CAPITOLO 28

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LA CANZONE SI CHIAMA: Lost On You di LP

ATTENZIONE! PRIMA PER SBAGLIO AVEVO PUBBLICATO QUESTO CAPITOLO MA POI L'HO TOLTO! CHI L'HA LETTO LO RILEGGA PERCHÉ NON ERA ANCORA COMPLETO. DETTO CIÒ BUONA LETTURA!😊

Mi svegliai di soprassalto non appena sentii il telefono vibrare sul comodino affianco al letto. Scocciata mi stropicciai gli occhi con le dita e sbuffando mi girai verso l'oggetto che mi aveva svegliata nel bel mezzo della notte. Aprii un'occhio controvoglia e come avevo supposto fuori c'era buio. Presi il telefono e senza guardare il display lo presi e lo portai all'orecchio senza staccare la guancia dal cuscino.

<<Pronto?>> mugolai infastidita.

<<Kate.>> sentii dire dall'altra parte dell'apparecchio. Non mi ci era voluto molto per focalizzare nella mente la persona a cui apparteneva la voce. Mi alzai velocemente e rimasi seduta immobile nel buio.

<<Jeremi?>> chiesi incredula e poi spostai il telefono dall'orecchio per controllare se era veramente lui. Non mi sbagliavo infatti. Ma perché mi chiamava alle tre di notte?

<<Si piccola. Perché ti aspettavi qualcun altro?>> chiese brusco. C'era qualcosa nella sua voce che non andava. Dall'altra parte sentii qualcosa rompersi. Come se fosse caduto del vetro per terra. Il fracasso venne seguito dalle imprecazioni di Jeremi.

Istintivamente alzai gli occhi al cielo.

<<Sei per caso ubriaco?>> gli chiesi sconcertata.

<<Cosa te lo fa pensare?>> lo sentii ridere.

<<Beh, niente affatto. Solo che mi hai chiamata alle tre di notte. Hai rotto qualcosa e stai imprecando come un lurido camionista.>> dissi scuotendo la testa.

<<Mi stai per caso rimproverando? Non ho bisogno affatto di una baby-sitter.>> sbottò.

<<Sai che ti dico? Lascia perdere, non mi interessa niente dopotutto Mr. SoBadareAMeStessoMaSonoUbriaco. Cosa vuoi?>> dissi ringhiando perché mi stava facendo salire il nervosismo.

<<Voglio te. Qui.>> rispose e sottofondo sentii come se stesse dando il calcio a qualcosa.

<<Sei solo ubriaco.>> risposi massaggiandomi gli occhi con le dita.

<<Sono abbastanza lucido da capire cosa voglio o cosa dico.>> sbottò.

Mi sentii mancare un battito del cuore e sbattei le palpebre più volte. Ormai il sonno mi era passato ed ero abbasta sveglia da analizzare le sue parole che mi arrivavano nella mente come un fulmine.

<<Kate?>> sussurrò e sentii nella sua voce desiderio.

<<Si?>> risposi ancora leggermente scossa mentre mi osservavo le unghia delle dita come se lì avessi potuto trovare le risposte a tutte le domande che gli avrei voluto fare.

<<Non stai pensando a Rebecca ancora, vero?>> mi chiese piano.

<<Vuoi la verità o meno?>> feci il broncio non appena lo dissi.

<<Bugia.>>

<<No, non sto pensando a lei.>> sospirai.

<<Sto venendo.>> lo sentii ringhiare nel telefono a tal punto da doverlo allontanare dall'orecchio, dopodiché sentii un botto e il telefono riattaccò. Sconcertata guardai fisso il telefono e solo dopo un po' assimilai le sue ultime parole e mi alzai dal letto in un batter d'occhio. Almeno questa era la mia intenzione se prima non avessi inciampato tra le lenzuola e finito distesa per terra.

In the Eye of the StormDove le storie prendono vita. Scoprilo ora