Mi avvicino lentamente alla piccola porta socchiusa. Nessuna voce, nessun rumore, nessun raggio di sole che filtra tra la leggera apertura. La curiosità mi spinge sempre di più verso di essa, come se quasi ne fossi attratta. Le mani e le gambe che tremano leggermente, il mio respiro si fa sempre più pesante ad ogni passo. Arrivo di fronte alla porta, titubante se aprirla o meno. Lentamente lascio scivolare la porta, ritrovando un mare di sangue davanti ai miei occhi. Il sangue scorre sotto ai miei piedi come acqua che scorre dalla sorgente. Il suo odore acre invade le mie narici. Non riesco a muovermi, non riesco ad urlare né a parlare. Tutto quello che riesco a fare è piangere come non ho mai fatto. Le mie lacrime diventano sempre più incessanti. Sollevo le mani che sono insanguinate. E solo in quello momento trovo la forza ed un urlo fuoriesce dalla mia bocca. Un urlo liberatorio, un urlo ricco di dolore e sofferenza. Mi sveglio con il sospiro smorzato dalla paura, il cuore che sembra fuoriuscire dal petto e il sudore che continuare a cadere. Mi passo le mani nei cappelli ancora sconvolta. Daniel si gira a guardarmi.
''Ehi, che succede?'' Dice strofinandosi l'occhio sinistro. Sono così sconvolta che non riesco nemmeno a sentire la voce di Dan. Preoccupato di alza con il busto dal letto, afferra il mio braccio.
''Aubrey, che ti succede?'' Dice portando la mano sotto al mio mento, spostando il mio viso facendo in modo che lo guardassi negli occhi. Scuoto la testa, portando entrambi le mani sul mio viso.
''Scusa, ho avuto un incubo.''
''Hai sognato di ritornare con Tyler ''sono un pesce lesso''? Dice ridendo divertito. Gli do uno schiaffo sulla gamba.
''Smettila. Era strano, ricordo solo che c'era tanto sangue.'' Dico diventando seria, guardando davanti a me.
''Mi fai paura, sorellina.'' Dice alzandosi dal letto. E' a petto nudo, i capelli ancora in disordine e i deboli raggi di sole che gli colpiscono il corpo lo rendono così magico. Distolgo subito lo sguardo mentre lui infila una maglietta.
''Vai a darti una rinfrescata, così ti passa.'' Dice sorridendomi. Mi alzo dal letto per raggiungere il bagno.
''Non ti chiedo di venire con te perché peggiorerei la situazione.'' Dice in tono ammiccante.
''Infatti non te l'ho chiesto.'' Dico facendogli la linguaccia, andandomi a chiudere in bagno. Lascio cadere il pigiama, entro in doccia e lascio scivolare l'acqua sul mio corpo che mi accarezza. Con gli occhi chiusi mi lascio trasportare. Riapro gli occhi e in un attimo la doccia è invasa da sangue che scorre ovunque. Il getto d'acqua si trasforma in sangue e nonostante i miei tentativi di chiuderlo, avanza sempre di più. Cerco di aprire la porta ma è come se fosse bloccata. Do i pugni vicino alla doccia, urlando come una matta. Pian piano scivolo lungo la vetrata della doccia, senza forze e il sangue che continua a scorrere intorno a me. Dopo alcuni minuti sento due mani che mi sollevano, urla il mio nome, cerca di risvegliarmi. Riapro di poco gli occhi. Mi ritrovo sul letto con l'accappatoio, completamente pulita, con gli occhi azzurri di Daniel che mi guardano preoccupati. Mi stringe forte la mano. Non capisco cosa mi stia succedendo.
- ALLISON.
Mi sveglio ancora un po' stordita dalla botta ricevuta qualche ora prima. Sono incatenata su un pavimento, freddo e polveroso. Alzo lo sguardo e vedo Chris che mi osserva.
''Quanto dormi? Pensavo fossi entrata in un stato di transizione.'' Dice alzandosi ridendo. Lo brucio con lo sguardo.
''Dove mi hai portata?''
''Oh tranquilla, questa è la mia oasi del piacere. E con piacere intendo dove posso torturare te, tua madre e.. tutti i tuoi amici, compreso il ragazzo della Jeep.'' Dice afferrando una mela, mordicchiandola. Faccio forza sulle catene, ma sono troppo forti ovviamente. Quanto vorrei farlo affogare con quella mela.
''Fossi in te non mi sbatterei così tanto.. sai sono resistenti e ti farai molto male. Sei in trappola, Parker. E nessuno può aiutarti.'' Dice abbassandosi, avvicinando il suo viso al mio dando un altro morso alla mela. Uno sputo esce dalla mia bocca. Chris resta immobile, portando la mano vicino al suo viso per pulirsi. Dopodiché mi colpisce con uno schiaffo sulla guancia. Un leggero gemito fuoriesce per il dolore. Lo guardo ancora con più disprezzo.
''Sei un pezzo di merda.'' Gli dico con tutta la rabbia possibile.
''Ti ho detto che devi portarmi rispetto se ci tieni a rivedere tua madre e Dylan. Ah, comunque ha risposto al tuo messaggio.. ''Ho sempre saputo che eri una stronza''. Mi sa che non l'ha presa bene.'' Dice facendo il finto dispiaciuto.
''Giuro che ti ucciderò con le mie stesse mani, fosse l'ultima cosa che farò.'' Ribatto, mi si spezza il cuore sapere che Dylan stia soffrendo. Sto facendo tutto questo per lui e per mia madre.
''Non lo farai, cara.'' Dice a due passi dal mio viso. ''Se non lo faccio prima io con te.'' Afferra il mio viso, dando un morso forte sul mio labbro inferiore. Mi dimeno subito. Sento il labbro sanguinare. Mentre Chris guarda compiaciuto la scena.
- ME.
''Non so cosa mi stia succedendo, Dan. Vedo sangue dappertutto e non riesco a muovermi quando succede. Sono impotente..'' Dico stringendomi nelle spalle, camminando avanti e indietro nella stanza. Daniel mi guarda accigliato.
''Hai le allucinazioni, non c'è altra spiegazione.'' Dice lui come se fosse la cosa più normale del mondo vedere sangue ovunque.
''Ma c'è sempre del sangue. Non capisco cosa significhi.'' Mi siedo sul letto portandomi le mani in fronte dalla disperazione.
''Ehi calmati, probabilmente non è niente. Non allarmarti.'' Dice stendendosi con la schiena sul letto.
''Non lo so.. ma ho paura. Ci pensi se mi capitasse in un negozio stracolmo di persone? Mi prenderebbero per pazza.''
''Allora assumerò una guardia del corpo per non farti impazzire.'' Dice ridendo di gusto.
''La smetti di ridere sulle mie disgrazie?'' Dico lanciandogli un cuscino in faccia.
''Ma sei tu che ti allarmi subito. Sono cose che succedono, forse devi solo riposare un po' di più.'' Dice appoggiandosi allo schienale del letto. Gli sorrido, accorgendomi che ho solo l'accappatoio.
''Ma aspetta.. mi hai vista nuda?'' Dico con tono severo.
''Niente che non abbia già visto.'' Dice facendomi l'occhiolino. Mi rigiro diventando rossa.
''Non dovevi.'' Dico incrociando le braccia.
''La prossima volta mando qualcuno a vestirti e poi ti salvo, che dici?'' Ribatte sarcastico alla mia affermazione. Mi volto a guardarlo, mi avvicino di più a lui. Lo fisso per alcuni secondi, prendo il suo viso tra le mie mani e lo bacio. Il bacio diventa sempre più ricco di passione. Mi porta a sedermi su di lui a cavalcioni. Sento le sue mani scivolare esperte sul mio corpo, sotto all'accappatoio.
''Mi erano mancati i tuoi baci.'' Dico fermandomi d'un tratto.
''A me mancava tutto di te.'' Riprende a baciarmi, ribaltando la situazione. Ora è lui su di me. Non capisco cosa mi porti ad essere così attratta da Daniel. Forse sarà che è così proibito e bello allo stesso tempo. Non capisco da dove provenga tutto questo bisogno di averlo al mio fianco, di sentire le sue mani sul mio corpo, i suoi baci, i suoi sospiri sulla mia pelle. I suoi occhi che mi guardano intensamente, perforandomi il cuore. Manda a fuoco ogni centimetro della mia pelle. La suoneria del mio telefono fa terminare il tutto. Prendo il cellulare. Un messaggio da Dylan.
''E'successo qualcosa ad Allison, dobbiamo parlare.'' Lo faccio leggere a Daniel. Mi alzo frettolosamente dal letto. Solo il pensiero che possa essere successo qualcosa alla mia migliore amica, mi fa rabbrividire. Devo raggiungere Dylan.
STAI LEGGENDO
The heart wants what it wants. - Daniel Sharman
FanfictionDue ragazzi che per caso, o perché forse era già scritto da qualche parte, si incontrano e si ritrovano incastrarti l'uno nella vita dell'altro trovandosi a condividere la stessa vita, le stesse abitudini, la stessa casa. Qualcosa li legherà ogni gi...