CAPITOLO 17

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Continuai a guardarlo e in quei pochi istanti mi iniziai a sentire importante per qualcuno.

La vicinanza era troppa e ci dividevano dei pochi centimetri. I suoi occhi erano così tanto profondi che non riuscii a distogliere lo sguardo.

<<Kate, ma dove...>> gridò qualcuno.

Ci girammo entrambi nella direzione da dove proveniva quel grido e vedemmo Ashley, venire verso di noi a passi svelti.

Dall'imbarazzo iniziai a sentire le guance rosse.

Sia io che Jeremi ci spostammo, dando lo spazio alla distanza che prima avevamo eliminato.

<<Allora ci vediamo pomeriggio, che ti vengo a prendere.>> fece un cenno con la mano e se ne andò senza darmi neanche il tempo di rispondere.

La vidi immobile davanti la panchina sulla quale ero seduta.

<<Allora c'è qualcosa che dovrei sapere?>> posò le mani sui fianchi ed immobile mi guardava con gli occhi leggermente socchiusi.

Era abbastanza buffa in quel momento.

<<Cosa ci dovrebbe essere?>> domandai non capendo.

<<"Allora ci vediamo pomeriggio, che ti vengo a prendere.">> cercò di imitare la voce di Jeremi.

<<Ma no.>> scoppiai a ridere. <<Jeremi si riferiva alle ripetizioni.>>

<<Ah, ora è Jeremi?>> mostrò un sorriso beffardo.

<<Ma no, cioè... si...>> ero totalmente impacciata <<Oddio basta Ashley, ma cos'è? Un'interrogatorio? >> sbottai passandomi le mani sul viso.

<<Qui c'è qualcosa che non mi torna.>> disse con un tono di voce sospettoso.

<<Vero ti dico. Ashley non c'è niente>> dissi spazientita <<guardami io sono io e lui è il nostro professore.>>

Infine le stavo dicendo la verità, non c'era niente di preoccupante tra di noi.
Fino ad ora non ci avevo nemmeno pensato.

<<Jeremi, no professore... È Jeremi.>> ripeté divertita guardandomi e mostrando un sorriso furbo.

Sbuffai e mi alzai dalla panchina incamminandomi verso la sua macchina.

***

Accesi la tv, non appena finii di mangiare.

La tv era accesa, ma come se non lo fosse, non le stavo prestando nemmeno un po' di attenzione.

Mi alzai dal divano e decisi di farmi una doccia.

Presi l'accappatoio ed i vestiti puliti per poi chiudermi in bagno ed immergermi dentro la vasca.

Feci scorrere l'acqua e aspettai un po' che arrivasse quella calda.

Entrai dentro, facendomi un cipollotto in testa.

Mi immersi nell'acqua e chiusi gli occhi.

Volevo rilassarmi.

Volevo imparare a scordarmi di pensare.

Sentii suonare il campanello di casa e come se mi avessero punto, uscii dalla vasca.

Guardai l'orologio e capii che erano passati quaranta minuti da quando ero chiusa dentro il bagno.

In the Eye of the StormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora