Alla vista della mia migliore amica mi scansai da Jeremi alla velocità di un fulmine.
Lui fece altrettanto e lo vidi infastidito quando Ashley al posto di andarsene, si rialzò barcollando leggermente e rimanendo nello stesso posto guardandoci come se fossimo degli alieni. Sapevo che non appena saremmo state fuori dalla portata di Jeremi mi avrebbe fatto il terzo grado. E io cosa le avrei dovuto dire? Non c'era niente tra me e lui.
Solo la presenza della mia migliore amica mi fece capire quanto era sbagliata la situazione tra noi due.Tutto aveva preso sicuramente una piega sbagliata.
Lui era il mio professore e io una sua alunna. Tutto il resto non era niente.
Mi guardai attorno e nessuno di noi si era mosso.
Io e Jeremi circondati dai banchi della scuola e Ashley sulla soglia della porta.
<<Kate, ti volevo parlare.>>
Il ragazzo davanti a me sbuffò sonoramente e indietreggiò dirigendosi verso la cattedra, deciso a conservare la sua roba.
Mi risvegliai dal mio stato di trance e mi diressi verso la porta con gli occhi puntati sulla mia migliore amica.
Nel profondo ero frustrata e scocciata dal fatto che si era catapultata nella classe da un momento all'altro, però dall'altra parte le ero grata, perché aveva interrotto qualcosa che non doveva succedere.
E se fosse stato qualcun altro ad averci visti? Iniziai ad entrare nel panico, ma subito dopo ritornai nel presente e sollevata capii che era solo Ashely.
<<Ehm... Tutto bene?>> chiesi vacillando con lo sguardo ovunque tranne che su di lei.
<<Dovrei fare la stessa domanda a te.>> disse impassibile e da questo capii che anche lei era nervosa.
<<Io...>> dissi non sapendo cosa dire visto che dietro di noi c'era ancora Jeremi. Sinceramente non avevo tutta quella voglia di spiegare le cose come andavano davanti a lui. Ashely doveva accorgersene perché puntò lo sguardo su di lui guardando oltre la mia spalle e così mi girai anche io.
Era fermo sotto la finestra, dove concentrato parlava con qualcuno al telefono.
Poteva anche non sentire la nostra conversazione, ma io non avevo nessuna voglia di rischiare.
<<Dopo ne parliamo.>> disse questa volta più calma.
<<S-si.>> balbettai ancora non capacitandomi di quanto eravamo esposti. Poteva entrare chiunque. Ci saremmo trovati entrambi nei guai.
La vidi accigliarsi nelle spalle e spostò la borsa da una spalla all'altra segno che era agitata.
<<Prima di interrompermi ascoltami. Questa mattina Max...>> non le permisi di continuare a parlare, che mi avvicinai e scossi la testa in segno che non la volevo assolutamente ascoltare se il discorso che voleva affrontare era Max.
Alzò gli occhi al cielo e facendo una smorfia esasperata iniziò a gesticolare con le mani.
<<Ma fammi parlare almeno per una volta!>> sbottò.
Annuii, non aspettandomi questo improvviso scoppio da parte sua.
Mi prese per mano e mi trascinò all'interno della classe verso un banco, al quale ci appoggiammo e questo comportamento da parte sua mi fece leggermente spaventare.
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In the Eye of the Storm
Romance> spinse i suoi fianchi contro i miei > mi sfiorò il collo per poi darmi un casto bacio sulle labbra. > risposi piano e lo guardai dritto negli occhi. > sussurrò. [LA STORIA È IN CONTINUA FASE DI CORREZIONE.]