Ero proprio una sciocca quando in quel momento pensai ad una cosa del genere, ma evidentemente ero poco lucida per pensare in quel momento.
Una volta tornati in quella specie di casa, non feci altro che rimuginare sull'accaduto fino ad avere i sensi di colpa, avevo bisogno soltanto di ritornare a casa con la mia famiglia, di evadere da quella prigione. Così decisi di andare in giardino per prendere una boccata d'aria e chiarire i miei pensieri e soprattutto mettere un punto a tutta quella confusione.
Mi distesi sul verde, al chiaro di luna e iniziai a ricordare la mia storia con Gian, di come ci eravamo persi fino a ritrovarci, di come era ricominciata la nostra storia al college dopo un lungo periodo passato ad odiarlo, mi mancava come l'anima, eppure qualcosa mi diceva che non era per niente così. Fin dal primo giorno che ero qui, avevo immaginato un finale diverso, immaginavo che la mia reclusione sarebbe durata poco, invece era già una settimana che ero qui, una settimana di pensieri che invadevano la mia mente senza lasciare un attimo di pace. Mi mancavano tantissimo i miei fratelli per il loro modo di proteggermi e darmi un affetto che non si poteva descrivere a parole, ma ogni volta che pensavo alla mia relazione con Gian, avevo dei dubbi, non sul fatto che lo amassi o meno, perché dopo tanto ero riuscita ad ammettere a me stessa i sentimenti verso di lui, ma sul fatto che era impossibile che in quel momento le mie attenzioni fossero rivolte ad un ragazzo che non fosse lui, ma ad un ragazzo che aveva reso impossibile un momento della mia vita, proprio quando tutto sembrava andare per il meglio.
Stranamente Hunter mi aveva permesso di uscire dalla mia camera, forse si era pentito per quello che mi aveva fatto passare durante il pomeriggio, forse aveva cuore o forse stava ancora una volta giocando con la mia persona fino a farmi impazzire da un momento all'altro.
Hunter's pov
Ero sdraiato sul divano del soggiorno della villa e decisi di lasciare un po' libera Jessica, aveva bisogno sicuramente di sfogare i suoi pensieri e il modo migliore di farlo, sicuramente per me era quello di uscire in giardino e stare a contatto con la natura. Almeno per me era così, quando ero al college, passavo le mie intere giornate fuori dal dormitorio, la maggior parte delle volte ero in giardino o nel cortile comune con gli altri, anche se mi sentivo solo in mezzo a tutta quella gente. La mia vita non era stata una delle migliori sin da quando ero adolescente; quando ero ai primi anni delle superiori iniziai a frequentare gente pericolosa fino ad entrare nel giro della droga. Da quel giorno non potevo farne a meno e mi ero ridotto a fare affari vendendo piccoli grammi di eroina o cocaina a chiunque ne avesse bisogno, ma fu proprio in un giorno qualunque che mi ritrovai a vendere la roba ad un ragazzo che non aveva niente a che vedere con tutte quelle persone che frequentavo. Sapevo che non mi avrebbe pagato subito, sapevo che da un momento all'altro si sarebbe indebitato e fino alla fine decisi di lasciar perdere e magari di fare amicizia con lui. Era proprio Francisco, il fratello di Jessica, colui che era riuscito a farmi uscire da quella nube pericolosa in cui ero finito, eravamo diventati grandi amici fino a che da un giorno all'altro iniziò ad insultarmi e a rinfacciarmi tutto, così decisi di farmi pagare quella grande somma di denaro. Lui però non volle darmi ascolto, e quella decisione mi portò ad agire diversamente; mi intrufolai al college visto che in realtà sapevo benissimo tutto sulla sua famiglia, ma avevo sempre finto sin dall'inizio che ero al college. Volevo vendicarmi e colpire il suo punto debole, la sua amata sorellina, colei che proteggeva come fosse un fiore raro da cogliere.
Ero fuori di me per il suo comportamento, grazie a Fran ero finalmente un'altra persona, ma dopo il suo allontanamento, ricominciai a fare uso di quella roba e a dedicarmi ad affari loschi.
Lei era in giardino, distesa sul verde al chiaro di luna, immersa sicuramente nei suoi pensieri, quella sera aveva una luce diversa in viso, la vedevo angosciata e timorosa di qualcosa, così mi avvicinai a lei, fregandomene del mio comportamento da stronzo del primo pomeriggio.
<<Cosa ti succede?>> - sospirai
<<Non eri incluso nei miei pensieri al momento, cosa vuoi da me? Non ti è bastato ciò che mi hai fatto oggi pomeriggio al lago?>> - mi guardò con una strana espressione che non seppi decifrare
<<Prima di tutto sono io quello che faccio domande qui, tu rispondi soltanto a ciò che ti chiedo. Comando io, tu sei un pezzettino di carta nelle mie mani >> - urlai e lei indietreggiò di poco andando a sbattere vicino un albero
Vedendola sola e indifesa vicino quell'albero, mi avvicinai a passo fulmineo e le misi una mano sul viso e le dissi che se aveva bisogno di qualunque cosa, io ci sarei stato. All'improvviso si girò e presa da uno scatto, mi baciò con tutte le forze che aveva dentro, come se quel bacio lo desiderasse da una vita, come se in quel momento ci fossimo soltanto io e lei.
Mai mi sarei aspettato una cosa del genere da lei, ma evidentemente vedeva in me una parte che soltanto suo fratello era stato in grado di vedere, la mia parte migliore.
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Too much in love ❤
RomanceCosa succederebbe se una ragazza decidesse di cambiare aria e allontanarsi dal suo passato ? E se il suo passato continuasse a farle del male ? Oppure potrebbe riaccendere la passione in lei? Jessica una ragazza di 18 anni si trasferisce al college...