Capitolo 68

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Mi alzo dal letto, con l'intento di andare a prendere un bicchiere di latte e dei biscotti.
Voglio ingrassare, diventare così obesa da allontanare ogni ragazzo da me. Tanto il risultato è lo stesso. Non riesco a togliermi la scena di Chris e Cam. Si picchiavano! Lo facevano veramente!
E la cosa che più mi ha dato fastidio è stato che ne Nash ne Matty hanno provato a farmeli.
Erano fermi lì, a guardare la scena immobili.
Raggiungo la cucina e da fuori sento la voce di mio padre.
"Era pallida Kate.. Ti giuro."
"Max, ma non è colpa tua..."
"Kate, l'ho portata via da tutto!"
"Solo perché Cam e Chris hanno fatto a botte, non significa che sia lei il motivo. E poi se non mi sbaglio anche tu hai fatto a botte per una donna, ti ricordi?"
"Si, esatto. So perfettamente come ci si sente, e Olivia sta veramente male. Non so davvero cosa fare..."
"Devi lasciare che cresca. Lei adesso ha delle amiche, e non è più bambina..."
Mio padre soffre per me. Mio padre si sta prendendo colpe che non ha. Lui mi avrà portato via dall'Italia, ma non mi ha mai ordinato di innamorarmi di due migliori amici.
Me ne sto per andare, quando lui nomina mia madre.
Automaticamente il mio corpo di blocca, e non posso non ascoltare.
"Sai, a volte vorrei dirle tutta la verità su Holland.."
"Max.."
"Tu non l'hai vista dieci anni fa! Io si. Ogni notte ripenso al suo faccino triste, ai suoi occhi che non smettevano di piangere, ti giuro, mi sento morire dentro."
Kate appoggia qualcosa sul tavolo. Penso sia la tazzina del caffè. Non capisco perché mio padre stia parlando di mamma, cosa c'entra tutto questo? Perché nominarla?
"Max, sono passati dieci anni da quando lei se ne è andata, e tua figlia orami non pensa più a lei. A volte le bugie ti salvano dalle situazioni più complicate.."
Cosa vuol dire questa frase? Non ci capisco più niente.
"Max, basta pensare a lei. È acqua passata."
"Come faccio a non pensarci? È sua mamma, è l'unica persona al mondo in grado di capirla."
"Come pensi reagirebbe Olivia se le dicessi che la mamma non è morta? Che è viva e qui in America?"
Il telefono mi casca dalle mani e cade a terra.
Subito mio padre si volta verso di me e si alza.
"Cosa avete detto.?"
Non è tutto impossibile. Mia madre... Io ho visto la bara! Sono andata al suo funerale! Tutte quelle persone che sono state vicino a me e mio padre in quel giorno?! Non ci capisco più niente .
"Niente Holly, lascia stare." Mio padre si avvicina a me, ma io lo spingo all'indietro.
"No! Mia madre è ancora viva?"
"Holly c'eri anche te al suo funerale."
"È quello che ha detto Kate." La indico.
Questa storia mi sta facendo perdere la testa.
"Hai capito male. Stavamo parlando di mia madre."
"Ma per favore! Non sono stupida! Tu hai nominato il suo nome! Holland. L'ho sentito perfettamente. Perché mi hai mentito? Per dieci fottutti anni! Lei dov'è?"
"Olivia calmati."
Mi sto veramente arrabbiando.
"Calmarmi?"
"Olivia hai solo capito male. Holland è morta, dieci anni fa. Te lo ricordi la telefonata che ho ricevuto a casa? Le cameriere in lacrime? Pensi veramente che sia tutto una bugia."
Non gli credo per niente.
Loro mi hanno mentito.
Mi hanno tenuto nascosto tutto questo per dieci anni.
Ho passato tutta la mia infanzia a piangere per la sua morte, e ora scopro che lei è viva.
Non so cosa pensare, non so cosa provare.
Sto odiando veramente mio padre.
Prima mi ha tolto gli amici.
Mi ha tolto tutto.
E ora scopro che mia mamma è viva..
"Te lo ripeto: dov'è mia mamma?" Insisto afferrando un vaso e lanciandolo per terra.
Kate urla, mentre mio padre cerca di avvicinarsi
"Olivia finiscila.."
"Stammi lontano. Mi hai solo mentito! La tua vita è piena di bugie, segreti e chissà cos'altro. Chi sei veramente? Sei davvero mio padre? Ti chiami davvero Massimo Rinaldi?"
"Olivia finiscila di fare la stupida. Certo che sono tuo padre, che discorsi fai."
"Massimo, una cosa ho capito. I segreti li posso mantenere due persone solo se una delle due è morta, perché prima o poi tutto viene a galla!"
Afferro il mio telefono da terra e corro in stanza, sbattendo la porta.
Mia madre è viva. È veramente viva.
Mi hanno mentito. Tutti quanti!
Tutti lo sapevano!
Kate, mio padre, Ben, tutti.
Afferro uno zaino e ci butto dentro le prime cose che trovo.
Guardo se nel portafoglio ci sono dei soldi, e dopo aver preso anche i documenti mi calo giù dalla finestra e atterro sull'erba.
Non ci voglio più stare con loro, con nessuno di loro.
Voglio andarmene. Andare via da Miami. Inizio a correre, verso la stazione.
Le lacrime iniziano a bagnarmi il viso. Sono lacrime amare, di incredulità.
Mi hanno mentito.
Tutti quanti.
Sono stata presa per il culo da tutti.
Voglio scomparire, voglio essere invisibile.
Fermo un taxi e ci salgo dentro.
"In stazione, per favore. E si sbrighi."
Lui parte immediatamente, senza fare domande.
Salirò sul primo treno e me ne andrò.
Non so dove, ma non importata. Ovunque lontano da qui, lontano da mio padre, da Kate e da Chris e Cameron.
Il taxi si ferma, lascio i soldi al tassista e corro dentro la stazione.
Cerco di asciugarmi le lacrime, ma le ferite questa volto sono troppo grosse.
Sono così debole che ho perso ogni speranza..
"Un biglietto per New York, per favore." Dico alzandomi il cappuccio della felpa per non farmi riconoscere dalle telecamere.
La donna me ne passa uno, osservandomi per bene.
Io le passo la carta di credito immediatamente, passando l'attenzione da me ai soldi.
Voglio sparire, annegare in un mare di lacrime.
Non so bene cosa andrò a fare a New York, ma non posso più stare qui.
Ho spezzato una compagnia, che era già stata frantumata in precedenza. Mio padre mi ha mentito sulla questione più importate della mia vita. Sono sola, e le persone sole devo sparire a questo mondo.
Dopo aver pagato vado verso il mio binario.
Il prossimo treno passa tra due ore, due ore che le passerò a piangere contro una parete, cercando di dimenticare tutto.
C'è chi ha conosciuto il meglio di me e mi ha tradito. C'è chi ha conosciuto il peggio e non mi ha mai abbandonato.
Mi siedo su una panchina. Attacco le cuffie e chiudo gli occhi, cercando ancora una volta di dimenticare tutto, come se fosse possibile...
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Cameron's Pov

Sono steso da ore sul mio letto, ascoltando una qualche canzone che stanno trasmettendo alla radio.
Barboso.
È tutto così noioso.
Beh, non posso fare altro, visto che mia madre mi ha tolto tutto: computer, Xboxes, iPad, iPod, sono isolato dal mondo.
Tutto per colpa di quel cretino di Chris.
Che cazzo gli è saltato in mente?
Potrà fare a botte a scuola? Se voleva sfidarmi poteva farlo ovunque, ma non lì.
Non davanti ad Olivia, non davanti a mia sorella e al resto della scuola.
Aver bloccato Nash e Matty è stata la scelta più giusta, non erano affari loro, ma miei e di Chris.
Qualcuno bussa alla porta.
Non mi alzo neppure, non mi importa.
Mia sorella entra e, come sempre, si stende sul letto, al mio fianco.
"Come stai?" Mi chiede.
Lei è una di quelle persone con le quali riesco a confidarmi del tutto.
Non importa cosa, lei mi ascolta e mi consiglia
"A parte l'occhio sinistro bene."
Mel si avvicina e posa una mano sul mio occhio.
"Perché non hai lasciato che intervenissero Matty e Nash? Guarda come ti ha ridotto."
Scrollo la testa.
"Non mi importa di me, ma di Olivia. Hai visto la sua faccia? L'hai chiamata?"
Mel si avvicina ancora di più a me.
Appoggia la testa sul mio petto e io l'abbraccio.
"Devi finirla di pensare sempre agli altri. Tu sei importante. Senza di te come farei?"
"Eppure tra poco te ne andrai.." La provoco.
Lei mi tira un piccolo pugnetto e io sorriso.
"Sei così innamorato di Hol?"
"Si nota tanto?"
"No, è che dopo Madison non lo avrei mai immaginato"
"Neppure io. Sono cose che succedono, senza volerle. Tu non hai idea di quanto tempo rimarrei a guardala, l'unico problema è che non riesco a trattenermi dal non baciarla."
La vedo scoppiare a ridere, sempre più forte.
Mi volto verso di lei e le tiro una cuscinata addosso.
"Stai zitta scimmia!" Le urlo.
Mel continua a ridere, mentre io le premo il cuscino sul viso.
È così bello avere una sorella con cui parlare è riuscire ad avere un rapporto.
"Basta! Cam finiscila!" Urla.
La lascio andare e l'abbraccio forte a me.
"Sei una palla Cam! Lasciami! Sei vuoi qualcuno da sbaciucchiare vai da Olivia!"  Scoppio a ridere e le baciò una guancia.
La lascio e mi allontano, riappoggiandomi sul mio cuscino.
Rimaniamo a fissare il soffitto.
Ripenso ancora al giorno in spiaggia, quando ho visto veramente la vera Olivia.
Era così bella, così dolce e io.. Non so, mi sentivo suo.
"Cam."
Mi volto verso di lei.
"Ho paura."
Alzo un sopracciglio. "Di cosa?"
"Di rivivere ciò che ho vissuto due anni fa."
Il suo viso è pallido.
"Ti senti male? Di nuovo? Sono tornate le fitte? Le chiazze gialle?"
Scrolla la testa.
"No, ma potrebbe le tornare, lo sai anche tu."
"Mel, non per forza."
"E se rivivessi tutto? Di nuovo?"
"Potrai sempre contare su di me. Lo vivremo insieme, e ne usciremo insieme."
"Grazie Cam"
Mi abbraccia e mi bacia una guancia.
A volte mi dimentico di quale lei sia piccola e forte.
È là ragazzo più forte che io abbia mai conosciuto.
Nonostante tutto lei è ancora in piedi.
Nonostante tutto le trova ancora la forza per ridere, e scherzare.
Nonostante tutto lei c'è ancora, qui, con me.
La porta si apre, e nostra mamma entra. Ha il visto preoccupato, e le tremano le mani.
Mel si alza immediatamente, e si avvicina a lei.
"Mamma che succede?" Domanda.
Mia mamma mi guarda, e dal suo sguardo capisco che si tratta di..
"Ragazzi, mi ha appena chiamato Max. Olivia è scomparsa."
E da qui non ci capisco più niente.

•Stuck in Past• IN REVISIONE  (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora