Entrai in classe insieme ad Ashley in silenzio.
Non ci eravamo parlate molto, dovevo dire che non sapevo nemmeno di cosa dovevo parlarle. Da Max non ci ero più andata, anche perché avevo passato l'intero pomeriggio con Jeremi che cercava di darmi delle ripetizioni. Dovevo dire che ieri avevamo fatto un buon lavoro e sono riuscita a studiare molte cose grazie al suo aiuto. Dopo che avevamo finito e mi aveva riportata a casa avevo trovato sotto la mia porta Nicholas. Era venuto per salutarmi, perché doveva partire per il collage. Non avevamo passato molto tempo insieme in questo periodo e così mi aveva promesso che la prossima volta ci saremmo dedicati di più a noi. Mi dispiaceva molto per questo.Mi sedetti al solito posto davanti alla cattedra e guardai l'orologio sulla parete. Mancavano solo cinque minuti al suono della campanella della prima ora.
Ero leggermente agitata. In quest'ora avevamo questo famoso compito in classe di letteratura. Mi girai verso Ashley e la vidi completamente nel suo mondo mentre fissava le sue mani intrecciate, appoggiate al banco.<<Ashley, va tutto bene?>> chiesi leggermente esitando. Si vedeva che c'era qualcosa che non andava.
<<Perché non sei venuta più all'ospedale? Non mi hai chiesto nemmeno come sta.>> rispose con un tono di voce fermo.
Sospirai, non sapendo cosa dirle.
Tutto si rivelava molto più complicato del previsto. Mi sentivo in una trappola.<<Avevo da fare ieri e...>>
<<Per da fare, intendi stare con il tuo professore? Allora per te questo è importante. Per te è meglio farti il nostro insegnate anziché andare a trovate un nostro amico! So che tu e Max avete avuto dei bassi e dei alti, ma accantonali per un po' e pensa agli altri e non solo a te stessa! Non ci sei solo tu che stai male in questo mondo. Non ci sei solo tu!>> iniziò a sventolare le mani davanti a se dopodiché si abbassò e si prese la testa fra le mani.
<<Non è come pensi tu.>> mi limitai a dire con una voce tremante. Non avevamo mai avuto una discussione del genere. Ci eravamo sempre sostenute una con l'altra prima d'ora.
<<Ah, no? Allora il fatto che tu stia facendo la puttana con il tuo professore di letteratura, non è vero?! Ma ci hai almeno pensato alle conseguenze di questo vostro "stare insieme"?>> scosse la testa e si mise a ridere, avendo lo sguardo puntato sul mio collo. Sapevo cosa stava guardando così presi e mi coprii il succhiotto con i capelli.
Mi si mozzò il fiato alla sua dichiarazione, sbattei le palpebre più volte per cacciare via le lacrime. Io non ero una puttana e nessuno si doveva permettere a dirmelo, ma sentirlo dire ad una delle persone più care a me, che erano veramente poche, mi faceva sentire tanto vulnerabile e debole. Non ebbi nemmeno la voglia di ribattere, così stetti zitta fino all'arrivo del professore.
Lo sapevo che non era giusto quello che stavo facendo con Jeremi, ovvero quello che stavamo facendo.
In quel momento fece ingresso nella classe Jeremi, che si affrettò a consegnarci i fogli. Il foglio che mi era tanto conosciuto ed avevo ormai visto quella volta a casa sua. Quella volta che mi aveva corso per tutta la casa cercando di acchiapparmi e prendermi il foglio che gli avevo rubato. Solo in quel momento mi accorsi che tutto quello era assurdo e ancora più sbaglio di quello che m'immaginassi. Dovevo porre fine a quella scenata che stavamo facendo. Entrambi rischiavamo molto. Se qualcuno avesse solo scoperto di noi due, lui avrebbe perso il lavoro ed io la reputazione.<<Concentrati e tutto andrà bene.>> sentii una voce al mio fianco, mentre Jeremi posava il foglio sul mio banco e mi sorrideva incoraggiandomi.
Non ero in vena di fare il compito, ero troppo persa tra i miei pensieri. Cercai di rispondere correttamente alle domande, anche se con la testa ero ovunque tranne che in classe.
Dopo che era passata ormai un'ora, tutti si alzarono per consegnare il compito e io feci altrettanto, dopodiché più velocemente possibile presi lo zaino e uscii dalla classe non guardandomi dietro. Lo sapevo che avevo lo sguardo di Jeremi e di Ashley addosso.
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In the Eye of the Storm
عاطفية> spinse i suoi fianchi contro i miei > mi sfiorò il collo per poi darmi un casto bacio sulle labbra. > risposi piano e lo guardai dritto negli occhi. > sussurrò. [LA STORIA È IN CONTINUA FASE DI CORREZIONE.]