13)Esami

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Ero nel bel mezzo di un sogno, mi trovavo in una stradina isolata e sentivo delle voci, stranamente non riuscivo a raggiungere quelle voci, era come se qualcosa davanti ai miei occhi si allontanasse sempre più, ma alla fine riuscii a trovare una via d'uscita.

Fui catapultata in una piazza molto affollata, e mi sentivo invisibile, nessuno mi notava era come se fossi trasparente per la gente. Soltanto una persona mi notava e quella persona era mio fratello Fran ma anche lui mi ignorava e dopo poco scomparve tra la folla. Mi svegliai di scatto in preda all'ansia ... Dopo aver perso il mio amore e poi nel sogno essere ignorata dal mio amato fratello, non potevo perdere anche lui. Per fortuna era solo un incubo potevo stare tranquilla. Io direi che la solitudine è una brutta cosa, infatti in quel periodo neanche le mie amiche mi erano vicine, poi mio fratello Fran era partito dopo aver detto alla mamma della sua ragazza e George era sempre fuori per lavoro per non parlare poi dei miei genitori..

                                ***

Ormai erano passati mesi e mi ero preoccupata solo di preparare la tesina per gli esami e della mia famiglia.

22 luglio ore 10:00

Ero molto agitata perché avevo gli esami orali, camminavo avanti e dietro senza sosta ripetendo la mia tesina.

《Signorina Jessica tocca a lei》~disse uno della commissione degli esami

《Si eccomi, buongiorno 》~dissi impacciata.

《Allora signorina cosa ci ha portato?》~disse il professore di arte.

《Ho portato un romanzo del 1900 e ad esso ho collegato tutte le altre materie》~dissi

《Che romanzo?》~disse il professore

《Prof si chiama "Cent'anni di solitudine " di Gabriel Garcia Marquez.》~dissi

《Come hai collegato il tutto?》~disse la prof di italiano

《Allora italiano con il romanzo e l'autore, storia con il boom latino americano degli anni '60-70, inglese con la storia inglese, arte con l'arte contemporanea poi filosofia con i filosofi del 1900 》~dissi

《Ottimo itinerario signorina, ora ci illustri allora 》~dissero

Il tempo passò subito e i professori mi fecero i complimenti per l'esposizione e per il contenuto dettagliato.
Salutai i professori e tornai a casa.

《Ehi famiglia ho una buona notizia per voi 》~dissi urlando

《Cosa sorellina?》~dissero i miei fratelli

《Gli esami orali sono andati benissimo anche gli scritti, suppongo di essere stata promossa 》~dissi felicemente

《Oh tesoro siamo molto contenti per te anche se i quadri devono uscire ancora》~disse mamma

《Mamma tranquilla 》~dissi

《Va bene allora oggi usciamo a festeggiare 》~disse Fran

《Oh davvero, tutto questo per me? Vi voglio molto bene》~dissi saltando in braccio a Fran

Ore 12:00
Mi sistemai e misi un vestito fin sopra il ginocchio, rosso con una scollatura dietro la schiena incrociata e dei tacchi neri . Mi truccai con un eyeliner matita nera e rossetto rosso.

Una volta finito tutto presi le mie cose e uscimmo.

Mentre stavamo andando in macchina, vidi una persona in lontananza che mi stava osservando. Non avevo mai visto prima d'ora quel ragazzo, anzi si da qualche parte l'avevo visto ma non mi ricordavo dove. Dopo quell'incontro, salii in macchina e partimmo.
Che strano quel ragazzo, mi fissava con aria famigliare ma davvero io non mi ricordavo dove l'avessi visto e mi tormentava perché sentivo dentro di me che qualcosa non quadrava.
Ero così immersa nei miei pensieri che non mi ero accorta di essere arrivati al ristorante.

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