Capitolo 17

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È possibile  odiare qualcosa che non ha né anima né cuore?
Si, la sveglia!
quell'oggetto così carino, così dolce, così rottura di palle!
Come ogni mattina il suo rumore mi sveglia di soprassalto, spaventandomi.
Che urto! Vorrei tanto poterla bruciare..
Mi passo una mano fra i capelli e poi mi ributto sotto le coperte. Odio alzami presto la mattina! Vorrei poter dormire, rimanere al calduccio nel mio letto.. Ma purtroppo.
Cerco con tutta me stessa di alzarmi, ma è un'impresa quasi impossibile, ho troppo sonno.
Se dormissi ancora per cinque minuti? non muore nessuno no?!
Si, ho deciso.
Chiudo gli occhi e libero la mente.
In poco tempo tutto diventa passato....
"Olivia!" Urla una voce "Olivia!" È Kate.
Riapro gli occhi e mi massaggio la fronte
Ma perché deve urlare alle 7 del mattino?
Le sette? Sono le sette? Cazzo, ho dormito mezz'ora in più!
Mi precipito giù dal letto e vado in bagno.
Mi lavo velocemente e poi torno in camera.
Apro l'armadio e osservo ogni capo.
Devo muovermi...
Non posso arrivare tardi a scuola, non il primo giorno! Chissà che impressione si faranno i miei compagni di classe..
Oh mio dio! Non avevo pensato a loro, come saranno? Saranno simpatici? Mi aiuteranno o mi prenderanno in giro?
Sto pensando a cose inutili, quando dovrei darmi una mossa!
Alla fine opto per un paio di jeans bucati e di una maglia a maniche corte bianca e lunga.
Fa ancora caldo, ma un giubbotto nero me lo porto per sicurezza, anche perché io sono molto freddolosa. Indosso un paio di "all star" bianche alte e mi fermo davanti allo specchio.
Mi trucco velocemente, mettendo un po' di fondotinta, mascara e matita nera. Mi pettino i capelli e mi affretto a prendere il mio zaino.
Corro fuori dalla stanza alle 7:15.
Mi precipito giù dalle scale
"Buongiorno" saluto con il fiatone
Kate mi osserva per un secondo
"È tardissimo, muoviti!" Mi passa un pacco di "Oreo" e corre fuori.
Io la seguo, masticando i biscotti più buoni al mondo.
Partiamo velocissime, mentre io continuo a mangiare.
C'è molto traffico, e io non riesco a non fissare l'orologio dell'auto
Dai... Dai... Dai...
Mi tremano le gambe, ma non per la paura, ma perché non voglio arrivare tardi il punto giorno di scuola!
Se solo Cameron non si fosse fermato fino a così tardi ieri sera, io stamattina  sarei perfettamente sveglia, perfettamente in orario, e senza alcuna paura di fare brutta impressione.
"Rilassati Olivia, metti ansia pure a me!" Si lamenta Kate accendendo la radio.
Come fa a essere così tranquilla? Io sto per morire.
Muove alcune stazioni e alla fine si ferma su una dove stanno trasmettendo..
"Oh mio dio Shawn!" Urlo " è Something big! Quanto lo adoro!"
Inizio a cantare la canzone, che so a memoria.
Per fortuna c'è lui, che sa veramente come farmi tornare di buon umore.
In meno di venti minuti arriviamo a scuola, e dopo aver salutato Kate, iniziò a correre. Sono in ritardo di cinque minuti.
Arrivo nei primi corridoi della scuola, e subito mi blocco. Quanto è grande?!
Ci sono corridoi bianchi ovunque, scale, scale e ancora scale rosse, tutte uguali... So già che mi perderò.
Ci sono ragazzo ovunque, che parlano, o che scherzano. Alcuni si battono il cinque, mentre altri parlano sottovoce. Ci sono ragazzi che indossano divise  gialli blu, altri bianca e nera e delle ragazze una tutina da cheerleader.
Wow! Sembra di essere in un qualche film americano!
Cerco di riprendermi, e di dirigermi verso la segreteria, peccato che io non sappia dove sia!
Mi guardo attorno, cercando una qualche indicazione, ma niente.
Afferro il telefono e invio un messaggio a Mel, ho bisogno di lei.
"Mel dove sei? Non so dove andare! Ti prego aiutami!" Invio.
Spero tanto che mi risponda in meno di un minuto, perché sono davvero spaventata.
Iniziano a tremarmi le gambe..
Rilassati Olivia, rilassati.
La maggior parte dei ragazzi in corridoi ha iniziato a fissarmi, e a ridere.
Sono così spaventata...
Il telefono nella mia tasca vibra.
Lo afferro immediatamente.
"Ha sbagliato persona... Sono Cameron. Dove ti trovi? Ti vengo a prendere."
Cameron? Ma io non ho il suo numero!
Basta pensare, ho bisogno di lui
"All'entrata."
Mi passo una mano fra i capelli, e mi ripeto di stare calma.
Andrà tutto bene, stai calma.
Ma perché sono così agitata?
Vedo arrivare Cameron, che cerca di passare tra tutti qui ragazzi che gli bloccano la strada.
Dopo pochi minuti mi raggiunge, e io non sono mai stata così felice vederlo.
"Ciao Cameron!" Dico. Sto per abbraccialo, ma lui mi blocca
"No, qui a scuola , non lo fare."
Lo guardo.
"Adesso, visto che non sai neanche orientarti, ti accompagno in segreteria, e ti lascio con la segretaria dalla preside."
Annuisco, e mi limito a seguilo.
Lo osservo. Sembra così... Diverso. È più serio, più rigido.
"Mi dispiace di averti inviato il messaggio, io pensavo fossi Mel."
"Ho notato" si limita a rispondere
Superiamo parecchi studenti che non fanno altro che fissarci e finalmente raggiungiamo una porta rossa.
"Bene, questa è la segreteria, ciao."  Si volta e se ne va.
Lo osservo. 
Lui si che è un ragazzo strano!
Vabbè, adesso è meglio se penso a me...
Mi scosto i capelli dietro le orecchie e piano piano busso.
"Avanti." Risponde immediatamente la voce di una donna.
Apro la porta ed entro.
L'ufficio è grande, spazioso e molto accogliente. Un'altra porta lo separa da un'altro ufficio, quello della preside deduco.
"Buongiorno." Saluto entrando e chiudendo la porta
"La signorina Rinaldi?"
"Si, sono io."
"Prego, si accomodi." Obbedisco immediatamente e mi siedo su una sedia davanti alla scrivania.
Una donna dai capelli corti e biondi inizia a fissarmi, mentre io muoio dalla paura.
"Benvenuta alla 'Liberty High School'. Questa scuola non è solo la migliore del paese, ma è anche una delle più prestigiose, e famose d'America. Quindi, ogni studente, o studentessa, che inizierà a frequentare questo istituto, non solo deve essere tra le migliori, ma anche onorare il nostro nome. Detto questo, benvenuta" mi fa l'occhiolino e io sorrido. "Io sono la segretaria della preside, che in questo momento è a Londra per lavoro, e la sostituisco. Lei è italiana vero?"
"Sì esatto"
"E da dove precisamente?"
"Pesaro." Mi guarda con occhi assenti "un paese nel centro dell'Italia."
Annuisce e torna a sorridere.
"Ottimo. Quindi si è trasferita da poco.."
"Quattro giorni."
"E sarà molto agitata"
"Tanto."
"Non si preoccupi. Nella nostra scuola tutti gli studenti sono ben educati, gentili e sono sicura che non ci metterà molto a stringere amicizia."
"La ringrazio."  Sorride
"Bene, ore le spiego come funzione la nostra scuola. Lei sarà nella sezione F, la migliore, come richiesto dalla signora Dallas. Passerà con i suoi compagni le ore obbligatorie, matematica e inglese, principalmente, per il resto stará a lei scegliere quelli frequentare" gira la sedia e si abbassa. Apre un cassetto e tira fuori un modulo. Torna a fissarmi, e sempre sorridendo mi dice "bene, qui, potrà trovare le materie che offriamo. Come vede vanno dalla seconda lingua straniera, alla storia ecc... Quelle che più le piacciono le segni con un tic. Bene" si alza "mentre lei legge e compila il foglio, io vado a chiamare la sua guida" oltrepassa la scrivania e apre la porta.
Afferro una penna dal portapenne e inizio a leggere le diverse materie.
Studi sociali, scienze, storia, lingue, educazione civica?, economia, arte, scrittura creativa, teatro e.. Cucina?
Si fa davvero una materia così in questa scuola?
Oh mio dio, non so davvero quali scegliere...
Sicuramente storia.. La segno.
Ma allo stesso tempo lingue. Si, ma quali? Spagnolo? Francese? Tedesco? No, opto per lo spagnolo. Lo segno
Educazione civica che cosa figa! Segno pure quella.
Certo che se continuo così mi ritroverò a studiare tutte le materie...
Continuo a leggere il foglio e trovo degli sport.
"Possibilità di praticare calcio, basket, rugby.."
Ma sono tutti sport per i ragazzi.. E le ragazze?
Continuo a leggere
"Per le ragazze possibilità di far parte della squadra cheerleading"
Non è giusto!
E su una ragazza volesse giocare a pallavolo o altri sport così?
Chiederò immediatamente alla segreteria.
Segno anche scrittura creativa ed economia. Poso la penna e aspetto che la ragazza torni.
I minuti passano, e l'ansia inizia a salirmi. Come mai non torna nessuno?
Dopo non so quanto tempo la porta, finalmente, si apre e la segreteria torna.
"Mi scusi se l'ho fatta aspettare tanto, ma la sua guida... Lasciamo stare. Allora ha scelto le materie?"
"Si." Le passò il foglio e lei lo legge e inizia a trascrivere la computer.
"Le piace molto studiare vedo"
"Mi piace sapere le cose, essere informata su tutto.."
Smette di scrive e inizia a fissarmi
"Ho forse detto qualcosa che non va.." Chiedo spaventata
"Nono, certo che no." Riabbassa la testa e continua a scrivere.
Faccio spallucce.
"Volevo chiederle una cosa." Dico
"Si, certo, tutto quello che vuole."
"Ma attività sportive per le ragazze? Tipo pallavolo, o atletica?"
"C'è ginnasta."
"Si, ma veri campionati? Perché ho letto che per i ragazzi ci sono tre sport."
"Beh, questa scuola è nata principalmente per i ragazzi e alcune tradizioni vanno mantenute, no?"
"Quindi le ragazze non possono fare sport?"
"Le cheerleader"
"Ballare e salterellare come delle ochette sarebbe uno sport?"
"Scusi?" Si volta furibonda
"Niente.." Indietreggio
"Meglio così, anche perché nessuno la costringe a far parte di quella squadra."
Finisce di scrivere e stampa un foglio.
"Questo è il suo programma, arrivederci"
"Ma.."
"Arrivederci" indica la porta.
Sbuffo, ma sono obbligata ad obbedire. Esco e mi guardo attorno. E adesso? Non mi ha detto che devo fare!
Sto per tornare dentro a chiederglielo, quando qualcuno mi tocca la spalla.
Mi volto e... Faccio un saltello all'indietro.
"ciao Holly.." Dice lui.
"Chris... Che ci fai qui?"
"Sono la tua guida, scelta in persona da miss. Rose"
"Chi?"
"La segreteria. Allora, pronta per il tour Gonzales?!"
"Ho alternative?"
Scrolla la testa e inizia a camminare.
Lo seguo, ma a dovuta distanza.
"Tranquilla, mi sono lavato stamattina, ho fatto una doccia lunga mezz'ora!"
Lo guardo
"Questo perché?"
"Per dirti che puoi anche camminare vicino a me, non puzzo."
"Okay.." Lo raggiungo e lui inizia a parlare.
Saliamo non so quante scale, ma allo stesso tempo né scendiamo altrettante, giriamo tantissimi corridoi, tutti uguali! Superiamo molte aule, e per ognuna vedo scritto il nome del professore e materia.
"Bene" dice fermandosi "questa è la classe dove farai spagnolo."
Annuisco. Aula 815. 815. 815. Cerco di ricordami il numero, così farò meno fatica dopo.
"Perché fissi la targhetta del numero?"
"Perché così dopo mi ricordo dove ho lezione."
"Guarda che c'è scritto sul tuo orario."
"Cosa?" Abbasso la testa e lo leggo.
Ops.. Aveva ragione
Lui ride.
"Non c'è niente da ridere!"
"Sei così carina quando.."
"Non lo dire.."
"Quando fai la bambina."
"Ecco lo hai detto"
Continua a ridere
"Andiamo avanti?" Annuisce.
Mi mostra tutte le altre stanze utili di questa scuola: i bagni, la palestra, la mensa , il reparto macchinette, l'aula riunioni e il teatro.
"Ma quanto è grande?"
"È la più grande di Miami, e seconda in tutta l'America."
"Davvero?" Annuisce.
Non avevo dubbi.
"Mancano ancora i campi da calcio, e da rugby" mi informa, mentre io mi ero seduta un attimo.
Annuisco e mi alzo immediatamente.
Continuiamo a camminare, mentre io cerco di stargli il più lontano possibile. È meglio così.
"Allora.. Come ti trovi?" Rompe il silenzio che si era venuto a creare
"Bene."
"Hai già fatto amicizie?"
"Si."
"Sei di molte parole oggi..."
Sorrido.
Ma perché lo faccio?
"E come ti sembra Miami?"
"Calda, piove mai?"
"No, solo poche volte all'anno."
"Ho notato."
Scendiamo delle scale e arriviamo negli spogliatoi.
"Bene, qui è dove ci cambiamo noi giocatori di calcio." Apre una porta e la richiuede. "Più a venti c'è lo spogliatoio della squadra avversaria, ma pensò che non ti interessi." Sorride. Continuano a camminare fino a quando non saliamo altri scalini. Ma quanti sono?
Arriviamo sul campo da calcio.
"Wow! Sembra di essere in un vero e proprio stadio..."
"La nostra scuola tiene molto agli sport. Siamo tra le migliori squadre in regione, e quasi sempre ardivamo ai nazionali."
"Allora siete fortissimi"
"Modestamente..."
Sorrido.
Afferra un pallone dal cesto e me lo passa
"Ti va di giocare?"
Lo guardo.
"E dai! Non ti ho chiesto di baciarmi..."
Appoggio lo zaino a terra e mi tolgo il giubbotto nero.
"Va bene!" Inizia a correre e io lo seguo.
Mi passa la palla e io al volo la blocco.
Continuiamo a palleggiare per un po' e a lanciarci occhiate. È veramente bravissimo e ogni volta che stoppa la palla con il petto, sotto la sua maglietta gli si intravedono i muscoli.
"Certo che sei davvero brava.." Commenta colpendo la palla con il piede e facendo canestro.
"Modestamente ..."
Ridiamo insieme e lui si avvicina a me.
Mi abbraccia e io non trovo la forza di allontanarlo da me.
"Mi eri mancata." Sussurra
"Tu per niente."
"Ah no?!"
"No."
Mi alza da terra e mi porta vicino a sè.
Avvolgo le gambe intorno al suo corpo e lui inizia a ruotare. Aumenta sempre più la
Velocità, e io non riesco a non affondare la mia faccia tra le sue braccia. All'improvviso perde l'equilibrio e cadiamo a terra. Io sono ancora su di lui, e non riesco a non ridere
"Che coglione che sei!"
"Era bagnato e sono scivolato!"
Rido ancora più forte.
Non dovrei comportarmi così, sono veramente una persona cattiva. Lui è fidanzato.
Mi alzo immediatamente
"Chris... Mi dispiace.."
"Lo so già cosa mi stai per dire... Sono fidanzato e tu non puoi perché ci sei già passata... Bla bla bla.." Mi imita così bene che non riesco a non ridere forte
"Sono davvero così carina quando parlo?"
"Tu sei bellissima, sempre!" Si riavvicina a me e mi riabbraccia.
È così bello quando qualcuno ti abbraccia. Ti senti al sicuro, protetto.
"Andiamo? Manca ancora una cosa da visitare."
Mi stacco da lui e corro a prendere la mia roba. Mi infilo il giubbotto e metto lo zaino sulle spalle.
"Ci sono." Lui sorride e intreccia la sua mano nella mia.
Mi fermo per un secondo a fissare le nostre mani unite.
"Non posso fare nemmeno questo?" Chiede
"Si, certo." Sorrido e alzo lo sguardo
"Andiamo?"
"Andiamo."
Risaliamo tutte quelle migliaia di scali e finalmente ci fermiamo in un corridoio pieno di armadietti.
Lo percorriamo fino ad arrivare a metà.
Si ferma davanti a uno e ci si appoggia contro
"Bene, questo è il tuo armadietto e.." Fa due passi indietro e si appoggia contro un altro "questo è mio! Siamo vicini!"
"Cosa? Mi toccherà sopportarti anche quando andrò a prendere i libri?!"
"Era una cosa ovvia quella, io non mi staccherò mai da te!"
Si riavvicina a me mi bacia una guancia.
Arrossisco.
"Sei carina quando arrossisci" divento sempre più Viola e lei sorride.
"Ora, inserisci un codice e appoggia le tue cose che poi dobbiamo andare in classe"
Si volta e io afferro il lucchetto in mano.
Non so che combinazione mettere! Qual'è una data importante per me?
Il mio compleanno? Troppo banale
Quando ho incontrato Tommaso per la prima volta? Non devo più pensare a lui!
Non lo so davvero. Chris si volta e mi osserva
"Ancora non hai deciso?"
"Scusa se ci tengo a queste cose"
"Se vuoi ti aiuto.."
"Cioè?"
"Allora.. Puoi inserire come codice il giorno del nostro primo incontro, poi lo sostituirai con quello del nostro primo bacio, e infine con quello della nostra prima volta"
Scoppio a ridere fortissimo
"Continuai a crederci"
"Non smetterò mai di farlo. Tanto il nostro destino è stare insieme"
"Destino?"
"Certo! è perché se no ci siamo incontrati?"
"Per casualità"
"Non credi nel destino?"
"No, è stupito."
"Stupido è non saper mettere una password!"
Ride. Si ha ragione.
Inserisco dei numeri a caso, 1234, e l'armadietto si apre. È grandissimo e pieno di libri. Sono quelli delle materie che studierò
"Ma.. Com'è possibile?" Chiedo
"La segreteria. Ora muoviti, che è già tardissimo." Afferro il libro di matematica e lo infilo nello zaino vuoto. Chiedo l'armadietto e seguo Chris nel corridoio.
Camminiamo velocissimi, anzi stiamo correndo.
"Mi spieghi perché hai aumentato così tanto la velocità?" Urlo seguendolo.
"Non posso arrivare più tardi un'ora a lezione di matematica."
"Perché?"
"Perché quello mi odia!"
Rido. Superiamo tantissime aule, e a ognuna che passiamo Chris si fermava per salutare un mio amico.
Quanta gente conosce?
Arriviamo davanti a una classe e, finalmente, Chris si ferma.
È la numero 553. Riprende fiato e mi rivolge un sorriso enorme
"Non ti spaventare dal professore, è mezzo matto poretto."
Forzo un sorriso, anche se ciò che mi ha appena detto mi fa piuttosto paura
"Mezzo matto? Cosa significa?"
"Lo scoprirai."
Bussa ed entra.
Io lo seguo tenendomi a dovuta distanza.
"Buongiorno prof!" Urla Chris.
L'uomo si volta e inizia a fissare il ragazzo
"Ecco chi mi mancava, il socio dei 2 di Dallas!"
Tutta la classe ride, mentre io varco la soglia
"Prof, lei è la nuova studentessa."
Faccio un passo avanti ed entrò in classe.
"Buongiorno"
Saluto
"Cosa ci fai tu qui?!" Urla una  ragazza alla mia sinistra.
Mi volto e la vedo.
Cosa ci fai lei qui?
Tra tutte le persone, perché devo essere in classe con Hanna?

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