Passò ormai una settimana da quando il professore mi aveva proposto di darmi delle lezioni di recupero. Durante tutto questo tempo, ci avevo pensato molto, analizzando tutta la situazione. Nel frattempo cercavo di farmi notare il meno possibile da lui.
Le persone mi avrebbero presa, sicuramente per una ragazza stupida, visto che ero tentata a rifiutare il suo aiuto, nonostante le condizioni in cui ero messa in questa materia.
Il punto era che non potevo dirgli di no. Almeno non io, visto che ero consapevole del fatto che avevo bisogno di qualcuno che mi avrebbe dovuto dare una mano d'aiuto e mi seguiva.
Fino a qui c'eravamo.
Ma qui non si tratta di chiunque, ma del professore Robinson. Ero più che convinta, che se lo avesse chiesto a qualche altra ragazza, quella a sua volta, senza nemmeno pensarci due volte, avrebbe accettato la proposta.
Quello che vorrei fare io, più o meno. Ma in un modo o nell'altro mi trasmetteva una sensazione strana, quando eravamo vicini.
Mi iniziavo a sentire agitata ed intimorita allo stesso tempo. Non capivo se era per lo sguardo duro o per il suo atteggiamento serio.Durante questa settimana c'era una domanda che continuava a gironzolarmi nella mante.
Perché io?
Da quello che avevo saputo c'erano anche le altre due ragazze che avevano preso un voto altrettanto basso.
Decisi di non pensarci più, e mi concentrai sulle parole della canzone di Lana Del Rey, che riusciva a rilassarmi.
Mi fermai davanti al mio armadietto per prendere i libri. Quando lo stavo chiudendo mi era venuto un colpo e sussultai non appena vidi Ashley guardarmi. Era al quanto inquietante.
<<La smetti di fissarmi in questo modo?>> le dissi, visto che mi stava facendo veramente preoccupare.
Ma non rispose.
<<Allora?>>
Aspettai un'altro po' e finalmente si era decisa di parlarmi.
<<Ti parlerò se mi dirai cosa ti sta succedendo.>>
Ancora con questa storia. Era da una settimana che mi gironzolava attorno e non faceva altro, che chiedermelo, nonostante io le rispondevo sempre allo stesso modo, e questa volta non volevo fare nessuna eccezione.
Sbuffai.
<<Va tutto bene.>>
<<Ma la smetti di prendermi in giro?>> iniziò ad alzare il tono della voce ed io volevo chiudere il discorso una volta per tutte, perché non ce la facevo più.
Potevo sembrare anche egoista, o che non mi importava nulla di lei, ma non le potevo mica dire tutto quello che mi passava per la testa, perché tutto ritornava a Max. E se avessi detto alla mia migliore amica, quello che era successo un paio di notti fa, non lo avrebbe preso sicuramente bene.
<<Ashley, va tutto bene.>> e mi soffermai per un po', per pensare a quello che potevo dirle.<<E devi stare tranquilla, perché non è successo niente.>> deglutii leggermente. Odiavo mentirle.<<Voglio che il discorsone venga chiuso qui. Perciò smettila di ripetermelo ogni volta perché, ti garantisco, che non sarò responsabile delle mie azioni.>> e cercai di ridere, e lei fece altrettanto. Subito dopo riprese a parlare.
<<Mi sto solamente preoccupando per te.>> e mi sorrise debolmente.
Ma quanto potevo amare questa ragazza?
L'abbracciai e subito dopo mi passò attraverso la mente un'idea.
<<Veramente una cosa c'è.>> decisi di parlare della proposta del professore. Infondo non avevo nulla da perdere.
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In the Eye of the Storm
Romance> spinse i suoi fianchi contro i miei > mi sfiorò il collo per poi darmi un casto bacio sulle labbra. > risposi piano e lo guardai dritto negli occhi. > sussurrò. [LA STORIA È IN CONTINUA FASE DI CORREZIONE.]