare un sorriso perfetto.
Dio quanto lo amo.
Distolgo lo sguardo e mi volto dietro, dove vedo Mel seduta vicino a mio padre.
Scoppio a ridere, mentre lei mi fa il dito medio.
Le lancio un bacio e lei scrolla la testa.
L'aereo inizia a muoversi e io mi schiaccio contro il sedile.
Sono tesa.
"Rilassati" che fastidio la sua voce.
Mi tocca la spalla e io mi volto.
"Mi fa paura la partenza." Ammetto.
Scoppia a ridere.
Avrei tanta voglia di tirargli uno schiaffo, ma mi trattengo.
Una hostess si mette in piedi di fianco a me e inizia a mostrarci le norme di sicurezza.
"Hai così tanta paura?" Domanda Cameron.
"Si. Se partisse e scoppiasse in aria? Se decollasse e poi atterrasse? Al contatto con la strada l'aereo si infiammerebbe."
"Okay, finiscila."
Gli lancio un'occhiata.
Mentre lui inizia a fissare la ragazza.
"È davvero carina" sussurra.
"Sei fidanzato" gli ricordo.
"Tra virgolette."
Lo guardo male e lui fa spallucce.
La ragazza inizia a indicare le usciere di sicurezza, mentre Cameron, incomincia ad imitarla.
"Uscita a destra, sinistra, avanti e sucamelo." Scoppio a ridere fortissimo, mentre Cameron continua imperterrito.
L'hostess mi lancia un'occhiata, ma io continuo a ridere.
Cameron è un'imbecille.
"Finiscila!" Sussurro.
Ma lui continua.
Appena termina la spiegazione, la ragazza si china su di me e, con aria superiore mi guarda.
"Spero che abbia capito tutto. In bocca al lupo."
La guardo, mentre Cameron si intromette.
"Bambolina, ti ricordo che ci sei anche te su quest'aereo." Le fa il dito medio, e io scoppio a ridere.
Senza neanche accorgermene, l'aereo è in aria, e io non sono stata costretta a stritolare il braccio a nessuno.
Tutto questo è merito di Cameron.
"Grazie" dico.
Lui alza un sopracciglio. "Per?"
"Per avermi distratto."
"Io l'ho fatto solo per attirare l'attenzione di quella figa."
Non ci credo. Lui lo ha fatto per me, ne sono certa.
"Comunque grazie"
Afferro il telefono e attacco le cuffie.
Scelgo una canzone a caso e le indosso.
"Non farai l'asociale, vero?" Chiede.
Lo guardo e mi tolgo una cuffia.
"Cosa vuoi?"
"Parlare con te."
"Io no. Anzi, volevo evitarti."
"Pensavi davvero di riuscirvi? Staremo insieme tre giorni."
"Che culo" commento.
'Staremo insieme.' Ha scandito quelle parole sillaba per sillaba.
Cosa vorrà dire?
"Sei una ragazza molto fortuna Olivia Rinaldi, molto. Sai quante altre ragazze vorrebbero essere al tuo posto?"
"Dimmene una che le do il mio posto volentieri."
"Ma non è colpa mia se sono così fantastico"
"Soprattutto modesto."
Ci fissiamo negli occhi.
Sul suo volto compare quel sorriso che tanto amo.
Vorrei poter avere una gomma e cancellarglielo.
Chissà quante ragazze ha conquistato così.
"Tu mi ami Olivia."
Scoppio a ridere.
"No, io amo la pasta o la pizza, sicuramente non te"
"Dici così solo perché hai paura di mostrare i tuoi sentimenti."
"Dio quanto sei insopportabile! Io non ce la faccio più!" Urlo.
Lui scoppia a ridere e appoggia testa sulla mia spalla.
Io la alzo e abbasso.
"Levati!"
Ma lui rimane appoggiato li.
Di bene in meglio.
Mi frega la cuffia che avevo tolto e se la infila.
"Puoi cambiare canzone?"
Lo guardo e lui sorride.
Alla fine mi arrendo e gli passo il telefono.
Lui inizia a leggere canzone per canzone.
Come farò a resistere con una persona così al mio fianco?
Soprattutto se il mio ricordo è vero.
Mi sento come confusa.
Una parte del mio corpo, al suo tocco, si è come sentita in paradiso, ma un'altra voleva che lui se ne andasse a tutti i costi.
"Questa com'è?" Chiede passandomi l'iPhone.
Leggo sul display e vedo 'Nena'
"È una canzone di un telefilm. Il ragazzo continua a ripetere alla ragazza che ama che è infantile, che deve crescere, smettere di giocare con le bambole e cercare l'amore."
"Umm... Ti ricorda qualcosa quella canzone?"
Gli lancio un'occhiata.
"Da adesso ti chiamerò pure io Nena, ti piacerebbe?"
"No. È un termine che usano due innamorati."
"E noi cosa siamo?"
Lo guardo male.
"Io non ti amo!"
"Perfetto Nena, ora chiudi la bocca che voglio dormire. Non ho chiuso occhio stanotte."
Mi volto sempre a fissarlo, ma lui afferra la mia testa e la tira giù.
"Stai ferma!"
Gli faccio il dito medio e mi limito ad ascoltare le parole della canzone.
Due innamorati.
Io non lo amo.
Lui è solo uno sbruffone, pompato ed è tremendamente insopportabile che se potessi lo lancerei giù dall'aereo.
Ma dopotutto c'è sempre per me.
Quando mi trovo in difficoltà lui mi aiuta, sempre.
E questo è fastidiosamente fantastico.

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