Capitolo 22

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"Ricordi cosa ti ho detto sabato?" Mi chiese Zayn, mentre entravamo nel  parcheggio della scuola, con gli occhi fissi su di me, invece che sulla  strada. Io annuii lentamente, ricordandomi di quando, al parco, mi aveva  ordinato di comportarmi come la sua ragazza. Ovviamente, avrei fatto  del mio meglio per disubbidire.

Solo al pensiero delle sue braccia che mi stringevano, delle labbra che  mi baciavano e delle sue mani da assassino che mi toccavano come se  fossimo stati una coppia, mi disgustava. Non lo sopportavo e dubitavo  che sarei mai stata capace di vederlo sotto una luce diversa, dato che  non c'era neanche un minimo di bontà in lui.

"Allora?" Aggiunse, fermandosi in un spazio vuoto abbastanza lontano  dalla scuola. Digrignai i denti di fronte alla sua insistenza, dato che  sapeva bene cosa mi aveva detto e, a quanto pare, farmelo ripetere era  solo un modo per farmi arrabbiare.

"Lo sai perfettamente." Sbottai, prima di aprire velocemente la portiera  con la borsa in mano, ma, prima che potessi uscire, Zayn mi prese per  il polso. Mi fece sedere, permettendo che lo sportello si chiudesse  un'altra volta. Abbassai lo sguardo sulla sua mano e, una volta alzatolo  di nuovo, incontrai i suoi occhi, leggermente socchiusi.

"Non fare così, Laura. Ricorda, la vita della tua famiglia e dei tuoi  amici dipende solo da te. Se vuoi che continuino a vivere felicemente e  senza problemi, devi smettere di fare queste battutine intelligenti.  D'ora in poi, perciò, ti consiglio di tenere la bocca chiusa!"

Non volendo che continuasse o che mi spezzasse addirittura il polso,  annuii. Sapevo che non avrebbe avuto problemi ad uccidere i miei cari,  ma, se fosse loro successo qualcosa, non sapevo cosa sarei stata capace  di fargli.

Zayn mi tirò il polso, facendomi sussultare.

"Ho capito!" Esclamai e lui sorrise, per poi avvicinarsi e far unire le  nostre labbra. Sussultai al suo tocco freddo e cercai ad allontanarmi,  ma il suo controllo me lo impedì, obbligandomi a rispondere ad esso.

Avevo ancora dal sabato il labbro inferiore gonfio e il piccolo  taglietto che mi aveva fatto Zayn, mi dava fastidio. Lui, allora, lo  afferrò con attenzione e poi si spostò, sorridente, facendomi arrossire  mentre mi osservava e portava una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Andiamo!" Ordinò e uscì dall'auto, ma, prima che potessi aprire la  portiera, lo fece lui per me, porgendomi la mano. Io, però, ignorai  l'offerta e, sorpassandolo, uscii da sola dalla Bentley. Lo sentii  chiudere la macchina, ma continuai comunque a camminare da sola, perchè  non lo volevo vicino.

Sfortunatamente, lui la pensava diversamente, poichè venne al mio fianco  e mi circondò la vita con il braccio, avvicinandomi a sé. Abbassai lo  sguardo, cercando di non mostrare quando fossi infastidita dalla sua  vicinanza, anche se sembrava non capire comunque che non volevo avere  niente a che fare con lui.

"Le coppie camminano insieme, Laura." Mi sussurrò nell'orecchio,  affondando le unghie nel fianco per avvertirmi di non ripetere il gesto.  Roteai gli occhi al suo commento e cercai di pensare a un posto felice  in cui non ci fosse lui.

Camminando verso l'entrata, ricevemmo molte occhiate, anche da parte  della professoressa Harris che, guardandoci attraverso il vetro della  segreteria, ci seguì con lo sguardo.

"Dove stiamo andando?" Domandai, ma lui non mi rispose, limitandosi a  sorridere alla persona che ci stava venendo incontro. Spalancai gli  occhi e vidi Kate avvicinarsi, con la testa abbassata e le cuffie nelle  orecchie. Posai gli occhi sul suo collo, cercando il morso che le aveva  fatto Zayn, ma vidi che non c'era più nessun cerotto, solo un piccolo  taglio che aveva provato a nascondere con il fondotinta. Zayn aveva deciso di lasciarla andare?

Incomprehensible [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora