CAPITOLO 1

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(PER TUTTI QUELLI CHE STANNO INIZIANDO A LEGGERE LA STORIA. NON LIMITATEVI A LEGGERE SOLO IL PRIMO CAPITOLO, MA ANDATE AVANTI. DOPO VEDRETE SE LA STORIA È DEGNA DELLA VOSTRA ATTENZIONE O MENO. DOPO QUESTO, BUONA LETTURA.)

La mattinata di oggi per me era la solita routine.
Come sempre ero seduta al primo banco in modo tale da poter dare le spalle ai miei compagni di classe.

Non mi ero mai preoccupata di tale fatto, anzi ero felice di non vedere le loro facce e non permettere a nessuno di disturbarmi.

Del resto solo così riuscivo a seguire i lunghi discorsi della professoressa McCall. Sembravo l'unica all'interno della classe a prestarle l'attenzione e sinceramente non ero per niente sorpresa, visto che io stessa mi stavo annoiando, sentendola parlare di chimica e di varie formule. Non era una delle mie materie preferite ed anche se cercavo di capire parola per parola, non riuscivo più a stare concentrata e persi il filo logico del discorso.

"Tanto è inutile." pensai e feci tutto quello che aveva fatto il resto dei miei compagni.

Cominciai a vagare con la mente chissà dove e guardare fuori dalla finestra. Non c'era nulla di particolare, a parte un gruppo di ragazzi, che stava giocando a calcio. Era la squadra di Football, che si allenava ogni giorno allo stesso orario, ovviamente quando il tempo lo permetteva.

La giornata di oggi non era una delle migliori, ma era accettabile, visto che ci trovavamo nel bel mezzo del mese di Ottobre.

Era stata proprio la campanella a riscuotermi dai miei pensieri e vidi tutti quanti alzarsi senza permettere alla professoressa di finire il discorso.

Dall'altra parte, lei non sembrava nemmeno farci caso del loro comportamento poco rispettoso nei suoi confronti.

La vidi solamente rimettersi al proprio posto, presso la cattedra ormai felice di aver finito ad avere a che fare con noi per oggi. Non potevo per nulla biasimarla.

Conservai le cose ed uscii dalla classe, non appena mi accorsi di essere rimasta ormai da sola con lei.

Personalmente, sin da sempre avevo preferito uscire all'ultimo, per evitare tutte le spinte dei miei compagni e magari ricevere qualche brutta occhiata da parte di qualcuno.

M'incamminai verso la fine del corridoio cercando con lo sguardo Ashley. La trovai insieme agli altri, che appartenevano alla nostra stessa comitiva. Appena li vidi mi rallegrai e salutai tutti quanti con un cenno della mano. Senza avere nemmeno il tempo di accorgermene, mi ritrovai la mia migliore amica con le sue braccia attorno al mio collo, che mi stringeva forte in un abbraccio.

Ricambiai la stretta e le sorrisi. Senza perdere più nemmeno un secondo, sporse il labbro verso l'esterno e fece gli occhi dolci.

<<Kate, mi dai il tuo quaderno di letteratura inglese?>>si decise a parlare.

Sospirai scuotendo la testa divertita. Era sempre la solita. Presi il quaderno e glielo porsi.
Io e lei avevamo solo due corsi in comune, la letteratura inglese e matematica. Così la maggior parte del tempo, che potevamo trascorrere insieme era durante le pause tra una lezione e l'altra.

Dopo aver finito di copiare gli esercizi, Ashley mi aveva rivolto un'occhiata nella quale notai l'indecisione di parlare o meno. Dopo una lunga esitazione si era decisa a farlo.

<<Senti, ho parlato con Max.>>

Sentii i miei occhi farsi sempre più cupi. Non avevo nessuna voglia di parlare di lui.
Mi girai verso di lei nervosa.
Come se niente fosse continuò:

<<Mi ha parlato di te e mi ha detto che gli dispiace molto per quello che aveva fatto. Kate lo so che non è facile, ma alla fine devi prendere in considerazione il fatto che aveva solamente baciato una ragazza completamente sconosciuta a lui, ed era ubriaco fradicio. Per lui questa ragazza non significa nulla.>>

In the Eye of the StormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora