Capitolo 67

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È quasi un'ora che aspetto seduta su questa sedia nell'ufficio della preside, mentre lei è con Cameron e Chris a parlare.
Sembrava molto arrabbiata, ma poco sorpresa di vedere Cam in presidenza.
Mi sento sempre più in colpa.
Non posso crederci di essere io l'artefice di tutto questo.
Non lo avrei mai neppure immaginato.
Mi mangio le unghie, segno di agitazione.
Quando ho visto Cam e Chris picchiarsi mi sono sentita mancate l'aria.
Non doveva andare così! Loro due non dovevano litigare per me!
La porta si apre, e finalmente Chris esce.
Si incammina verso il corridoio, senza neppure guardarmi.
Mi precipito in piedi e inizio a seguilo.
"Chris! Ti prego fermati un attimo! Parliamone!"
Lui continua ad ignorarmi.
Gli afferro il braccio e lo faccio voltare verso di me.
"Chris! Dimmi qualcosa, ti prego"
Scoppia a ridere. Ha gli occhi rossi e gonfi, è un grosso livido sulla mandibola
"Olivia, cosa vuoi che ti dica? Ti sei limonata il mio migliore amico! Non una volta, ma tre! È la cosa più bella, è che tu facevi finta di niente! Continuavi a comportarti normalmente, dimenticandomi di me!"
Sento le lacrime bagnarmi il viso.
"Ti giuro, ho cercato di dirtelo, ma non ci sono riuscita. Tutto ciò che è successo con Cam.."
"Lo chiami addirittura Cam! Non lo hai mai fatto!"
"Cameron, con Cameron, è stato tutto uno sbaglio. Io.."
"Tu sei solo una Troia. Sapevi perfettamente che dopo Madison avevo paura di innamorarmi di nuovo. Ma l'ho fatto. E ancora una volta, una ragazza dagli occhi verdi mi ha umiliato, ha solo giocato con me."
"No! Non è vero."
Ormai le lacrime non fanno altro che bagnarmi il viso, mentre lui continua a guardami con odio.
"Chris, io ti amo, te lo giuro."
Sorride. "Certo, come no. Spiegami allora perché hai baciato Cameron! E perché è stata Hanna a dirmelo e non tu!"
"Chris tutto ciò che è successo è stato solo un grande sbaglio.."
"Hai ragione. Noi siamo sbagliati. Io ho sbagliato tutto. Mi sono fatto ingannare dalla tua bellezza, dai tuoi occhi, e ho lasciato Samantha. Lei mi amava veramente, e non giocava con me come hai fatto te."
Si allontana dalla mia presa e continua a camminare per il corridoio, sbattendo un pungo contro un armadietto.
Lo guardo, e non riesco a non piangere.
Ho rovinato un'amicizia, ho spezzato il cuore a un ragazzo dolcissimo, sono una persona orribile.
Mi lascio cadere a terra, coprendomi il viso con le mani.
Perché ho baciato Cameron?
Perché non ho avuto il coraggio di dire tutto a Chris?
Perché Hanna non si fa mai i cazzi suoi?
Non posso credere che tutta la mia felicità sia svanita così, con un battito di ciglia.
Ora non riesco più a ridere, ora non vedo più fine a questo tunnel che mi circonda. Sono così tremendamente spaventata.
Ho perso Chris, l'ho fatto soffrire, ho giocato con i suoi sentimenti.
Sento la porta della preside aprirsi di nuovo. Questa volta è Cameron ad usciere.
Anche lui passa di fianco a me, ma non si ferma, non mi guarda nemmeno.
"Cam.." Sussurro così piano che è impossibile sentire.
Avrò perso pure lui?
Sento una mano appoggiarsi alla mia spalla.
Mi volto e alzo la testa.
La preside mi rivolge un dolce sorriso e mi aiuta ad alzarmi.
La seguo nel suo ufficio e mi passa un pacco di fazzoletti.
Inizio ad asciugarmi gli occhi, e poi il naso.
Non riesco a fermarmi. Non riesco a non piangere.
Odio la parte debole di me. Ma odio soprattutto la parte che si è innamorata di due di ragazzi, di due migliori amici.
"Ti va di raccontarmi?" Mi passa un bicchiere d'acqua, mentre io cerco di calmarmi. "Avanti Olivia, tranquillizzati. Non è successo niente di grave. Solo due ragazzi che si picchiano."
"Sono io il motivo per cui lo hanno fatto."
"Lo so. Non avevo dubbi. Ma raccontami.."
"La prego preside non prenda provvedimenti. È tutta colpa mia. Espella me, non loro."
La preside mi osserva per un secondo. Si appoggia con la schiena contro la sedia e inizia a mangiucchiare una penna.
Bevo il mio bicchiere d'acqua, e finalmente mi sono calmata.
"Olivia, posso chiamarti per nome, no?" Annuisco. "Non voglio espellere nessuno. Anche se Cameron ha toccato il limite questa volta, e una bella sospensione gli starebbe proprio bene, ma non lo farò. Anche io sono stata giovane e, che ci crederai o no, è successo anche anche a me che due ragazzi litigassero."
"Si, ma non erano migliori amici."
"Questo è vero."
"Ho rovinano una compagnia. Ha capito che da quando sono arrivata io tutto è cambiato?"
"Cos'è cambiato Olivia?"
"Io, il mio comportamento, tutto. Non capisco più chi sono, cosa voglio, faccio soffrire le persone che mi voglio bene, e non riesco più a comportarmi come prima."
"Cioè?"
Non so perché ne sto parlando con lei, ma sento che mi posso fidare.
"Da quando sono andata via dall'Italia, niente è come prima. Non ho mai tradito un ragazzo, anzi, io sono stata tradita. Non ho mai giocato con i sentimenti di una persona.."
"Perché adesso lo hai fatto?"
"Beh, si. O forse no. È che io ci tenevo molto a Chris, davvero tanto. Quando sono arrivata qui a Miami è stato il primo di cui mi sono fidata veramente, a cui ho aperto il mio cuore, pur sapendo che era fidanzato."
"Questo non significa che tu hai giocato con i suoi sentimenti."
"Ma è come se lo avessi fatto."
La preside scrolla la testa.
Si da una piccola spinta e appoggia i gomiti sulla scrivania.
"Dimmi, che cosa provi per Cameron?"
Cosa provo per Cameron?
È questo il punto.
Io non lo so.
Sono confusa.
Quando sto con lui, mi sento diversa.
Lui sa ridere, è un pagliaccio.
È dolce, ma allo stesso tempo testardo.
Mi fa impazzire, in tutti i sensi della parola.
Ogni volta che sono con lui, e lo guardo negli occhi, perdo la cognizione del tempo, tutto e tutti spariscono, e rimaniamo solo io e lui.
Ma il problema è che non so se questo è amore.
"Non lo so." Rispondo scuotendo la testa.
La preside sorride. "Immaginavo. Il problema ruota tutto intorno a questo, i tuoi sentimenti per Dallas."
Mi passo una mano fra i capelli e cerco di respirare.
"Olivia devi capire cosa provi per lui, prima di parlare con Chris. Perché fino a quando non ti rendi conto dei tuoi sentimenti, Chris e tu non potrete mai stare insieme veramente."
Sbuffo. È così difficile. Io non so veramente cosa provo. Vorrei avere una risposta per questo, ma non ce l'ho.
"È complicato. Cameron è complicato. All'inizio non mi poteva vedere, mi odiava, era palese. Mentre adesso, mi segue ovunque, mi dice un sacco di cose dolci ed è un altro ragazzo rispetto a prima. Non lo capisco."
"Stai attenta che non giochi lui con i tuoi sentimenti. Mi raccomando. Ora vai, su, su. Ho dovuto chiamare tuo padre, che dovrebbe arrivare fra poco. Pensa bene a ciò di cui abbiamo parlato, e se hai ancora bisogno di parlare con qualcuno, io sono qui."
Mi alzo, e mi sistemo i capelli dietro le orecchie.
Mio padre qui?
Saprà della rissa?
Oh mio dio, non ci voglio nemmeno pensare, chissà quanto sarà arrabbiato!
Esco dalla presidenza salutando la preside, e vado verso il mio armadietto.
Lo apro e prendo i libri che mi servono per studiare.
In fondo al corridoi si sentono delle voci, ma non ci faccio caso.
Cosa avrà voluto dire la preside con l'ultima frase su Cameron?
Lui si comporta così solo perché vuole giocare con me?
O perché si vuole vendicare di Madison? Siamo uguali io e lei, e può essere una buona teoria. Ma poi ripenso alla spiaggia, dove ci siamo baciati. Nei suoi occhi c'era veramente preoccupazione, e non so davvero cosa pensare.
Sbatto il mio armadietto troppo forte e mi dirigo verso l'uscita della scuola.
In giardino vedo i genitori di Chris parlare con il figlio.
Avrei voglia di correre da lui, di parlargli, ma mio padre attira la mia attenzione. Sventola la mano molto forte e inizia quasi a saltare sul posto.
Non ho voglia di ridere, sono stanca e voglio solo andare in camera mia e dormire.
Raggiungo mio padre e lui mi stringe a sé.
Avevo davvero bisogno di un abbraccio, e poi il suo vale più di ogni altro.
Da dietro la sua spalla vedo Cameron, salire in macchina con Gina.
Lei è piuttosto arrabbiata, e non fa altro che parlare con lui, mentre Cam, come sempre, la ignora.
Dall'altra parte Chris sta salendo sulla sua moto, mentre il padre lo precede in macchina.
Tutto è così freddo, e non lo dico solo perché le temperature si sono abbassate.
Lo vedo negli occhi di tutte le persone, soprattutto nei miei.
L'allegria di questa mattina è svanita nell'aria, e ora vedo solo rabbia.
Mi stacco da mio padre e insieme saliamo in macchina.

•Stuck in Past• IN REVISIONE  (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora