Part. 41

338 24 2
                                    

Oggi finalmente mi raggiunge Evan, il mio fidanzato. Non è potuto venire con me per lavoro, ora che si è liberato ha deciso di passare qualche giorno qui con me e ne sono davvero felice. Evan è così bello: alto, biondo cenere, occhioni color miele, mascella pronunciata e due labbra morbide come cuscini. Evan è stato il mio punto di riferimento in questi tre anni a Toronto. Non ne sono innamorata.. ma mi piace, mi fa stare bene e ne ho tanto bisogno. Bussano alla porta, vado ad aprire e vedo Evan, che mi sorride mentre sorregge due borsoni. Lo faccio entrare, posa i borsoni a terra e mi stringe in un abbraccio. Mi dà un dolce bacio sulle labbra.

''Ti sono mancato?'' Dice sorridendo.

''Tanto.'' Ribatto stringendomi al suo petto.

''Sai che non volevano darmi questi giorni?'' Prende i borsoni, portandoli nella camera.

''Perché?'' Dico versando un po' di caffè in una tazzina. Si siede e ricomincia a parlare.

''Jared. Dopo quello che è successo, mi tiene sempre impegnato. Non penso gli passerà facilmente.'' Mi siedo affianco a lui, mentre gli porgo la tazzina.

''Come dargli torto.'' Dico muovendo nervosamente la gamba destra.

''Ehi, ormai è passato.'' Dice prendendo il mio viso tra le mani. ''Passerà anche a lui.'' Dice posandomi un bacio sulla fronte.

''Lo spero.'' Accenno un sorriso.


- ALLISON.

Mi specchio fiera di me. Dopo il parto avevo messo su un bel po' di kg, ora invece sono ritornata come prima e mi sento soddisfatta. Indosso un tubino rosso con scarpe nere: sì, stasera ho un appuntamento. E' più grande di me: ha 30 anni, ma se devo essere sincera sono sempre andata più d'accordo con quelli più grandi di me che della mia stessa età. Si chiama Jon ed è un gran bel pezzo di manzo. Ho chiesto a Chris di stare con Kira e infatti è già qui. Scendo le scale, Jon è già arrivato e mi sta aspettando qui fuori. 

''Vedo che ti piacciono le mele mature.'' Dice Chris ridendo.

''Sì, le mele vecchie mi disgustano.'' Ribatto guardandolo con aria di sfida. Apro la porta e vedo Jon che mi fissa dal finestrino della sua auto. La serata passa tra chiacchiere, risate e cibo. Siamo andati in un ristorante fuori città davvero bello. Ora siamo fermi nella sua auto davanti casa mia.

''Sei il primo a cui non dà fastidio il fatto che abbia una bimba.'' Dico sollevata.

''Beh, la bimba è fortunata. Ha una mamma così bella.'' Dice incendiandomi con lo sguardo. Arrossisco, abbassando lo sguardo.

''Ora devo andare, è tardi. Grazie per la serata.'' Dico aprendo la portiera per andare. Mi blocca il braccio facendomi rientrare. Si avvicina, facendo incontrare le nostre labbra. All'inizio sono un po' esitante, ma alla fine mi lascio andare a quel bacio carico di passione.


- ME.

Ho portato Evan a visitare i posti più importanti di Londra, non ci era mai stato e si è innamorato all'istante. Ora siamo in uno dei bar più acclamati della città.

''Hai già avvistato qualche vestito per il matrimonio?'' Dice lui sorseggiando il suo cappuccino.

''Ho visto qualcosa, penso che in settimana andrò con Allison all'atelier.'' Dico con aria sognante.

''Sarai sicuramente una delle spose più belle. Si può essere più fortunati di così?'' Dice prendendomi le mani.

''Beh, sì. Io sono più fortunata ad avere un fidanzato come te.'' Mi sporgo verso di lui per lasciargli un bacio.

''Dove vorresti sposarti?'' Chiede ansioso di una mia risposta.

''Mh.. Parigi. La città dell'amore. E' sempre stato uno dei miei sogni.'' Dico con gli occhi a cuoricino.

''Non male come scelta.'' Sorride prendendo il cellulare, digitando qualcosa.

''Io direi che potreste sposarvi anche a New York.'' Una voce dietro ad Evan ci fa sobbalzare. E' Daniel. ''E' la città dei sogni di Aubrey.'' Dice dando delle pacche sulle spalle di Evan, facendomi l'occhiolino. Daniel non cambierà mai. Evan guarda Daniel, poi me con aria perplessa.

''Ti presento Daniel, il mio fratellastro o quel che sia.'' Dico con aria scocciata.

''Oh, Aubrey mi ha parlato molto di te.'' Dice Evan stringendo la mano a Daniel. ''Piacere Evan.''

''Beh, Aubrey pensa spesso al suo fratellino.'' Dice guardandomi con aria maliziosa. ''Piacere mio.'' Lo incendio con lo sguardo.

''Non volevo disturbarvi, ma passavo da qui e vi ho visto. Non volevo perdere l'occasione di conoscere l'uomo che ha rapito il cuore di Aubrey.'' Torna a guardarmi con il suo sorrisetto sarcastico.

''Figurati, accomodati pure. Mi fa piacere conoscere la famiglia di Aubrey.'' Evan è fin troppo gentile, e non si accorge che Daniel lo sto perculando. 

''Ah no, ora Daniel deve andarsene.'' Mi alzo prendendo Daniel per la maglia.

''Non è vero. Io...'' Prova a parlare, ma lo zittisco.

''Invece sì. Arrivo subito, amore. Questioni familiari.'' Trascino Daniel in bagno.

''Sei più aggressiva, mi piace.'' Dice aggiustandosi la maglia.

''Qual è il tuo obiettivo, Dan?'' Dico incrociando le braccia.

''Quale obiettivo? Volevo solo conoscere il tuo fidanzato.'' Dice lasciando cadere le braccia lungo il corpo.

''Oh andiamo, Daniel Sharman ha sempre un secondo fine.'' Dico alzando le mani in aria.

''Hai poca fiducia in me, piccolina.'' Ride di gusto.

''Non sono io ad avere poca fiducia in te, sei tu proprio tu il problema. Ti conosco bene.'' 

''Dovresti rilassarti, sono venuto in pace.'' Dice appoggiandosi al lavandino.

''Ti dico solo una cosa: prova a rovinare il mio matrimonio e sei un uomo morto.'' Dico avvicinandomi a lui. Si morde il labbro.

''Potrei anche baciarti stando così vicini.'' Mi guarda intensamente negli occhi. ''Ma non lo faccio. Sennò ti rovino il matrimonio.'' Mi sussurra con voce roca nell'orecchio. Dei brividi percorrono la mia schiena. Sarà difficile resistergli, ma ora ho altre esigenze e Daniel non è presente tra queste. 

The heart wants what it wants. - Daniel SharmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora