Part. 7

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Oggi, più degli altri giorni, non volevo proprio metterci piede a scuola. La mia testa è un miscuglio di pensieri. L'unica cosa che rimbomba di continuo è la frase ''sei una cogliona''. Sto mettendo in serio rischio la mia storia con Tyler per un'incontrollabile attrazione fisica verso Daniel. Devo smetterla di assecondarlo, non vorrei ritrovarmi nel suo letto senza sapere come. Apro il mio armadietto per posare i libri della lezione di scienze, chiudo e quasi non mi viene qualcosa. E' Tyler che mi riporta alla realtà. 

''Mi hai spaventata.'' Metto una mano sul cuore simulando lo spavento.

''Di solito le ragazze hanno piacere di vedermi, non si spaventano.'' Ribatte in modo ironico.

''Sì, ma le altre ragazze non hanno la fortuna di averti come fidanzato.'' Mi avvicino, depositando un piccolo bacio sulle sue labbra.

''Ma tutta questa dolcezza da dove proviene oggi?'' Sciolgo l'abbraccio, mi prende la mano e ci incamminiamo verso l'uscita.

''Ma io lo sono sempre, non ti lamentare. In fondo, ma lo sono.'' 

''Mi accontento, dai. Comunque sapevi che tua madre mi ha invitato a cena da voi?'' Mi scruta con lo sguardo. Rimango un attimo senza parole, in effetti non so proprio nulla. Cosa sono questi complotti alle mie spalle?

''No, non lo sapevo. Ma ha fatto più che bene.'' Gli sorrido accarezzandogli la mano.

''Vieni che ti accompagno.'' 

Raggiungiamo la sua auto. Sono contenta che mia mamma abbia invitato Tyler a cena, ho bisogno di averlo il più possibile attorno. Spero solo che Daniel se ne vada il più possibile.


- ALLISON.

Devo restare a scuola per un'altra ora perché mi sono beccata una punizione. E con me ho trasportato anche Dylan. Da una parte sono felice perché solo così posso stare a stretto contatto con lui visto che gli faccio così schifo che mi evita, manco avessi una malattia che infetta. Nell'aula ci siamo solo io, Dylan e il professore intento a correggere dei compiti. Dylan è poggiato con la testa sul banco mentre impreca. Io sono rilassata.

''Ragazzi, devo sbrigare una cosa. Torno subito, non muovete un dito.'' Dice il professore uscendo dall'aula. I miei occhi si illuminano.

''Non parlarmi, non guardarmi e non toccarmi.'' Sbotta Dylan senza nemmeno alzare la testa dal banco. 

''Non mi interessa cosa dici, francamente. Devi ascoltarmi.'' Gli dico innervosita.

''Cos'è? Daniel già ti ha scaricata?'' Alza la testa facendo il verso.

''Ah ah ah divertente. Ma se non mi vuoi perché ti dà così fastidio?'' Lo guardo con aria di sfida.

''Perché sei un incoerente del cazzo. Sei tu quella che mi vuole, carissima.'' Mi fa l'occhiolino.

Mi alzo e mi posiziono davanti al suo banco.

''Anche tu mi vuoi, ammettilo O'Brien. Se così non fosse, non ti darebbe così fastidio Daniel.'' 

''Parker, sei troppo sicura di te.'' Fa per alzarsi per cambiare posto, ma lo blocco per il braccio, lo avvicino a me e lo bacio. Mi fa sedere sul banco tenendomi ferma per i fianchi continuando a baciarmi.

''Parker, O'Brien. Questa è una scuola, non un bordello. Un'altra ora di punizione.'' Dice il professore irritato. Beh, devo restare un'altra ora a scuola ma ne è valsa la pena.


- ME.

Stasera stranamente sono più felice del solito. Sto aiutando mamma a sistemare la tavolo ed è un fatto fenomenale visto che il più delle volte mi ritrovo sul divano senza far nulla. 

The heart wants what it wants. - Daniel SharmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora