Dopo l'ultima volta non avevamo più preso l'argomento del ballo. Non volevo andarci sinceramente, ma era l'ultimo anno che trascorrevo in questa scuola, e avrei voluto conservare qualche ricordo.
Sospirai guardandomi allo specchio. Presi il pettine in mano ed iniziai a pettinare i miei capelli. Erano lunghissimi e mi arrivavano fino alla vita. Il mio pensiero finì su Jeremi che li adorava e spesso ci giocava.
Presi un profondo respiro e iniziai a provare tristezza. L'ultima volta che l'avevo visto era la settimana scorsa. Non si presentava nemmeno a scuola, e non rispondeva alle chiamate. Non sapevo cosa dovevo fare. Volevo passare da casa sua, ma c'era qualcosa che mi frenava e la parte più nascosta del mio cervello mi diceva di non farlo.Oggi era il Ringraziamento e i miei genitori mi aspettavano al piano di sotto per il pranzo. Mi guardai un'ultima volta allo specchio che rifletteva il mio riflesso. Avevo addosso un vestito blu notte con le maniche lunghe.
Mia madre si era impegnata a cucinare un tacchino talmente grande che poteva sfamare dieci persone. Sorrisi tra me e me, perché era raro che si metteva dietro ai fornelli.
Scesi le scale e mi misi in un punto in cui potevo intravedere mia madre che stava terminando gli ultimi preparativi, mentre mio padre stava guardando una partita di football alla tv. Mi erano mancati questi momenti. E provai un senso di malinconia ripensando a tutti quei momenti trascorsi insieme quando ero piccola.
Mia madre si girò verso di me e ammiccando un sorriso mi disse: <<Vieni che mi aiuti.>> Io ricambiai il sorriso e senza dire niente, feci come mi aveva detto.
Mentre stavamo terminando i preparativi notai una torta messa di lato. Mi sorpresi perché mia madre non faceva mai i dolci, almeno non negli ultimi anni.
Mia madre notò che stavo guardando la torta e mi sorrise dicendo: <<E' la tua preferita.>>
Ora che ci pensavo era vero. Era la torta al cioccolato che mi preparava sempre quando ero piccola. Mi ricordai di quando andavo alle elementari e una volta a casa mi misi a piangere, perché c'era un ragazzo che mi prendeva in giro per i miei capelli, poiché erano rossi e mi chiamava carota. Così mia madre aveva iniziato a consolarmi e mi aveva detto che non dovevo ascoltare nessuno perché ero bellissima e nessuno poteva permettersi di dire una cosa del genere a me, perché io ero Kate Scott, una ragazza forte. Dopodiché mi preparò una torta al cioccolato. Non appena l'avevo vista, mi erano passate tutte le tristezze e la mangiammo insieme a mio padre mettendosi davanti alla tv. Da quella volta me la preparava sempre, ma col passare del tempo lo faceva sempre più raramente.
Arrivò mio padre e lo sentii dire: <<Ecco qui le mie due donne preferite.>> dopodiché mi diede un bacio sulla fronte e poi si avvicinò a mia madre facendo altrettanto. In primo momento rimasi leggermente sorpresa di come si stavano svolgendo i fatti, ma non potei fare a meno di sorridere. <<Che odore.>>bisbigliò e guardò la torta e poi me. <<L'hai preparata tu?>> disse preoccupato, ma nello stesso tempo divertito.
<<No, mamma.>> affermai e mi misi a ridere.
<<Menomale, perché non sarei in grado di digerire un'altra fetta di torta con il sale.>> disse prendendosi gioco di me. Mia madre rise e tutta la serata proseguì in questo modo. I miei genitori erano diversi, ma non mi dispiaceva questo cambiamento dalla loro parte e riuscì persino a distrarmi dal pensiero di Jeremi che non si faceva sentire. La prossima settimana avrebbe dovuto esserci la gita a New York e fino alla prova contraria, doveva accompagnarci lui. Chissà cosa stava facendo in questo momento e come stava passando il Ringraziamento.
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In the Eye of the Storm
Romance> spinse i suoi fianchi contro i miei > mi sfiorò il collo per poi darmi un casto bacio sulle labbra. > risposi piano e lo guardai dritto negli occhi. > sussurrò. [LA STORIA È IN CONTINUA FASE DI CORREZIONE.]