54)Leggera come una piuma🍃

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ANGOLO AUTRICE

Dopo 10 mesi sono tornata a scrivere su questa storia. Mi è mancato tantissimo scrivere di Jessica, Hunter, Gianmario e tutti gli altri coprotagonisti. Ma ultimamente sono stata molto impegnata nella preparazione al test universitario di scienze e tecniche psicologiche. Ora sono tornata, soprattutto non ho più il blocco per questa storia e intendo terminarla al più presto, anche se avrei in mente un sequel molto entusiasmante con tanti colpi di scena.

Adesso vi lascio al capitolo, buona lettura cari.

Baci Viky😘

2 MESI PRIMA

JESSICA'S POV

Era passato già un mese, quasi due, da quando ero rinchiusa in quella casa, nessuno aveva provato a cercarmi, poi non avevo con me il mio cellulare, dato che lo aveva preso lui.

Inoltre, nell'ultimo periodo, la casa nel bosco era frequentata dal gruppetto poco serio di Hunter.

                                 ***

La maggior parte delle sere mi chiudevo a chiave in camera, poichè avevo paura di quelle persone, ogni giorno portavano droga, alcolici e delle ragazze, il tutto per spassarsela. Solo una sera, per sbaglio, lasciai la porta aperta e per poco non rischiai di finire in mezzo ai loro giochetti meschini. Per fortuna arrivò Annie la governante, mi portò da mangiare, un cambio pulito delle lenzuola e alcune creme per dei lividi che avevo sul corpo.

Dopo quel bacio dato a Hunter, sotto l'albero, le cose cambiarono inevitabilmente. Quel gesto lo aveva reso ancora più desideroso nei miei confronti, senza lasciarmi un attimo di tregua; ero veramente  frustata. Cercavo in tutti i modi di allontanarmi da lui, del tipo rimanere in camera, non uscire più in giardino, avevo timore di tutto.

Proprio quel mio atteggiamento, lo spinse a farmi del male; un giorno, stanco di tutti quei gesti nei suoi confronti, entrò in camera tutto furioso e iniziò ad insultarmi, tirarmi pugni, calci nello stomaco e sui fianchi. Mi lasciò sola e inerme per terra, senza neanche avere le forze per chiedere aiuto.

HUNTER'S POV

Quando baciai Jessica quella settimana, accese in me un desiderio che prima avevo tentato di reprimere, una voglia matta di farla mia. Ma lei continuava a chiudersi in quella maledetta camera, evidentemente Annie le aveva procurato la chiave. La governante era al mio servizio, già dai tempi della mia infanzia, poi con il trasferimento dei miei genitori, era rimasta con me, infondo chi se non lei, poteva conoscere benissimo le mie abitudini?

***

Una sera, ero con il mio gruppetto avendo ripreso i contatti con loro, stavamo facendo un festino con un po' di droga e alcol, ovviamente senza farci mancare le belle ragazze. Eppure il mio pensiero, nonostante tutte quelle belle ragazze, era fisso ad una solamente. Ero stanco di quei suoi continui isolamenti, già una volta due mesi fa, avevo lasciato perdere per poi vendicarmi e non l'avrebbe avuta vinta.

Salii in camera e vidi la porta semiaperta, così decisi di entrare, doveva capire che lei non aveva nessun diritto, ero io che davo ordini e Jessica doveva solo eseguirli. Però la mia pazienza era al limite della sopportazione, così in un lapsus, le alzai le mani, riempiendo la sua candida pelle di lividi.

Era stata una reazione impulsiva, ma ero troppo arrabbiato per quella situazione con Francisco, aveva flirtato con la mia ex. Non ne avevo mai parlato con lui, non era importante sapere il suo aspetto, ma mai avrei immaginato che quella traditrice si sarebbe potuta presentare al college. Finalmente le cose stavano andando per il verso giusto, avevo lasciato perdere la mia vecchia vita, per iniziarne una nuova. Ma la felicità durò poco.

Avevo preso misure drastiche, mettendo in mezzo Jessica, ero tornato il bastardo di prima. L'avrei fatta pagare a Francisco, in un modo o nell'altro.

FRAN'S POV

Avevamo fatto di tutto per cercare la mia sorellina, avevamo chiesto aiuto a Luke, essendo un hacker professionista. Ma neanche il suo aiuto fu sufficiente, quel traditore di Hunter l'aveva fatta franca. Aveva trovato il modo di sfuggire ai controlli, alla localizzazione.

L'unica soluzione era quella di ingaggiare un investigatore privato, magari lui sarebbe stato in grado di aiutarci a trovare Jessica.

JESSICA'S POV

Il giorno seguente, Hunter mi costrinse ad assumere qualcosa. Lo sentivo, perché nel bicchiere c'era qualcosa che si stava sciogliendo. Improvvisamente mi sentii leggera come una piuma, avevo la mente libera, soprattutto era in subbuglio. Non ricordavo gran parte della mia vita, non ricordavo neanche perché mi trovassi lì, era tutto un insieme di immagini sfocate.

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