Part. 8

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Sto aiutando a sistemare i libri nella biblioteca della scuola. Sembra strano ma mi sono offerta di mia spontanea volontà. Amo i libri, il loro profumo, la carta sottile sotto le mani mentre li sfogli. I libri sono il mio unico rifugio, mi portano in altre dimensioni a tratti migliori, mi distaccano dalla monotonia della mia vita. L'unica cosa che non smetterò mai di fare in vita mia è leggere, è una delle poche certezze che ho. Prendo il terzo scatolone, poggiandolo sul tavolo. Estraggo tre libri da esso ed inizio a posizionarli sugli scaffali assegnati. Mentre sono impegnata a sistemare, sento la porta aprirsi bruscamente e dei passi veloci. Mi allontano dagli scaffali raggiungendo la scrivania posta al centro della biblioteca. E' la professoressa Carter, insegna storia e si occupa della biblioteca stessa. Si siede nervosamente mantenendosi la testa tra le mani. La guardo per qualche istante, dopo alcuni minuti di titubanza decido di parlare.

''Scusi prof, ma va tutto bene?'' Mi avvicino di poco.

''No, Parks. Non va bene niente quando si tratta di tuo fratello.'' Parla con un filo di disperazione nella voce. Spero che non ce l'abbia con lui per quello che sto pensando. 

''Cosa ha fatto?'' Le chiedo con calma.

''E' un maleducato. Non solo non si impegna nello studio ma si sente anche in dovere di intromettersi nella vita privata della persone. Un cafone, scusami se sto esagerando.'' Gesticola molto quando parla e faccio fatica a starle dietro a tratti. La professoressa Carter ha tradito il marito due anni fa dopo 15 anni di matrimonio e due figli al carico. Se l'è spassata con un ragazzo della scuola in cui insegnava qualche anno fa prima di trasferirsi, e alla fine il ragazzo stesso l'ha sputtanata, pubblicando su Internet un video durante la loro intimità. E Daniel sicuramente le avrà detto qualcosa al riguardo, quando si tratta di far sentire le persone una totale merda, Daniel non fallisce mai.

''Mi dispiace per il comportamento di Daniel, lui è molto impulsivo e a volte non sa cosa dice. La prego di scusarlo.'' Io che difendo Daniel non si è mai visto, ma non posso fare altrimenti. E' pur sempre mio fratello.

''Il problema è che ha voti molto bassi e di questo passo saremo costretti a bocciarlo. Devo assolutamente chiamare i tuoi genitori per avvisarli di tutto.'' Ha un tono di voce molto serio come se non volesse sentire repliche al riguardo.

''No, la prego.. non li chiami, so che deve farlo ma vi giuro che mi assicuro io stessa che Daniel studi e si controlli nei comportamenti.'' Le dico quasi supplicandola. I nostri genitori già sono preoccupati per quanto riguarda delle questioni lavorative, non voglio che si preoccupino anche per questa cosa che potrebbe risolversi tranquillamente. La professoressa alza lo sguardo che fin'ora era puntato in basso sulla scrivania. Mi guarda picchiettando le dita sul ripiano. 

''Parks, mi voglio fidare di te perché so che sei totalmente diversa da tuo fratello. Ma ti do un mese di tempo: se Sharman non recupera tutte le materie e se sopratutto non controllerà le sue sfuriate, sarò costretta a riferirlo.'' 

''Grazie professoressa, le prometto che sarà un alunno modello.'' Le sorrido rassicurandola. In realtà ho bisogno di qualcuno che rassicuri me, la vedo dura.


- ALLISON.

Sto raggiungendo l'aula di matematica, una delle materie che più odio. Ma purtroppo mi tocca farla, entro in classe sbuffando. Mi siedo cercando di trovare una via d'uscita, ma la situazione peggiora quando scopro che il mio vicino di banco è Karl. Non so spiegare a parole quanto sia rozzo e quanta puzza si porta addosso questo essere. A momenti sbocco, me lo sento.

''Scusa, ti potresti spostare? Disturbi le mie vie respiratorie. Grazie.'' Dico guardandolo stupefatta gesticolando con la mano destra.

''Ehi bella pupa, lo so che in realtà mi trovi attraente.'' Si avvicina facendomi salire sempre di più i conati di vomito.

''L'unica cosa che trovo attraente sei tu il più lontano possibile da me.'' La mia voce è un misto tra disgusto e schifo.  Nello stesso momento entra Dylan in classe. Ciuffo alzato di poco, camicia a quadrettoni blu e nera, t shirt nera, jeans stretti e converse blu. Quanti pensieri impuri mi fa fare questo ragazzo nessuno lo sa. Karl continua a parlarmi nell'orecchio, ma senza degnarlo di uno sguardo lo spingo via facendolo cadere. Chiamo Dylan indicandogli il posto vuoto affianco a me. Dylan guarda perplesso Karl a terra e si accomoda scansandolo. Il prof. entra in classe dando inizio alla lezione. Accarezzo leggermente la gamba di Dylan, lui scosta la mia mano sbuffando.

''La smetti di allontanarmi, O'Brien?'' Dico facendo il labbruccio.

''Parker, tu la smetteresti di immaginarmi in qualsiasi posizione?'' Dice sussurrando.

''In realtà sto pensando al bacio di ieri.'' Mi avvicino al suo orecchio. Si morde il labbro scostandosi.

''Mi distrai, Parker. Smettila.'' Alza di poco la voce. Il prof. si gira e guarda nella nostra direzione.

''Parker, O'Brien.. avete qualcosa da dire riguardo la lezione? Prego, siete liberi di dirlo.'' Tutti si girano a guardarci. Sprofondo nella vergogna più totale mentre Dylan con assoluta scioltezza fa una domanda inerente all'argomento. Il prof. rimane stupefatto. Questo ragazzo mi sorprende ogni giorno di più, io nemmeno sapevo di cosa stesse parlando quello zoticone del prof. 

''Che genietto.'' Gli sussurro all'orecchio.

''Un genietto che ti fa impazzire, Parker.'' Mi sorride mandando il mio cuore a puttane.


- ME.

Sono sotto la soglia di casa, estraggo le chiavi dallo zaino ed entro. Saluto mamma e Michael senza fargli capire il mio nervosismo. Sì, perché mi sono presa una grossa responsibilità e se Daniel non aggiusta quella testa di merda che si ritrova saremo entrambi nei guai. Salgo al piano superiore, aprendo la porta della stanza di Daniel senza nemmeno bussare.

''Non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare, sorellina?'' E' a petto nudo, indossa solo i pantaloni della tuta. Ma è allergico alle maglie per caso?

''Poche battute, devo parlarti di una cosa seria.'' Mi siedo sul letto.

''Punto primo non ti ho detto di sederti, punto secondo non ti ho dato il lusso di rivolgermi la parola e punto terzo, ma non meno importante, sentire la parola ''seria'' dalla tua bocca sembra quasi un insulto.'' Dice appoggiandosi alla scrivania accennando un sorriso beffardo.

''Verrai bocciato.'' Sorrido falsamente. Si allarma immediatamente allontanandosi dalla scrivania preoccupato. Ormai so bene come colpire per farlo stare zitto.

''Ma che cazzo dici?'' Inizia a camminare nervosamente per la stanza.

''Sai bene a cosa mi riferisco, Mrs. Carter mi ha detto tutto.'' Lo guardo con aria da rimprovero.

''Ma ho fatto bene, è quello che si merita la milf.'' Dice ridendo ricordando, probabilmente, il disguido avuto con la prof.

''Sì, ma intanto la milf ha minacciato di bocciarti visto che hai voti bassi in tutte le materie. Fossi in te non riderei così tanto.'' Gli dico facendo finta di guardarmi le unghie. 

''Tu sei ancora più stronza di lei.'' Si morde nervosamente il labbro.

''Invece dovresti ringraziarmi. Voleva chiamare a casa e avvisare i nostri genitori, ma io ti ho salvato il culo.'' Gli dico guardandolo senza voglia.

''Dovrei ringraziarti? Bene, grazie. Qual è il prezzo che devo pagare?'' Dice in modo sarcastico.

''Oh niente di particolare. Solo che da domani, fino alla fine del mese, dedicherai allo studio un bel po' di tempo. E avrai me come insegnante.'' Gli si accendono gli occhi.

''Mi piace il rapporto tra insegnante e alunno.'' Sorride maliziosamente. 

''Smettila di eccitarti, Sharman. E pensa a quanto sia grave la situazione.'' Gli dico alzandomi dal letto.

''Non dirai niente a papà, vero?'' Diventa serio d'un tratto assumendo un'aria preoccupata.

''No. Sarà il nostro segreto.'' Gli faccio l'occhiolino. 

''Il secondo. Il primo segreto è meglio chiuderlo in cassaforte.'' Accenna un sorriso alludendo a quello che è successo tra di noi. Divento completamente rossa, sento le guance andare a fuoco. Sorrido a malapena.

Ora posso dirlo con certezza: sarà la cosa più difficile da fare in tutta la mia vita.

The heart wants what it wants. - Daniel SharmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora