Capitolo 20

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SONO RIUSCITA A METTERE QUESTA FOTTUTA IMMAGINE. (E' molto in tema col capitolo, se qualcuno di voi scopre il perchè, le regalo un biscotto!)

Anche se odiavo ammetterlo, Zayn era maledettamente bello, quando si  concentrava. Non ero il tipo di ragazza che si nascondeva dietro un libro,  cercando di passare inosservata mentre guardava un ragazzo, eppure era  esattamente ciò che stavo facendo: stavo fissando il vampiro che era riuscito a  sconvolgermi la vita, solo in poche ore. Il libro che avevo scelto di leggere, invece, era un classico,"I tre  moschettieri" di Alexandre Dumas, ma, per la prima volta, non ero per niente  interessata al racconto, dato che la mia attenzione era rivolta al vampiro che,  concentrato sul quadro di fronte a lui, cercava di rendere al meglio i dettagli.  Mi ritrovai a essere incantata da una creatura così pericolosa e meschina,  che si stava dannando per riuscire a terminare un bellissimo dipinto. Pensavo  che il suo interesse  verso l'arte fosse solo una bugia, ma mi sbagliavo. Era  molto preso dal suo lavoro, mescolava i colori con l'acqua e, con il pennello,  li stendeva più volte, ripetutamente. Mi portai lentamente i capelli dietro l'orecchio, continuando a guardare da  dietro il libro, con le ginocchia alzate fino al petto e il mento posato su di  esse. Ero seduta sul davanzale della finestra, ricoperto da cuscini verdi, a  loro volta nascosti dalle tende, in quel momento aperte, da cui riuscivo a  vedere che il tempo non era per niente cambiato. La pioggia battente non smesso di cadere e le nuvole grigie continuavano ad  offuscare il cielo notturno. Che coincidenza che sia io, che il cielo siamo  tristi. Pensai, guardando una goccia scivolare lungo la finestra. Zayn si lamentava e si mordeva il labbro inferiore, tenendo il pennello tra  le dita, con le sopracciglia aggrottate mentre guardava la sua opera, ancora  incompleta e, proprio quando pensai che si stesse girando per cercare il  bicchiere con dentro l'acqua, il suo sguardo incontrò il mio, ma io spostai  velocemente il mio verso la finestra, concentrandomi sulla pioggia, sentendo il  battito cardiaco accelerare.Continuava a spaventarmi, anche se aveva detto che non mi avrebbe ucciso.  Non ancora, mi sussurrò una voce nella testa. Rabbrividii al pensiero di Zayn su  di me, con i canini fuori e gli occhi da animale, pronto a squarciarmi la gola.  Appoggiai la testa contro la finestra, rilasciando un sospiro che non  sapevo di star trattenendo e guardando la strada che divideva la mia casa da  quella in cui ero in quel momento. Se solo ci fosse stato un modo per  attraversarla..."Qual è il tuo colore preferito?" Mi accigliai, confusa da quella semplice domanda, che ero sicura mi avesse  già fatto tempo prima, forse la prima volta che ci eravamo incontrati. Beh,  almeno così mi ricordai. Ma feci comunque un respiro profondo e risposi, dato  che non volevo farlo arrabbiare o mettermi ancora di più nei guai."Il blu." Lui annuì e si morse di nuovo le labbra, continuando a dipingere. Lo vidi  mentre si concentrava e si sporgeva per prendere il bicchiere di acqua sporca,  ma, prima che potesse fare altro, scomparve, senza che io me ne  accorgessi.Sussultai, controllando la stanza con gli occhi spalancati, ma poi, non  trovandolo da nessuna parte, posai lentamente il libro, aperto alla pagina che  stavo leggendo. Mi alzai e mi avvicinai al dipinto, quasi tentata dal chiamarlo,  ma sapevo che, se lo avessi fatto, si sarebbe fatto un'idea sbagliata."Ti sono mancato?" Chiese allora una voce dietro di me, facendomi  sussultare, così mi girai e lo vidi con in mano due bicchieri, uno con  dell'acqua e l'altro pieno di latte. "Come ci sei riuscito?" Domandai, ma mi pentii immediatamente di avergli  chiesto una cosa del genere."Oh." Mormorai a me stessa e Zayn si avvicinò, posando il bicchiere d'acqua  dove stava prima, a fianco al pennello, mentre l'altro, quello contenente il  latte, lo porse a me. Lo guardai, confusa, ma poi lo presi, lentamente. "Pensavo che avessi sete." Notò, annoiato e poi, mi sorpasso e tornò di  nuovo a dipingere. Io, invece, mi diressi lentamente verso la finestra e poggiai  il bicchiere a terra, ma diedi un'ultima occhiata a Zayn, prima di iniziare  nuovamente a leggere, sfogliando solo tre pagine, prima di sospirare, annoiata.  Per quanto amassi leggere, non riuscii a trovarlo divertente come di solito ed  essere rinchiusa con un vampiro non aiutava molto. "Perché tu e Kate siete migliori amiche?" Mi chiese, sorprendendomi, così  mi girai subito, trovandolo già rivolto verso di me. Perché ora gli importava  qualcosa dell'amicizia tra me e Kate? "Siamo amiche sin dall'asilo e siamo sempre andate d'accordo.""Perché non ci hai rinunciato? - aggrottò leggermente la fronte - Perché  non hai rinunciato, dopo che ho costretto Kate a trattarti male?"Perché? Perchè è la mia migliore amica, pensai. Ero sicura che anche un  vampiro sapeva com'era un'amicizia tra due migliori amiche, o no? Era  consapevole del fatto che si trattava di due persone insperabili?"Non sarei stata una migliore amica, se avessi rinunciato. Sapevo che c'era  qualcosa che non andava in lei, perchè non si era mai comportata così. Non era  consapevole delle sue azioni." Ammisi, scrollando le spalle, ma Zayn socchiuse  gli occhi per un secondo, per poi sorridere"La prossima volta starò più attento." Replicò, facendomi l'occhiolino,  mentre io guardai altrove, rabbrividendo. Come poteva essere così crudele? Come  si sarebbe comportato se, invece di me, fosse stato lui la vittima? Ero sicura  che non ne sarebbe stato molto entusiasta. "Sei disgustoso! - lo fissai - E anche orribile..."Scoppiò a ridere. "Laura, su queste terra ci sono così tante persone  crudeli e disgustose... Io sono solo una di quelle. Potresti avere a che fare  con persone molto più meschine e cattive, sai?" Finì, ma io scoppiai a  ridere.Si stava confrontando con le altre persone cattive, ma quello che non  sapeva era che lui era la peggiore. Uccideva per gioco, stabiliva delle date di  morte e faceva innamorare le vittime prima di sgozzarle."Qualcuno peggio di te?" Replicai, con un sopracciglio alzato, ma lui annuì  soltanto. "Davvero?""Oh, fidati, ci sono persone peggiori. Persone che torturano le loro  vittime. Per caso io lo sto facendo?" Risi nervosamente a quella domanda."In realtà sì. Mi stai forzando a fare delle cose che non voglio fare e che  mi mettono a disagio. E' pur sempre una forma di tortura." Zayn ridacchiò, senza  divertimento, poi si alzò e, pulendosi la fronte con il dorso della mano, mise  il pennello nell'acqua, per poi girarsi verso di me, con le braccia incrociate  al petto. "Ma non fisicamente.""Mi hai bloccato a letto. - precisai - Mi hai trascinato avanti e indietro  come se fossi stata una bambola." "Mi appartieni. Sei un burattino sotto il mio controllo." Fece un passo  avanti, con una camminata minacciosa e quasi potevo sentire il controllo che  emanava su di me, come un'aura.

Incomprehensible [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora