Part. 38

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Scott scuote la testa, accennando un sorrisino mentre alza le mani in segno d'arresa. Prendo la pistola dalle mani di Colton e gliela punto contro.

''Come funziona, Aubrey? Tuo fratello l'hai lasciato vivo..'' Dice guardandomi dritto negli occhi.

''Stai zitto.'' Gli urlo tenendo l'attenzione ferma sulla pistola.

''La verità brucia, vero?'' Riprende a ridere. ''Pensi che uccidendomi Daniel starà meglio?'' 

''Dopo quello che gli hai fatto, direi di sì. So quanto ci tiene Daniel a te, ma penso che non sarà lo stesso dopo questo.'' Guardo con un groppo in gola Daniel. 

''Beh, allora cosa pensi del fatto che Daniel sapeva benissimo che fossi io lo stalker, ma non ti ha detto niente? Ha preferito ancora una volta me a te.'' Dice con tutta la cattiveria del mondo. La rabbia aumenta sempre di più dentro di me, la mano inizia a tremare. 

''Piccola ed ingenua.. ti fai accecare dall'amore per quel ragazzo e non ti accorgi che Daniel è uguale a me. Lo stesso sangue.'' Si fa sempre più vicino mentre parla lentamente, scandendo bene le parole. ''Il cuore di Daniel è oscuro come il mio. Non puoi salvarlo.'' Mi guarda mettendomi in soggezione. ''Uccidi lui. Non potrai mai essere felice.. ''

''Basta.'' Urlo con tutta la rabbia accumulata. Premo il grilletto e un colpo parte andando a colpire dritto il cuore. Scott si accascia a terra, con gli occhi sbarrati. Il pavimento si ricopre di sangue mentre Shay si lascia andare affianco al suo corpo, urlando e piangendo. Mantengo uno sguardo alto e fiero, come se non avessi fatto niente. Dovrei sentirmi in colpa, invece mi sento meravigliosamente. Mi sento rinata. Finalmente è tutto finito: Scott voleva chiudere i giochi.. beh, l'ho fatto io uccidendo lui. Cambio di regole.

''Crepa all'inferno.'' Sputo sul suo corpo e mi affretto a raggiungere Daniel e Chris.


- ALLISON.

Tutta questa storia è stata tutta irreale. La polizia si è affrettata a venire sul luogo, ha interrogato tutti noi mentre Shay è stata arrestata. Daniel e Chris sono stati portati in ospedale, si riprenderanno a breve. Aubrey è quella più scossa, sembra un morto che cammina. Ha lo sguardo perso, gelido e non proferisce parola. Siamo ritornati tutti a casa, ed io voglio solo riposarmi. La bambina tra un po' nascerà e non so nemmeno io come ho fatto a sopportare gli ultimi eventi senza farmi venire niente. Essere perseguitata, torturata e minacciata da due psicopatici non è il massimo durante una gravidanza. Colton mi ha riaccompagnata a casa. Mi siedo su una sedia nel soggiorno. Colton ritorna da me con un bicchiere di acqua.

''Come ti senti?'' Dice porgendomi il bicchiere. Lo prendo, bevendone un po'.

''Scioccata.'' Dico ritornando ad osservare il bicchiere nelle mie mani.

''Ti capisco, lo sono anch'io. Non l'ho vissuto in prima persona come voi, ma posso immaginare.'' Prende il bicchiere dalle mie mani, posandolo sul tavolo. Si siede di fronte a me, prendendomi le mani.

''Per qualsiasi cosa ci sono, lo sai.'' Dice sorridendo, accarezzandomi le mani.

''Lo so.'' Dico ricambiando il sorriso.


- ME.

E' passata una settimana da tutto quel casino. Daniel è tornato a casa, ma non sono riuscita a parlargli. Ho deciso di non restare più da Michael. Ho chiesto ad Allison se può ospitarmi per un po', giusto il tempo di decidere cosa fare. Non mi va di stare in quella casa. Mi ha recato più dolore che bene. All'inizio pensavo che si stesse realizzando uno dei miei più grandi sogni: avere una famiglia. Invece era solo l'inizio di un incubo. Ho scoperto di avere un fratello psicopatico che mi ha fatto passare le pene dell'inferno. Come se questo non bastasse, si è aggiunto il mio fratellastro.. ancora più psicopatico. Scott mi ha levato davvero tutto: ha ucciso mia madre, ha sfasciato il mio sogno di famiglia perfetta, mi ha tolto il sorriso e mi ha fatto perdere la fiducia in.. Daniel. Dopo le sue ultime parole non riesco a non pensare a quanto sia delusa dal comportamento di Dan. Che senso ha tenermi all'oscuro dell'identità dello stalker? Ci siamo sempre detto tutto, davvero non ha senso. Sono seduta sul terrazzino con il mio diario sulle gambe. Allison mi riporta alla realtà.

''Aubrey, c'è Daniel. Vuole parlarti.'' Dice con una voce minuta. La guardo facendo segno di ''no'' con la testa.

''Come vuoi..'' Dice preoccupata. Allison tira un sospiro di spavento quando fa per rientrare. Qualcuno la blocca per le spalle. 

''Mi occupo io di lei, Ally.'' Riconosco subito la voce. E' Daniel. Esce sul terrazzino, si posiziona di fronte a me abbassandosi. Faccio finta di niente mentre continuo a scrivere sul mio diario. Daniel chiude il diario, prendendolo e posandolo lontano da me. Lo guardo in cagnesco.

''Lo so che mi odi in questo momento. Ma ti prego fammi parlare.'' Dice quasi supplicandomi. Sposto lo sguardo, incrociando le braccia al petto.

''Va bene, io inizio a parlare.. l'importante è che mi ascolti.'' Si siede sul pavimento del terrazzo. ''So che sei incazzata per quello che ti ha detto Scott. Ma credimi l'ho fatto solo per proteggerti. Se te lo avessi detto, avresti reagito di impulso e sicuramente ti saresti pentita. Pensavo di essere abbastanza forte da riuscire a proteggerti, ma alla fine non ci sono riuscito. Scott era sempre un passo più avanti di me, di tutti noi. Ma credimi, l'ultima cosa che volevo era ferirti.'' Dice prendendomi la mano e stringendola per tutto il tempo. Ritiro la mano, abbassando lo sguardo. 

''Ti prego, guardarmi.'' Mette una mano sotto al mio mento, sollevandolo facendo incontrare i nostri occhi. Mi si ferma il cuore per qualche secondo. Sono innamorata di questi occhi azzurri come il mare. Riesco a vedere tutta la mia felicità dentro essi. 

''Guardami.'' Insiste. ''Credi stia mentendo?'' Prende il mio viso tra le mani, sfiorando le sue labbra con le mie. Dei brividi percorrono la mia schiena a questo leggero contatto. Mi ritraggo immediatamente, alzandomi correndo velocemente verso la porta che conduce in casa. Ma Daniel mi blocca per un braccio. Il suo sguardo pesante su di me mi fa sentire piccola, piccola.

''Non voglio costringerti a perdonarmi. Ma sai dove trovarmi nel caso cambiassi idea.'' Dice accarezzandomi una guancia con il pollice. Gli faccio spazio e fa per andare via.

''Daniel.'' Lo richiamo con voce bassa. Si gira immediatamente ritornando indietro. 

''Devo partire. E' il mio ultimo giorno qui.'' Mi guarda sconvolto. Non riesco a reggere il suo sguardo. Mi stringo nelle spalle.

The heart wants what it wants. - Daniel SharmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora