Braccia forti mi stringono contro un corpo virile. Una bocca si schiude contro la mia. La lingua calda, umida mi spinge in un bacio appassionato, erotico. Gemo per il piacere che ammonta ogni secondo travolgendomi completamente. Il contatto di mani possessive sul mio corpo nudo, accarezzandolo dolcemente ovunque. Lunghe dita mi sfiorano i fianchi, il ventre fino a scivolare ad accarezzare la mia parte più sensibile. Sollievo e piacere mi invadono facendomi sentire come se non desiderassi altro. Il respiro sempre più affrettato sul mio viso, il corpo virile contro il mio seno, tra le gambe. Per la prima volta scopro il viso del ragazzo, rimanendo sconvolta. E' Daniel.
Apro gli occhi con il respiro mozzato. Il mio corpo ha subito un leggero aumento di calore rispetto al solito. Non riesco a credere di aver sognato una cosa simile con Daniel. Mi sta condizionando la vita. Scendo dal letto andandomi a chiudere in bagno. Sfilo il pigiama ed entro in doccia, optando per una doccia fredda per sbollire i bollenti spiriti. L'acqua fredda scivola sul mio corpo portando via i residui di quel sogno. Per tutta la notte non ho fatto altro che sognare il tocco sensuale di due mani scivolare agili sul mio seno, sui fianchi. Il contatto di labbra morbide contro le mie. Il sapore dolce ed eccitante della bocca di Daniel. Le sensazioni provate sembravano così reali che stento ancora a crederci che fosse solo un piacevole sogno. Sì, faccio ancora fatica ad accettarlo. La suoneria incalzante del telefono mi riporta alla realtà. Esco dalla doccia avvolgendomi in un asciugamano. Porto il telefono all'orecchio e rispondo con un filo di voce. Una voce squillante risponde dall'altra parte del telefono. E' Allison.
''Aubrey, ho una notizia bomba.'' E' più pimpante del solito.
''Hai appena visto Dylan senza maglia?'' Ridacchio leggermente.
''Ah ah divertente. Stasera dobbiamo assolutamente andare alla festa organizzata da Diana.''
''Sei seria? Vi siete strappate i capelli a vicenda l'anno scorso ed ora vuoi andare alla sua festa?'' Chiedo interdetta.
''Probabilmente lo farò di nuovo, ma non possiamo mancare. Ti prego.'' Mi fa la vocina tenera.
''Allison, lo sai non mi piacciono tanto queste feste.''
''Lo so, ma ti assicuro che ci divertiremo.'' Lancio un lungo sospiro senza rispondere.
''Lo prendo come un sì. A stasera baby.''
Riattacca senza farmi parlare. Certe volte vorrei strozzarla ma poi mi ricordo che l'omicidio non è legale. Dopo il litigio con Tyler e il susseguirsi delle vicende con Daniel volevo solo starmene sdraiata beatamente nel mio letto e invece no, la mia migliore amica mi sta coinvolgendo in un qualcosa che non mi piace per niente. Mi vesto velocemente e scendo giù in cucina. Prendo del latte e cereali, sedendomi al bancone per fare colazione. Nello stesso instante entra Daniel con l'aria ancora assonata, i capelli arruffati dalla notte. Al suo fianco compare una ragazza bassina, con una lunga chioma bionda e un corpo invidiabile. Un sorriso smagliante attraversa il viso della ragazza mentre si alza sulle punte per stampare un bacio a Daniel e andare via. Una delle tante puttanelle che si fa ogni sera. Resto fredda a quella scena, mentre continuo a sorseggiare come se non avessi visto niente.
''Buongiorno sorellina.'' Sbotta d'un tratto prendendo posto al mio fianco. Mi limito a guardarlo girando subito lo sguardo.
''Hai l'aria di chi ha appena avuto un brutto incubo.'' Mi studia attento con gli occhi come se fossi un quadro famoso o qualcosa simile.
''No, è solo la mia faccia quando vedo te.'' Sorrido falsamente.
''Io la ricordo diversamente.'' Sorride maliziosamente. Alzo gli occhi al cielo. Mi alzo dalla sedia e mi incammino verso la porta. Non gli rivolgo nemmeno uno sguardo mentre lui continua a fissarmi fino a quando la porta si chiude alle mie spalle.
STAI LEGGENDO
The heart wants what it wants. - Daniel Sharman
FanfictionDue ragazzi che per caso, o perché forse era già scritto da qualche parte, si incontrano e si ritrovano incastrarti l'uno nella vita dell'altro trovandosi a condividere la stessa vita, le stesse abitudini, la stessa casa. Qualcosa li legherà ogni gi...