Capitolo 30

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Fu il tocco delle sue dita fredde che mi accarezzavano la guancia a svegliarmi. In un primo momento, cercai di scacciare la sua mano intenta a punzecchiarmi il naso, ma lui non si fermò, così mi girai dall'altro lato, ma allungò la mano e continuò ad accarezzarmi la guancia. Infastidita, sospirai pesantemente e mi girai di nuovo finendo sopra di lui, con le gambe intorno al suo bacino. Sembrò sorpreso per un momento, ma poi sorrise ampiamente e i suoi occhi scuri sembrarono luccicare.

"Beh," iniziò, "pensavo che fossi stato io quello che ti avrebbe convinto nel fare sesso di prima mattina, ma a quanto pare no." Poggiandosi sui gomiti, si avvicinò e mi baciò lentamente, mentre con una mano mi accarezzava i capelli. Per quanta forza avevo, cercai di ricambiare il bacio, non sapendo esattamente cosa mi fosse preso.

Poi si spostò, si appoggiò di nuovo alle lenzuola, con la testa appoggiata sul palmo della mano e con la luce che penetrava attraverso le tenda sembrava ancora più bello, quasi artificiale con quei suoi tratti perfetti e definiti. Poggiai la mano sul suo stomaco, ammirando i suoi tanti tatuaggi per la centesima volta. I miei occhi si posarono per un secondo su quello della ragazza fumetto che aveva sul braccio, cercando di non dargli più di tanto importanza a meno che non avessi voluto che diventasse di colpo misterioso.

Zayn, la prima volta che ci eravamo incontrati, sembrava tutto tranne che amichevole. Era sempre misterioso e silenzioso, giusto con qualche commento di tanto in tanto. Eppure, ora, era una persona completamente diversa.

Curiosa, avvicinai lentamente la mano al suo viso e, come avevo già fatto, gli spostai le labbra e guardai i denti. Toccai uno dei canini e rimasi affascinata di come si allungassero sotto il mio tocco, mentre i suoi occhi si chiusero lentamente e io ebbi l'opportunità di testare quanto in realtà fossero affilati. Mi ricordai di come mi avevano trafitto la pelle, facendomi rabbrividire al solo ricordo e nonostante il mio odio per lui fosse gradualmente diminuito, non potevo mentire a me stessa sul fatto che mi avesse fatto del male molte volte prima di riuscire a controllarsi.

Improvvisamente, mi spostò da sopra di lui e saltò giù dal letto con una velocità inumana e si mise contro la porta, con gli occhi spalancati, respirando a fatica. Io non potei fare a meno di preoccuparmi. Cos'era appena successo? Avevo fatto qualcosa di sbagliato?

"Zayn-" Iniziai, ma lui mi fermò.

"No, Laura. Resta lì dove sei. Non ti avvicinare, ti prego." Mi ordinò, scuotendo la testa e battendo velocemente le ciglia. "Non lo fare mai più."

"Cos'ho fatto?"

"Non toccarle mai più." Spiegò, indicando le zanne ancora lunghe che lentamente iniziarono ad accorciarsi, mentre lui socchiudeva gli occhi e, appena tornarono alla loro naturale lunghezza, si spostò dal muro e si avvicinò per abbracciarmi. "Scusami."

"Va tutto bene." Lo rassicurai, mentre mi accarezzava la schiena. "Non sapevo che ti desse fastidio." Ammisi e lui scosse la testa.

"Tu non hai fatto niente di male, Laura. Io ... sono solo leggermente scioccato." Spiegò, per poi allontanarsi e baciarmi. "Mi hai semplicemente sorpreso, anche perché di solito ti spaventano."

Risi leggermente. "Mi fanno ancora quest'effetto, ma ero solo curiosa."

Mi lasciò andare e mi guardò negli occhi, sembrava distante e triste, come se ciò che avevo appena fatto gli fosse già successo in passato. Scacciai via il pensiero e posai le mani sulle sue spalle, avvicinandolo per baciarci di nuovo. Ero completamente consapevole del suo corpo che mi spingeva verso il materasso, come stavamo prima. Appoggiò le mani ai lati della mia testa per poter stare sopra di me, con i muscoli dei suoi bicipiti molto visibili.

"Mi sono quasi dimenticato. Buon Natale." Si avvicinò e mormorò all'orecchio.

"Uh," Esclamai, pensando che quel giorno fosse arrivato troppo in fretta. "Anch'io me ne sono dimenticata." Ammisi e lui ridacchiò.

Incomprehensible [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora