CAPITOLO 22

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<<Eccoci arrivati.>>annunciò mio padre posteggiando e indicando il ristorante.

Mi guardai attorno ed era proprio come mi immaginavo. Macchine costose sparse qua e là, valletti che pur di prendere qualche mancia si caricavano i clienti sulle spalle per farli arrivare all'entrata e vestiti sfarzosi ovunque. Non che il mio non lo fosse però gli ambienti del genere mi facevano salire il nazismo. Non mi piacevano tutte queste persone vanitose che si pavoneggiavano con tutti i loro soldi.

<<Buonasera. Posso prenderlo io signorina?>> mi chiese un uomo di mezza età.

Lo guardai con le sopracciglia aggrottate non capendo. Solo dopo capii che si riferiva al cappotto che avevo addosso.

Eravamo già dentro il ristorante e non mi accorsi nemmeno visto che ero immersa nei miei pensieri.

Attraversammo il lungo corridoio sopra un tappeto rosso che era posto al centro.

<<Oh signor Scott, che piacere rivederla.>> disse un uomo.

Era inutile dire che tutte queste persone che lavoravano dentro questo ristorante mi ricordavano dei veri e propri pinguini, da come erano vestiti.

<<Salve, posso sapere dov'è il tavolo?>> domandò mio padre.

<<Si signore, mi segua. Il signor Williams è già arrivato.>> disse indicandoci con una mano la strada e l'altra tenendo dietro le spalle.

Avanzammo verso il tavolo che ci era stato indicato e da lontano riuscii a scorgere Elisabeth, con Richard e Adrian.

Alla vista del ragazzo dovevo dire che ebbi un sospiro di sollievo. Pensavo che non sarebbe venuto e sinceramente non ci tenevo a rimanere da sola con i nostri genitori, che sicuramente avrebbero parlato delle cose che io non sapevo nemmeno esistenza.

Non appena si accorsero di noi, si affrettarono ad alzarsi compreso Adrian che mi salutò con un sorriso a trenta due denti.

<<Ci si rivede Kate.>> disse e mi strinse in un abbraccio, alche io rimasi immobile e un po' perplessa. Non mi aspettavo questo svolgimento dei fatti.

La sua presa non era ne troppo forte ne troppo leggera. Era semplicemente amichevole.

<<Sfortunatamente si.>> dissi scherzando ed ammiccando un sorriso.

<<Sempre più simpatica.>> rispose ridacchiando.

<<Kate, che bello rivederti. Fatti abbracciare.>> disse la donna che era accanto a mia madre, ed ora stava precipitando verso di me con le braccia aperte.

Dovevo dire che era bellissima come l'ultima volta. I capelli rossi le ricadevano sulle spalle in leggere onde e il vestito lungo e blu le stava d'incanto.

<<Piacere tutto mio.>> dissi cercando di essere il più gentile possibile.

<<Sei ancora più bella di prima.>> esclamò racchiudendomi tra le sue braccia e mi sembrava che mi avrebbe strangolata da un momento all'altro con il suo "abbraccio".

<<G-grazie.>> balbettai accorgendomi che tutti stavano osservando la scena.

Dopo la moglie si avvicinò il marito, Richard che altrettanto mi abbracciò, ma questa volta con una stretta molto più lenta e gli ringraziai con lo sguardo alche egli si mise a ridere ovviamente capendo cosa intendevo.

In the Eye of the StormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora