Non mi capacitavo ancora della vera natura di Zayn e faticavo a credere alla fortuna che avevo avuto.
Esattamente quattro giorni prima mi aveva detto che mi avrebbe lasciato vivere se avessi accettato ogni suo ordine, pur sapendo che non mi sarebbere piaciuto quello che mi avrebbe fatto, soprattutto se la prima era succhiarmi il sangue. Il solo pensiero di qualcuno che mi mordeva era nauseante.
Ma almeno ero ancora viva ed erano le cinque e un quarto di un normale venerdì. Era andato tutto normalmente, per quanto potesse essere normale vivere con un vampiro pazzo che mi fissava in continuazione, ma non era successo niente per tutto il giorno.
Non ancora, mi sussurrò un vocina nella testa.
Iniziai a preoccuparmi, realizzando che, dopo aver portato a passeggio Jet, sarei dovuta andare da Zayn solo per farmi mordere e, per di più, sapendo che ci sarebbe stato anche il suo amico.
"Sei pronto?" Chiesi a Jet, seduto al mio fianco ad agitare la coda, emozionato come sempre all'idea di andare fuori per una passeggiata. Perciò, agganciai il guinzaglio al suo collare e presi il telefono dalla tasca.
"Mamma, dopo aver portato Jet a casa, vado da Zayn!" Urlai e, non molto dopo, mi arrivò la sua risposta.
"Okay, Laura. Divertiti!" Urlò, facendomi ridere.
Divertirmi? Non aveva neanche la minima idea di cosa sarebbe successo dopo.
A: Zayn
Dopo che ho portato il cane a passeggio, vengo da te.
Esitai, non sapendo se mandare o meno il messaggio. Sapeva che non mi sarei dimenticata come avevo fatto il lunedì, dato che aveva accettato di non uccidermi e, di sicuro, non avrei messo in pericolo la mia vita, facendogli cambiare idea all'ultimo minuto.
Alla fine, scossi la testa e premetti il tasto invio, prima di posare il telefono e girarmi a sinistra, verso il bosco. Non mi importava che decisse di seguirmi, perchè nessuno lo avrebbe fermato, dato che, se un vampiro vuole catturare la sua preda, la vittima rimane indifesa e senza via di fuga.
Sospirai, sentendo il telefono vibrare, così lo presi e lessi il messaggio da parte di Zayn:
Va bene. Non fare tardi.
Roteai gli occhi di fronte alla sua freddezza, anche se neppure io mi ero preoccupata di essere amichevole nei suoi confronti.
Posai il telefono e mi girai verso la sua casa, notando una sagoma dietro la finestra della camera da letto. Mi stava di nuovo spiando? Lentamente, alzai la mano e lo salutai, cercando di dimostrargli che non mi sarei dimenticata del nostro patto e che sarei andata a casa sua subito dopo la passeggiata. Lui annuì lentamente, prima di girarsi e andarsene, lasciando che le tende tornassero al loro posto iniziale.
Sospirai e mi inoltrai con Jet nel bosco, che era tranquillo come le altre volte: gli uccellini cantavano e lo scricchiolare delle foglie secche sotto i miei piedi era l'unico rumore che si sentiva. Con attenzione, presi il telefono dalla tasca e cercai tra la musica una canzone da ascoltare che, quando iniziò, riempì subito l'aria. Poi mi abbassai e tolsi il guinzaglio a Jet, lasciandolo libero.
In parte, fui felice che il bosco fosse vuoto, dato che mi piaceva il silenzio e avevo bisogno di stare un po' da sola, ma allo stesso tempo non potevo negare di avere paura, soprattutto di Zayn. Non c'era nessuno che lo poteva fermare dal cambiare idea sul nostro patto e decidere di attaccarmi.
"Va' a cercare i conigli!" Ordinai e Jet mi venne incontro, muovendo entusiasta la coda. Gli si alzarono subito le orecchie quando sentì le mie parole, poi si abbassò e iniziò ad annusare il terreno, cercando qualcosa e, quando lo ebbe trovato, posò davanti ai miei piedi un grande pezzo di legno. Mi abbassai per prenderlo e lo lanciai, per poi guardarlo rincorrere, felice.
La canzone che stavo ascoltando mi fece ricordare la festa di Halloween e ben presto mi trovai a cantare a ritmo con Ne-yo. Rabbrividendo, però, quando mi ritornò in mente il bacio tra me e Zayn, seguito da altre orribili scene: Megan, vampiro, canini, sangue.
Dopo un po', arrivai al centro del bosco e mi trovai di fronte all'albero intrecciato, con Jet dietro di me che scodinzolava. Ad un certo punto, lui iniziò a correre con la lingua fuori e gli occhi spalancanti, per poi addentrarsi nel bosco. Io, nel frattempo, mi sedetti contro il tronco dell'albero e iniziai a leggere dei vecchi messaggi e a vedere vecchie foto sul telefono.
Non potei fare a meno di rattristarmi quando vidi le tante foto di gruppo di me, Niall, Liam e le ragazze in spiaggia. Sembravamo così felici, come dovrebbero essere gli amici quando stanno insieme. Mi faceva male sapere che Zayn era riuscito ad allontanare Kate con un semplice sguardo.
Sospirai profondamente, rendendomi conto che l'artefice di tutto era lui, il ragazzo che mi aveva sconvolto la vita nel peggiore dei modi e ogni volta speravo che non esistesse oppure che trovasse qualcun altro da puntare, così da poter uscire finalmente dalla mia vita.
Boccheggiai, sentendo un rumore provenire da un punto non molto lontano da me nella direzione da cui ero venuta, così mi guardai intorno, aprendo gli occhi e sperando di vedere qualche sorta di movimento, ma non notai niente di strano, così continuai a guardare le foto.
Forse Jet ha appena preso un coniglio, pensai, pregando Dio che Zayn non avesse deciso di seguirmi di nuovo nel bosco, dato che era proprio l'ultima cosa di cui avevo bisogno.
Abbassai leggermente la musica, così da poter sentire meglio cosa stava accadendo, ma urlai, quando sentii qualcosa sfiorarmi la mano. Mi girai e vidi che si trattava di una piccola farfalla che batteva lentamente le ali. La fissai per qualche secondo, cercando di capire cosa ci fosse di diverso in lei. Era così ... strana.
Era bianca. Non nera, ma bianca e questo significava che non era Zayn a spiarmi, bensì un altro vampiro. Quante possibilità c'erano, però, di incontrare un'altra creatura del male in così poco tempo?
Sospirai, osservano la farfalla e ammirando ogni dettaglio delle sue ali, ma mi bloccai quando sentii Jet ringhiare. Mi girai e lo vidi guardare gli alberi, passando tra i tronchi. Aveva fatto così anche la prima volta che aveva visto Zayn, quindi sentiva che c'era qualcun altro nel bosco con noi? Il solo pensiero di un vampiro nascosto tra gli alberi a fissarmi, pronto ad attaccare in ogni momento, mi fece rabbrividire.
"Jet, vieni qui! Ce ne andiamo." Lo chiamai e, una volta che fu al mio fianco, gli accarezzai la testa, agganciai il guinzaglio e tolsi la musica, girandomi e allontanandomi dall'albero intrecciato. Provai a scacciare la farfalla, ma quella, al posto di allontanarsi, volò vicino a me, con le ali che quasi mi sfioravano l'orecchio. Cercai di nuovo di mandarla via, ma non funzionò.
Sicuramente un vampiro, pensai, guardandomi intorno, ma non c'erano segni di vita intorno, quindi, cosa poteva essere?
Mentre camminavo, cercando di allontanarmi dal bosco il più velocemente possibile, trattenni il respiro, ma mi fermai quando, improvvisamente, una figura alta sbucò da dietro un albero. Era un ragazzo, probabilmente della mia stessa età o con qualche anno in più, gli occhi ridotti a due fessure. Mi schiarii la gola e feci un passo indietro, preparandomi a scappare se avessi dovuto, ma lui alzò le mani.
"Non ti voglio fare del male." La sua voce era roca e profonda e, quando aprì la bocca per parlare, mostrò un fila di perle bianche. Io corrugai la fronte, mentre lui continuava a sorridermi e a guardarmi, anche se io non gli credevo.
"Spostati!" Sbottai, mantenendo lo sguardo basso. L'ultima cosa di cui avevo bisogno era un vampiro con le farfalle bianche che cercava di persuadermi, senza darmi la possibilità di scappare.
"Non c'è bisogno di essere maleducati, sai?" Aggiunse, prima di fare un passo in avanti e passarsi una mano tra i capelli ricci, che tornarono subito come prima.
"Per piacere, spostati." Mormorai tra i denti, facendo del mio meglio per sembrare educata. Non volevo litigare, dato che sapevo già che sarei stata finita male, se lo avessi fatto, così mi limitai a guardarlo e notai un piccolo sorriso formarsi sulle sue labbra. Si spostò e si girò di lato con un braccio teso, come se mi stesse incoraggiando a superarlo.
Passo dopo passo, mi avvicinai, portando Jet con me senza mia distogliere lo sguardo da lui. Il cane abbaiò subito al ragazzo, dandomi così la certezza che l'unica persona con me nel bosco fosse un vampiro.
Non interruppi il contatto visivo con il ragazzo riccioluto fino a che non dovetti girare il collo per guardarlo, poi, quando fui sicura che non mi avrebbe seguita, mi girai e presi il guinzaglio in una mano, stringendo l'altra in un pugno, dato che sapevo che poteva attaccarmi facilmente mentre ero di spalle.
Per un altro paio di secondi, camminai tranquillamente con Jet al mio fianco, ma, quando sentii dei passi avvicinarsi, cominciai a correre, trascinandolo con me. Cercai l'uscita dal bosco, ma in quel momento vidi solo alberi.
Dove diavolo sono? Pensai, in panico. Non mi ero mai persa nel bosco.
Feci forza sulle gambe, respirando profondamente e passando tra gli alberi. Se mi fossi avvicinata un altro po', Zayn forse sarebbe riuscito a sentirmi. Anche se, alla fine, mi avrebbe ucciso comunque, forse, se l'avesse fatto un altro vampiro, non lo avrebbe infastidito poi così tanto.
"Arrgh!" Improvvisamente, però, inciampai e, prima che potessi rendermene conto, mi ritrovai a terra e lasciai andare il guinzaglio, così Jet continuò a correre, diretto verso casa.
Almeno il cane era salvo.
Rimasi senza fiato quando sentii un paio di mani afferrarmi le spalle e girarmi, perchè poggiassi sulla schiena. Chiusi gli occhi e sbattei la testa, che iniziò a farmi male, ma, pochi secondi dopo, fui schiacciata da un altro corpo.
Aprii gli occhi e fissai il vampiro sopra di me, che mi afferrò subito i polsi e li posizionò ai lati della mia testa.
"Sei veloce." Mi sorrise, mostrando i canini. "Anche se non mi è mai piaciuto il fast food*." Finì, ridendo della sua stessa battuta, ma io cercai di alzarmi e spostarlo, sperando che alcuni vampiri fossero più deboli di altri.
"Va' via da me!" Sbottai, ma spalancai gli occhi quando iniziò lentamente ad avvicinarsi.
"Hai un odore così fottutamente buono." Mormorò, chiudendo gli occhi e annusando il mio sangue, con i canini che sporgevano sopra il labbro inferiore.
"Ti prego, non farmi del male..." Lo supplicai, quasi in un sussurro, mentre lui accarezzava l'incavo del mio collo. Tutti i vampiri erano così misteriosi e seducenti?
Lui ridacchiò leggermente, facendomi rabbrividire. "Scusami, amore, ma è da un paio di giorni che sono in viaggio e sono abbastanza affamato." Mormorò, prima di spostarsi e farmi l'occhiolino. "E sembri proprio uno spuntino delizioso."
Poi, si avvicinò lentamente alla mia gola, con le labbra socchiuse e gli occhi scuri, mentre io continuavo a muovermi. Cercai di spostarlo, ma non funzionò, dato che sembrava che tutti i vampiri fossero forti e veloci.
Ma, prima che potesse squarciarmi la gola, feci un respiro profondo e urlai il nome dell'unica persona che sapevo avrebbe potuto aiutarmi.
"ZAYN!"
Improvvisamente, il ragazzo sopra di me si immobilizzò, per poi spostarsi dal collo. Stavo per urlare di nuovo, quando mi coprì la bocca con la sua grande mano.
"Zayn?" Chiese, con un sopracciglio alzato. "Lo conosci?"
Annuii lentamente, scegliendo le mie mosse con attenzione. Forse, se avesse saputo che io e Zayn ci conoscevamo, non mi avrebbe ferito? Lentamente, tolse la mano e mi guardò, come se mi stesse ispezionando.
"Non mi sembri familiare. Sei nuova?" Lo guardai confusa, corrugando la fronte. Nuova? Cosa intendeva?
"Nuova?" Domandai, ma la sua espressione passò da confusa a impassibile. E ora a cosa stava pensando?
"Perché conosci Zayn, ragazzina?" Aggiunse e, per sostenersi, poggiò entrambe le mani ai lati della mia testa. Non potei fare a meno di sentirmi in imbarazzo con un altro vampiro sopra di me, dato che non finiva mai bene quando lo faceva Zayn.
"Andiamo a scuola insieme." Risposi, ricevendo un altro sorriso. "E' ..." Iniziai, ma mi fermai prima di aggiungere altro. Come potevo dire che era un cazzone egoista? Mi avrebbe ferito, se avessi parlato male di Zayn?
"Cos'è?" Insistette il vampiro, piegando la testa di lato.
Io, però, non gli risposi, continuando a rimanere zitta e pregando in silenzio che Zayn mi avesse sentito e fosse venuto a salvarmi.
"Aspetta, come ti chiami?" Chiese, ma io lo guardai, confusa. Perché voleva sapere il mio nome? Cosa gli importava? Forse, era un bastardo malato che scriveva i nomi delle sue vittime, prima di ucciderle.
"Laura." Risposi e, improvvisamente, un luccichio amichevole apparve nei suoi occhi.
"Oh!" Sussultò, alzandosi velocemente e aiutandomi successivamente a togliere le foglie della schiena. "Sei la ragazza di cui Zayn parla sempre?"
"Parla di me?" Fu la prima cosa che mi venne in mente.
"Sì, un bel po', in realtà. La notte parliamo sempre per molto tempo, quindi so tutto quello che è successo fra voi due. "
"Oh." Fu tutto ciò che riuscii a dire, capendo che Zayn aveva condiviso il nostro patto e anche ciò che ero per lui, ovvero niente di un più di uno spuntino.
"Sono Harry, comunque." Aggiunse, notando che stava iniziando a calare il silenzio tra di noi. Io, allora, alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi verdi, per poi sorridergli educatamente. Non potei fare a meno di notare quanto fosse diverso dall'altro vampiro, anche se poteva trattarsi solo di una messa in scena, proprio come aveva fatto Zayn all'inizio.
"Puoi anche smetterla di comportanti in modo carino. Questa volta non ci cascherò di nuovo. "
"Che cosa vorresti dire, scusa?" Chiese, sinceramente confuso.
"Anche Zayn ha fatto così la prima volta che ci siamo conosciuti. Era misterioso e gentile con i suoi repentini cambi di umore, ma poi si è trasformato in un vampiro stronzo che mi usa solo come parte di un gioco." Spiegai, ormai indifferente al fatto che Harry potesse uccidermi o no. Avrei preferito che lo facesse lui al posto di Zayn.
"Oh, intendi quello. Beh, sì, è così con tutte le ragazze che sceglie come prede, ma posso assicuranti che non sono per niente come lui." Finì, prima di poggiarmi un braccio sulle spalle e avvicinarmi al suo fianco. Ad essere onesta, sembrava essere un po' troppo amichevole per i miei gusti.
"Sei tu l'amico di Zayn che si innamora di chiunque, vero?" Domandai all'improvviso, anche se mi sembrava ovvio che fosse lui. Ma, forse, mi potevo anche sbagliare, proprio come avevo fatto all'inizio con Zayn.
"Davvero mi ha descritto così? Non ha usato parole come "affascinante" o "divertente?" Chiese e, quando scossi la testa, rise. "Sempre il solito."
"Ha parlato di te un paio di volte durante queste settimane." Mormorai, pensando a ciò che i due vampiri mi avrebbero fatto quella sera, ma preoccupandomi anche per la mia famiglia. Cosa avrebbero pensato se avessero scoperto che ero stata uccisa?
"Davvero? Beh, almeno alla fine ha avuto la decenza di nominarmi." Scherzò, per poi prendere il telefono dalla tasca e sbloccarlo, guardare l'orario e posarlo di nuovo.
"Zayn mi aspetta tra un'ora, più o meno. Questa potrebbe essere una bella sorpresa per lui." Spiegò, mentre mi guidava tra gli alberi, diretti verso casa mia. Quando raggiungemmo la fine del bosco, fui sorpresa di vedere Jet lì ad aspettarmi e, appena mi vide ancora sana e salva, questi iniziò subito a muovere la coda.
"Quindi, da quanto tempo lo conosci?" Chiesi a Harry, mentre lui avvicinava lentamente la mano a Jet, che l'annuso prima di lasciarsi accarezzare dietro le orecchie.
"Oh, da molto tempo."
"Duecento anni?" Cercai di indovinare, ricordandomi di quando Zayn, a scuola, mi aveva detto che Harry era un vampiro abbastanza grande.
"All'incirca, sì. Forse un po' di più, dato che lo conoscevo anche quando era ancora umano." Spiegò e la mia testa scattò, mentre mi chiedevo, invece, quanti ne avesse realmente. Era davvero più vecchio di Zayn?
"Non sei tu quello che l'ha trasformato, vero?" Domandai, sapendo che a Zayn non piaceva parlare della sua trasformazione e che, dopo l'ultima volta che glielo avevo chiesto, era stato abbastanza chiaro in proposito, limitandosi a rispondermi brevemente, per poi cambiare argomento.
"No, non potrei mai farlo a qualcuno. Non riuscire a togliergli la vita."
"Quindi non uccidi quando hai bisogno ..." Iniziai, ma lasciai la frase in sospeso, non volendo ricordare a me stessa la sostanza rossa di cui i vampiri avevano bisogno per vivere.
"Quando ho bisogno di nutrirmi? No, ma ci sono andato vicino un paio di volte e mi sono spaventato a morte. Beh, lo sarei stato se non fossi già morto." Ridacchiò, per poi alzarsi e porgermi il guinzaglio. "E' meglio che lo prenda tu."
"Grazie." Mormorai, sorridendogli. "Ma allora cosa fai, se non uccidi?"
"Sai cos'è la persuasione, giusto?" Chiese, per poi continuare quando mi vide annuire. "Beh, li persuado prima di bere, poi, dopo aver fatto loro dimenticare tutto ciò che è successo, li lascio andare."
"Perché Zayn non fa così, invece di uccidere persone innocenti?" Domandai, abbastanza infastidita dal fatto che avesse scelto un modo diverso per nutrirsi.
"E' sempre stato così, Laura, e penso che sia colpa anche del modo in cui è stato trattato." Spiegò, incuriosendomi. Forse Zayn era stato trattato nello stesso modo quando era stato trasformato in un vampiro?
"Cosa intendi?" Aggiunsi, ma, improvvisamente, il ragazzo spalancò gli occhi e si schiarì la gola, per poi tornare a guardare Jet.
"Non avrei dovuto dirlo, quindi dimenticalo, okay? Non mi piace parlare dei segreti degli altri."
"Scusami." Mormorai, mentre camminavo verso casa mia con Jet a fianco, ma prima mi girai verso Harry. "Puoi aspettare qui?" Lui annuì e si appoggiò a un pilastro vicino, mentre io salivo le scale ed entravo in casa. Potei sentire i miei genitori parlare in cucina, mentre di Ian non c'era nessuna traccia, dato che, probabilmente, era nascosto di nuovo nella sua camera.
"Laura, sei tornata?" Sentii mia madre chiamarmi, così posai il guinzaglio sul tavolino e mi schiarii la gola, prima di rispondere.
"Sì, sono venuta a portare Jet." Spiegai, prendendo un respiro profondo prima di finire la frase. "Ora vado da Zayn."
"Non mangi prima?" Chiese, entrando improvvisamente in corridoio.
"Um, no. Penso che abbia cucinato qualcosa lui. "Aggiunsi, sentendomi male a quelle parole, dato che sapevo già che lui avrebbe mangiato e che io sarei stata la cena.
"Aw, che carino... ricordati di salutarlo da parte mia, ok?" Mi sorrise e io annuii, per poi uscire di nuovo. Harry, con le mani nelle tasche, era nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato poco prima.
"Quando mi inviterai ad entrare?" Chiese e io lo guardai confusa. Anche se sembrava molto carino, non potevo ancora fidarmi di lui, dato che Zayn aveva fatto sì che non credessi facilmente alla gente.
"Sto scherzando." Aggiunse, quando vide che rimanevo in silenzio. "Adesso sarà meglio muoversi, però, prima che Zayn uccida entrambi. Se scopre che ti ho trattenuto, non sarà molto contento."
"Hai ragione." Mormorai, scendendo le scale e andandogli incontro, mentre lui mi sorrideva, mettendo in mostra le fossette.
"Allora, perché stai andando a casa sua?" Mi domandò, mentre camminavamo e la vista della porta rossa mi fece rabbrividire. Era abbastanza appropriata, dato che il rosso era il colore del sangue.
"Oggi dovevo morire." Iniziai e lui spalancò gli occhi, guardandomi." Ma poi Zayn ha fatto un patto con me: se gli lascio fare tutto ciò che vuole, posso continuare a vivere. E oggi vuole bere da me ..." Spiegai, non volendo pensare al momento in cui sarei stata morsa.
"Ha intenzione di bere da te...?" Chiese e, quando annuii, fece la stessa cosa e mi prese la mano. Fui tentata di spostarla, ma pensai che fosse meglio non farlo. "Andrà tutto bene."
"Certo - mormorai - Grazie per il conforto."
"Non puoi fermarlo?" Chiesi, calma. "Fare qualcosa per fargli cambiare idea?"
"Laura, se hai già accettato, ho paura che non ci sia niente che possa fare." Chiarì e io annuii, anche se avevo sperato che dicesse altro, poichè sembrava che non ci fosse nulla che potessi fare.
"Quindi, di dove sei?" Domandai, mentre attraversavamo la strada, verso il lato in cui stava la casa di Zayn.
"Chesire, ma ho girato il mondo. Infatti sono arrivato qui dall'America. "
"Wow, devi avere viaggiato molto!"
"Sì, sono stato in molti posti, quasi in tutto il mondo, a dire la verità." Scrollò le spalle, come se niente fosse, anche se sapevo che alcune persone della mia classe sarebbero morte pur di andare negli stessi posti in cui era stato lui.
"Cosa ne pensi della Francia?" Replicai, pensando che fosse stato anche lì. "Io e la mia famiglia andiamo lì d'estate."
"Io amo la Francia. Il cibo è fantastico, a parte le lumache, ma anche il paesaggio, la gente e i drink non sono da meno." Finì, sorridendo.
"Parli dei drink veri, giusto?" Chiesi con attenzione, fissandolo.
"Beh, entrambi, se devo essere onesto. I francesi hanno un sapore fantastico, sai?" Spiegò, ridacchiando, ma io sbiancai alle sue parole. Era così sicuro di sé e felice quando parlava dell'essere un vampiro, al contrario di Zayn.
Ma perché? Tutti i vampiri erano dei pericolosi assassini che bevano sangue per vivere ed ero sicura che, se ci fosse stato qualcosa di più cattivo di loro, forse non sarei stata così disgustata.
In quel momento presi il telefono dalla tasca e, vedendo l'orario, notai che erano appena passate le sei e fui sicura che molto presto sarei stata morsa dai entrambi i vampiri. Non c'erano dubbi.
Harry bussò due volte e, non molto tempo dopo, la porta si aprì ed uscì Zayn, che sembrò leggermente confuso quando ci vide insieme, soprattutto perchè io facevo del mio meglio per cercare di nascondermi dietro l'altro vampiro.
"Ehi, ciao." Ci salutò, sorridendoci. " Harry! Da quanto tempo non ci vediamo!" L'altro si avvicinò e appoggiò la mano sulla sua spalla, per poi arruffargli i capelli.
"Da quanto tempo, amico! Ho avuto finalmente il privilegio di incontrare l'adorabile Laura." Aggiunse, porgendomi la mano, ma io guardai Zayn, vedendo uno barlume di rabbia nei suoi occhi. Mi avrebbe ucciso se avessi accettato di prendere la sua mano? Decisi che fosse meglio non farlo, così lentamente scossi la testa, vedendo Harry roteare gli occhi.
"Cosa le hai fatto?" Domandò, entrando in casa e ridendo per qualcosa che non ero riuscita a sentire.
"Niente di così orribile." Sentii Zayn rispondere dal corridoio, così ridacchiai ed entrai, chiudendo la porta alle mie spalle, ma prima diedi un'occhiata veloce alla mia casa e vidi Ian chiudere le tende della sua camera, lasciando intravedere le luci della televisione.
Non sentivo più i due vampiri parlare, ma solo silenzio, così ebbi l'opportunità di guardarmi un po' intorno. L'ultima volta che ero stata in quella casa, era stato quando avevo cercato di scappare da lui, ma non ne avevo apprezzato la bellezza, così quella volta ammirai i quadri antichi appesi lungo il corridoio e di fronte alla porta d'ingresso, oltre a quelli nel salotto.
"Laura?" Mi girai e vidi la testa di Zayn sporgere dalla porta. "Vieni qui."
Annuii velocemente e mi avvicinai con la testa bassa, sentendolo chiudere la porta alle mie spalle, per poi essere guidata da lui verso il divano, la sua mano appoggiata sulla schiena. Notai che Harry era seduto sulla grande poltrona vicino al fuoco e si guardava in giro sorridendo.
"Vedo che hai tenuto molti dei vecchi ritratti." Osservò, guardando Zayn sedersi sul divano e obbligarmi a sedermi sulle sue ginocchia. Mi schiarii la gola e abbassai lo sguardo, sentendo entrambi i loro occhi su di me.
"Com'è andato il viaggio?" Domandò Zayn all'improvviso, facendomi sussultare, ma immediatamente mi strinse a lui quando provai ad alzarmi.
"In realtà abbastanza bene, ho dovuto solo correre tra un paio di paesi, prima di prendere l'ultimo treno per Londra." Spiegò Harry, ridendo. Lo guardai, curiosa di sapere dei suoi viaggi e di tutti quei posti che aveva visitato.
"Così alla fine hai preso l'aereo, anche perchè non penso che fare a nuoto il canale sarebbe stata una grande idea." Aggiunse Zayn e potei sentire le vibrazioni del suo petto mentre parlava. Questo mi fece rabbrividire, mentre mi chiedevo quanto sarebbe stato vicino quando sarebbe arrivato il momento di bere da me.
"Amico, non ci avrei neanche provato! So correre molto veloce, ma nuotare? Non se ne parla proprio!" Scherzò, per poi cambiare subito argomento. "Comunque, a New York ho incontrato alcuni vecchi amici."
"Davvero?" Aggiunse Zayn, con una punta di fastidio nella voce. "Chi?
"Beh, Will e Jane per esempio. Ma anche ... tu-sai-chi."
Sentii Zayn congelarsi, così mi girai, curiosa di vedere la sua espressione. A essere sincera, sembrava quasi spaventato, ma perché...? Cosa poteva fare spaventare Zayn Malik?
"Chi sono Will e Jane?" Replicai e Harry mi sorrise, per poi rispondermi.
"Dei nostri vecchi amici." Spiegò, posando poi di nuovo lo sguardo su Zayn. "Ma andiamo avanti! In Germania ho incontrato una cameriera davvero carina. Era così bella e gentile. E anche deliziosa, a dire il vero..."
"Fantastico. "Mormorò Zayn, sorridendo e affondando le unghie nella mia pelle, facendomi sussultare, mentre Harry ci guardava preoccupato.
"Zayn, lasciala in pace!" Sbottò, riferendosi a me e io non potei fare a meno di trasalire quando sentii quasi un mugolio da parte di Zayn, mentre mi lasciava andare, facendomi sedere alla sua destra, con un braccio intorno alle mie spalle che mi impediva di muovermi.
"Non hai portato le valigie?" Domandò a voce bassa, per cambiare argomento, ma Harry roteò gli occhi per il suo comportamento. Io, nel frattempo, mi girai di schiena, dato che non li volevo sentire parlare come se non fossi stata presente.
"Sono in un hotel in città. Sono solo tre o quattro, credo."
"Solo tre o quattro? Cosa diavolo hai portato?!?"
"Vestiti, drink e qualche cosa di personale. " Spiegò, scrollando le spalle.
"Puoi anche stare qui, Harry. C'è più di una camera da letto in questa casa." Spiegò, indicando la stanza con una mano. Harry sorrise e si guardò intorno, fermandosi su un pezzo di carta che era stato appeso al muro. Si trattava di un altro ritratto mio, perciò, quando i suoi occhi incontrarono i miei, non potei fare a meno di arrossire e abbassare lo sguardo.
Ignoralo. Cerca di ignorarli come meglio puoi.
"Sarebbe fantastico, grazie." Aggiunse, per poi alzarsi. "Allora vado subito a prendere le mie cose." Finì la frase e, in un battito di ciglia, sparì. Guardai la stanza e, quando sentii la porta chiudersi, realizzai che se n'era andato.
Fantastico, ora ero da sola con Zayn.
Lentamente, mi allontanai dal vampiro, spostando il suo braccio e sedendomi dall'altra parte del divano e lui non mi fermò, anzi, mi sorrise. E ora che cosa voleva? Pensai che fosse già arrivato il momento di saltarmi addosso e affondarmi i canini nella pelle, ma non fu così. Improvvisamente, mi sentii leggermente in imbarazzo, perciò spostai lo sguardo dal suo volto sorridente, guardandomi di nuovo le mani.
"Allora," Disse, dopo qualche secondo di silenzio. Lo guardai di lato, vedendolo spostare leggermente la testa verso di me."Cosa ne pensi di Harry?"
Mi schiarii la gola, per poi rispondere. "Sembra carino e anche molto socievole. Insomma, il completo opposto di te."
"Te l'avevo detto che era diverso, molto diverso. Ma ricordati che è comunque un vampiro, Laura. Anche molto grande."
"Quanto?"
"Ha circa duecento anni più di me." Rispose, ridendo per la mia reazione. Harry aveva quattrocento anni!? Non avrei mai pensato che fosse così grande.
"Quanti anni aveva quando è stato trasformato?" Domandai, facendo sì che la curiosità avesse la meglio su di me.
"Penso diciannove. In realtà non gliel'ho mai chiesto. Ad alcuni vampiri non piace parlare di queste cose." Rispose, cercando ovviamente di sottolineare che anche lui era uno di loro.
"Perché?"
"E' difficile parlarne. Qualche volta sono stati forzati a farlo, perciò magari non volevano diventare immortali."
"Oh." Fu tutto ciò che dissi. Era per quello che non gli piaceva parlarne? Era stato forzato a diventare un vampiro?
"Ovviamente capisci, vero? Se c'è qualcosa del tuo passato di cui non ne vai fiera, di sicuro non vuoi parlarne, giusto?"
"Penso di no." Risposi, guardando il fuoco e sentendolo scoppiettare.
"Ma Harry è come un libro aperto, non nasconde le cose, a parte quelle degli altri." Aggiunse, facendomi ricordare che si era comportato proprio in quel modo pochi istanti prima.
"Sembra un vero gentiluomo." Ammisi, lentamente, girandomi verso Zayn per vedere la sua reazione, ma lui si limitò ad abbassare gli occhi per un secondo, per poi guardare il camino di fronte a noi. Per un paio di minuti non dicemmo niente, scambiandoci solo occasionalmente qualche sguardo. Non potevo negare che era abbastanza imbarazzante stare da sola con lui, che non provava nemmeno a mettermi a mio agio.
Fortunatamente, sospirai di sollievo quando sentii la porta aprirsi e chiudersi ed Harry entrare nel soggiorno con molte valigie tra le mani. Subito, le appoggiò a terra, per poi guardare l'altro vampiro e, un secondo dopo, entrambi sparirono insieme ad essi e sentii il pavimento scricchiolare mentre Zayn mostrava la casa all'amico.
A quel punto, lentamente mi alzai, avvicinandomi alla porta dall'altra parte della stanza, quella che portava in cucina, come Zayn mi aveva mostrato già una volta. A parer mio, si trattava della stanza più moderna della casa.
Accesi la luce e mi guardai intorno, notando che era come l'aveva vista in precedenza: pulita e ordinata. Curiosa, mi diressi verso il frigo, chiedendomi se i vampiri tenessero cibo per umani in casa oppure andassero fuori per nutrirsi, così lo aprii, ma lo trovai completamente vuoto, rendendomi conto che, dopo tutto, non avevano bisogno di avere del cibo.
"Hai fame?" Chiese una voce dietro di me, facendomi sussultare. Immediatamente chiusi il frigo e mi girai, trovandomi di fronte Zayn.
"No." Mormorai, con lo sguardo rivolto alla mie scarpe.
"Sei sicura? Posso ordinarti qualcosa, se vuoi." Aggiunse, avvicinandosi e prendendo gentilmente la mia mano. Pensai di spostarmi, ma non volevo farlo arrabbiare, specialmente quella sera.
"No, grazie." Risposi, per poi ritrovarmi avvolta dalle sue braccia.
"Allora andiamo!" Mormorò tra i miei capelli, così io annuii lentamente e lasciai che mi portasse di nuovo in soggiorno, dove c'era Harry che canticchiava. Mi fece appoggiare gentilmente sul divano, mentre lui si sedeva al mio fianco, appoggiandomi sempre un braccio sulle spalle.
"Allora, com'è andata ultimamente?" Gli domandò, allora, Harry, girandosi per guardarlo negli occhi, ma Zayn non fece altro che ridere e iniziare a giocare con il bordo del mio maglione.
"Bene. Ero solo un po' impegnato, ma per il resto tutto okay." Rispose, per poi sorridermi, seguito da Harry.
"Quanto impegnato?"
"Ultimamente, sono stato a Liverpool e a Manchester per qualche spuntino." Spiegò, scrollando le spalle, ma io deglutii, facendoli ridere entrambi.
"Da quanto tempo vi conoscete?" Aggiunse Harry, passando lo sguardo da uno all'altro.
"Non da molto. Forse due mesi o poco più?" Rispose Zayn, parlando più a se stesso che al suo amico.
"E sa già tutto?" Aggiunse l'altro, ridendo leggermente. "Non sei per niente bravo a mantenere i segreti, amico."
"E' intelligente. Forse un po' troppo, se devo dire la verità." Spiegò, iniziando di nuovo a giocare con i miei capelli. "Sapeva che c'era qualcosa di diverso in me. "
"Sei davvero così intelligente, Laura?" Mi domandò, a quel punto, l'altro, guardandomi intensamente.
Io mi schiarii la gola, per poi rispondere: "Non molto, a essere onesta. Di solito-"
"E' incredibilmente intelligente, Harold. E' la più brava in tutte le materie." Mi interruppe Zayn, senza farmi finire la frase e, soprattutto, facendomi arrabbiare e infastidire per il suo comportamento. Doveva per forza dirlo a tutti?
"Cosa studi, Laura?" Continuò a chiedermi Harry, concentrandosi di nuovo su di me.
Gli raccontai di tutte le materie, sia quelle preferite che non, ma venni bloccata dalla sua domanda su cosa amassi di più dell'arte.
"Amo disegnare e dipingere. In realtà, è proprio essere creativa che mi piace." Chiarii, considerandomi fortunata per il fatto di riuscire ad esprimermi attraverso l'arte, la quale mi permetteva di essere me stessa e di non vergognarmi, anche se dovevo seguire ogni lezione con Zayn che mi fissava.
"Mi ricordo anch'io quando andavo ancora a scuola. Quelli sì che erano giorni divertenti..." Mormorò Harry a se stesso, ma il solo pensiero di sentire la sua storia mi incuriosì, anche se sapevo già, che se l'avessi fatto, Zayn sicuramente mi avrebbe sgridato.
"Per quanto tempo resterai?" Domandò il vampiro al mio fianco, svegliandosi dal suo stato di torpore.
"Non ne ho idea. Fino a quanto mi permetterai di farlo." Rispose, con una scrollata di spalle.
"Quanto vuoi tu." Aggiunse l'altro, sorridendogli. Non potei fare a meno di chiedermi quante cose aveva potuto vedere negli anni: sicuramente aveva vissuto durante le guerre, visto i primi telefoni e abitato nelle città più isolate.
"Fantastico, perché al momento non ho idea di dove andare." Spiegò Harry, ridendo.
"Cos'è successo? Non stavi con-"
"Si è infuriato con me." Lo interruppe. "Sai quanto può essere pericoloso quando è arrabbiato e, fidati, voglio restare vivo ancora per un po', così ho deciso di andarmene. Onestamente, avevo paura, anche perché si era annoiato del fatto che io mi rifiuto di uccidere per nutrimi, così non ce l'ho fatta più. Posso bere da qualcuno, ma ucciderli? Non se ne parla!" Finì, rabbrividendo alle sue stesse parole.
"Di chi state parlando?" Chiesi, allora, prima che potessi rendermene conto, dato che la curiosità aveva preso il soppravvento. Vidi con la coda dell'occhio Zayn irrigidirsi e notai Harry muoversi a disagio sulla sedia.
"Solo un vecchio amico."
"Sei fortunato ad essere ancora vivo." Notò Zayn.
"Lo so, ma, dopo che me ne sono andato, devo ammettere che mi ha seguito per un altro paio di anni. Continuava a stare lì, nascosto, guardandomi con il suo stupido cappotto nero e gli occhi socchiusi."
Sentire quelle parole mi fece rabbrividire. Certamente non stavano parlando dello stesso uomo che avevo visto più volte a Bradford, vero? Era una coincidenza, niente di più, ma, dopo ciò che aveva detto, mi venne in mente quando ero con Jet e avevo visto un uomo con il cappotto nero e degli occhi strani.
"Non ha i capelli castani, vero?" Aggiunsi, tenendo lo sguardo basso, ma entrambi si girarono, confusi.
"Gliel'hai detto?" Chiese Harry, confermando la mia ipotesi.
"No, non l'ho fatto." Rispose Zayn, scuotendo la testa.
"Come lo sai, Laura?" Domandò, a quel punto, l'altro vampiro.
"Un paio di volte ho visto in città un uomo con un cappotto nero e, quando tu l'hai citato, è stato il primo che mi è venuto in mente. Ha i capelli fuori posto e anche uno sguardo inquietante." Spiegai, calma, ma entrambi si scambiarono un'occhiata.
" Non ti ha seguito, vero?" Chiese Zayn ad Harry, ma lui spalancò gli occhi.
"Cosa? No! Non lo vedo da anni. Sei sicuro che non sia tu, quello che ha seguito?"
Zayn corrugò la fronte, confuso. "Ovvio che no. Gli ho detto molto tempo fa che me ne andavo, dato che ero indipendente e non volevo più avere niente a che fare con lui. Lo sai anche tu, eri lì."
"Mi potete dire di chi state parlando? Non sto capendo niente!" Sbottai, mentre loro continuavano a discutere, ma entrambi mi guardarono di nuovo.
"Dovresti dirglielo, Zayn. Tanto lo scoprirebbe comunque." Replicò Harry, prima di sistemarsi sulla poltrona come se fosse stato a casa sua. L'altro vampiro, invece, posò lentamente lo sguardo su di me, mordendosi le labbra, mentre io deglutivo, nervosa.
"Va bene." Rispose, con una tono pieno d'odio. Era per l'uomo col cappotto nero o per essere stato obbligato dal suo amico a spiegarmi le cose?
"Come ti ho già detto, sono immortale da duecento anni ed Harry da quattrocento, ma, in realtà, ci siamo incontrati prima che fossi trasformato. Stavo tornando da casa di un amico, mi chiese perché ero solo e diventammo subito amici anche noi. Parlavamo sempre di ragazze e altre cose, ma non sapevo che viveva ancora con il suo creatore."
"La stessa persona che ti ha trasformato?" Chiesi, guardando Harry, che annuì.
"Beh, una notte andammo in un vecchio fienile accanto al fiume, dove passavo da solo la maggior parte del tempo che era diventato anche una specie di nascondiglio per noi due, ma lui ci seguì e, non so come, venni colpito e mi addormentai."
"Perché Harry ti ha fatto una cosa del genere?" Chiesi, confusa, ma entrambi risero.
"Non è stato lui a farlo, ma il suo creatore. Io mi sentivo esattamente come te ora, dato che, prima che lui decidesse di trasformarmi, ero obbligato ad agire in un certo modo. Lo odiavo con tutto me stesso e non potevo più sopportarlo dopo ciò che mi aveva fatto."
"In che senso?" Sussurrai, non sicura di voler sapere la risposta.
"Mi torturava e obbligava Harry a guardare. Sai, un vampiro è collegato al proprio creatore e non è facile disubbidire ai suoi ordini. Per esempio, se ci dicesse di fare qualcosa, sarebbe molto difficile per noi ribellarci."
"Quindi avete lo stesso creatore?" Domandai ed entrambi annuirono. "E siete entrambi collegati a lui, in un certo senso?"
Zayn annuì. "Sì, così, quando mi sono svegliato, sono stato forzato a bere da un umano e a diventare immortale. Per un paio di anni, siamo stati un gruppo, viaggiavamo insieme e facevamo sempre nuove esperienze, ma poi ho iniziato ad annoiarmi. Ero obbligato ad agire come mi veniva detto e non potevo fare nient'altro. Non mi era permesso neanche uccidere quando mi nutrivo, altrimenti avrei attirato troppa attenzione. Per quello me ne sono andato e ho reso palese il fatto che non volevo più avere niente a che fare con lui, abbandonando così anche Harry, ma almeno ho iniziato a vivere come volevo io." Spiegò, distogliendo lo sguardo.
"Pensavo che lui volesse che uccidessi." Ammisi, guardando Harry, che scrollò le spalle e si passò una mano tra i capelli ricci.
"E' cambiato, durante gli anni." Rispose, con un sorriso.
Guardai di nuovo Zayn, per poi fare altre domande. "E il tuo creatore non ti ha mai detto che non potevi andartene?"
"No. Sapeva che ero un tipo solitario e che mi annoiavo, così mi ha dato il permesso di andarmene, ma all'inizio non mi ha chiesto di restare, mi ha solo detto che aveva bisogno di me per rendere il gruppo più forte, così io ho rifiutato prima che potesse dire altro."
"Ma noi due siamo rimasti legati, non è vero, Zayn?" Aggiunse l'altro vampiro.
"Sì, io e lui abbiamo continuato a restare in contatto. Eravamo già amici prima che fossi trasformato, quindi la amicizia non è finita, anche se un paio di volte abbiamo litigato."
"Quindi, ti sei semplicemente allontanato?" Chiesi a Zayn, che annuì.
"Sì, noi tre giravamo il mondo insieme, vedevamo cose e posti diversi, ma, di tanto in tanto, io ritornavo a casa. Mi mancava, se devo essere sincero." Raccontò, scrollando le spalle.
"Ed è lo stesso per me. Di solito torno nel Chesire, ma è cambiato molto." Aggiunse Harry, sorridendo, con lo sguardo rivolto sulle sue scarpe.
"Ma perché il creatore non ti permetteva di fare quello che volevi?"
"Perché era una merda, Laura. Tu odi essere obbligata a fare qualcosa, giusto? Era la stessa cosa per me e a volte anche per Harry. Non ce la facevo più."
"Allora, se odiavi esser trattato in quel modo, perché lo fai agli altri?"
La mia domanda, però, dovette sorprenderlo, perché sembrò confuso per un secondo, poi la sua espressione si indurì e le labbra si ridussero a una linea sottile.
"E' quello che mi piace fare e, in un certo senso, riesco a capire perché lui provava gusto nel farlo a me, anche se essere la vittima non è bello. E, forse, per una volta, voglio essere io il capo."
"Bravo, così, però, ti sei trasformato in un vero stronzo!" Aggiunse Harry, facendoci sorridere entrambi.
"Invece tu, Harry, perché te ne sei andato?"
"Te l'ho detto: mi spaventava e sapevo già che poteva facilmente uccidermi, se avesse voluto. I vampiri non posso sconfiggere i propri creatori, dato che loro sono molto più veloci e forti."
"Come un vampiro anziano?" Chiesi, ricordandomi quella volta in cui Zayn mi aveva raccontato dei primi vampiri che avevano popolato la Terra.
"Le hai raccontato un bel po', vero?" Domandò l'altro vampiro, sorridendo."Di solito, Zayn tiene i segreti per sé."
"Comunque sono simili, ma gli anziani sono stati i primi vampiri sulla Terra, ricordi? Un creatore non deve per forza essere un anziano, anche se ognuno di loro si è originato da uno di essi, così, quando creano un nuovo vampiro, la razza aumenta. Per esempio, se io trasformassi qualcuno, diventerei un creatore e riuscirei a fargli seguire i miei ordini. Anche se non sono più umani, non significa che la persuasione non funzioni su di loro, perché devono comunque ubbidire ai desideri dei propri creatori."
"Hai mai trasformato qualcuno?"
"No, non trasformerò mai qualcuno in una creatura potente e immortale." Rispose, distorcendo il naso disgustato.
"Amico, è un po' da stronzi, sai?" Aggiunse Harry, scuotendo la testa per le sue parole. "Ricorda che ognuno di noi era mortale, proprio come Laura."
"Vero, ma tu ricordati che gli umani sono deboli e vulnerabili. Se dovessi ringraziare il mio creatore per qualcosa, sarebbe quella di avermi reso più potente e immune."
"Harry, tu odi il tuo creatore?"
"No, non l'ho mai fatto. Siamo buoni amici, ma ricordo di averlo odiato per una notte, quando ho pensato di aver perso il mio migliore amico."
"E non lo hai odiato per avverti trasformato?"
"In realtà, no. Sarei comunque morto, perché non avevo niente, né soldi, né famiglia o un lavoro. E, quando è successo, non avevo più bisogno di quelle cose, così siamo stati sempre in buoni rapporti."
"Perciò ora non dovresti essere lì ad aiutarlo?"
Harry sbuffò. "No, è abbastanza grande da prendersi cura di se stesso per qualche mese, forse addirittura anni." Rispose, sorridendo al suo amico.
"Come puoi vedere, non ci piace parlare di quando siamo stati trasformati, soprattutto se siamo stati obbligati a farlo. "Mormorò, Zayn tra i denti, gli occhi socchiusi e concentrati sul fuoco, facendomi capire che era arrabbiato e ferito allo stesso tempo.
"Me lo potevi anche non dire, Za-"
"Lascia perdere!" Sbottò lui, per poi alzarsi e andare in cucina.
Alzai lo sguardo e guardai Harry con gli occhi spalancati. "E' sempre stato così?" chiese.
Lui scrollò le spalle. "Abbastanza."
Non molto tempo dopo, però, il ragazzo entrò di nuovo nella stanza, con la testa rivolta verso il suo amico.
"Mi dispiace molto, Harry, ma credo di aver dimenticato di offrirti un drink." Iniziò, guardandomi con un ghigno malefico stampato in volto e i canini che spuntavano sopra il labbro inferiore. Poi, si avvicinò, con lo sguardo fisso su di me, afferrandomi il braccio e costringendomi ad alzarmi.
"Zayn, lasciala in pace! Possiamo andare fuori a bere." S'intromise, però, l'altro vampiro, poggiando i piedi sul tavolino, ma Zayn lo ignorò, posizionandosi dietro di me in modo che la mia schiena fosse contro il suo petto e le sue braccia intorno alla mia vita, per non permettermi di muovermi.
Mantieni la calma, continuai a ripetermi, mentre il mio respiro aumentava. Presto sarà tutto finito.
Sì, proprio come la tua vita, aggiunse una voce nella mia testa.
"Oh, Harry, non essere così gentile! Devi essere stanco dopo il lungo viaggio e sarebbe un peccato non farti assaggiare il suo sangue. Ha un profumo fantastico, non trovi?" Spiegò Zayn, per poi spostare la coda di cavallo dal mio collo e appoggiarci sopra la labbra. Cercai di evitare lo sguardo di Harry, mentre lui continuava a baciarmi e io cercavo di liberarmi.
"Zayn, smettila di fare lo stronzo!" Lo sgridò, a quel punto, l'amico, alzandosi e avvicinandosi, per poi cercare di spostare il suo braccio dalla mia vita, ma io trasalii quando Zayn rispose con un ghigno quasi animalesco. Harry, però, sembrò non scomporsi, limitandosi a roteare solo gli occhi. Probabilmente doveva essere una cosa comune tra i vampiri.
"Vivi un po', Harry. Che cosa ne dici di un drink col tuo vecchio amico, eh?" Propose in modo provocante, poggiando il mento sulla mia spalla, proprio sulla parte che aveva baciato. Io rimasi immobile, cercando di calmare il respiro, dato che non volevo che mi mordesse, ma non avevo scelta. Avevo già accettato la sua offerta.
"Ho vissuto ben quattro vite, Zayn. Ho visto tutto ciò che c'è da vedere e assaggiato tutto ciò che c'è da assaggiare. Lasciala andare e andiamo a caccia, okay?" Insistette Harry, poggiando una mano sulla spalla dell'amico, ma lui assottigliò gli occhi.
"Quindi rifiuti l'offerta?" Chiese, piegando la testa di lato.
"Non ho mai detto questo." Mormorò Harry, guardando le sue mani.
"Esatto!" Esclamò l'altro, sorridendogli. "A Laura non dispiace, vero, amore?" Continuò, aumentando la presa intorno alla mia vita.
"N-no." Biascicai, scuotendo la testa e facendo ridere Harry.
"Zayn, sta tremando come una foglia. E' ovvio che le importa." Io mi morsi le labbra, mentre il silenzio tra i due vampiri aumentava, come se stessero parlando attraverso gli occhi.
"Harry." Iniziò Zayn, deciso. "Insisto." Finì, per poi afferrarmi il polso e posizionarlo proprio di fronte al volto dell'altro vampiro. I suoi occhi notarono le vene sul mio polso e, lentamente, gli si allungarono i canini, mentre con una mano mi prendeva il braccio e con l'altra il polso.
"Posso?" Domandò, con la sua solita voce roca. Io spalancai gli occhi, ma poi annuii, lentamente.
Tuttavia, prima che le sue labbra potessero toccare la mia pelle, provai un dolore straziante al collo che mi fece urlare. Zayn, allora, aumentò la presa attorno alla mia vita, mentresi portava l'altra mano vicino alle labbra. Harry continuò a tenermi il braccio, per poi abbassarsi e affondare i canini nella mia pelle.
Sussultai, sentendo entrambi i vampiri iniziare a succhiare il sangue dal mio corpo, così chiusi gli occhi, aspettando che il dolore passasse, ma non ci volle molto, perché subito svanì e tutto ciò che sentii furono le loro labbra sulla pelle e un leggero mal di testa.
Iniziai a perdere leggermente l'equilibrio, così Zayn aumentò ancora di più la presa attorno alla mia vita, ma io gli presi la mano e ci affondai dentro le unghie, mentre gli occhi iniziavano a chiudersi per la stanchezza.
Quindi è così che ci si sente quando un vampiro beve da te, pensai.
Tirai un sospiro di sollievo quando Harry si spostò, gli occhi verdi e le labbra colorate di rosso, che subito leccò. Poi tolse il sangue rimasto intorno al morso e mi lasciò andare gentilmente il braccio.
"Penso che ora debba fermarti anche tu." Esclamò Harry, ma Zayn succhiò ancora più forte, facendomi male. Sembrava che le mie unghie non gli facessero niente. "Zayn!" Lo chiamò, con più forza.
Lentamente, quello iniziò a rallentare, fino a che non si staccò completamente. Potei sentire il sangue scivolare dal collo, quando con la lingua tolse l'eccesso intorno alla ferita, per poi lasciarmi andare. Io, però, iniziai subito a barcollare, con la testa che mi scoppiava e la vista offuscata. Ma, prima che cadessi, delle braccia forti mi presero e, quando alzai lo sguardo, potei vedere Zayn sorridere con la bocca sporca di sangue.
"Sapevo che avevi un sapore delizioso." Aggiunse, facendomi l'occhiolino, per poi sollevarmi da terra. "La porto di sopra e la metto a letto, tu fai come se fossi a casa tua."
"No, ti aiuto." Insistette Harry, seguendoci e aprendo la porta. Salimmo le scale, con la mia testa che sporgeva dalle sue braccia, dato che il mio collo non era più capace di sostenerla. Chiusi gli occhi e mi toccai il morso sul collo con la mano, notando anche due piccoli buchi sul polso.
Cristo, fa malissimo, pensai.
Mi portò nella sua camera da letto e, quando Harry spostò le lenzuola, mi appoggiò su di esso.
"Torno subito." Annunciò e subito dopo sentii la porta sbattere. Perché se n'era andato?
"Dove è andato?" Chiesi, nel panico, cercando di alzarmi, ma caddi di nuovo sul materasso. Harry, allora, si sedette sul letto, toccandomi il volto con le dita e con quel poco di energia che mi era rimasta non potevo neanche spostare la sua mano che, con attenzione, mi tolse poi una ciocca di capelli dal viso e la posò dietro l'orecchio.
"Mi sento in colpa, lo sai, vero?" Iniziò, accarezzandomi gentilmente le guance.
"Sì." Cercai di dire. "L'avevo capito."
"Hai ragione, però non penso di poter essere ancora perdonato." Aggiunse, sorridendomi.
Mi accigliai. "Perché?"
"Prima ho provato ad ucciderti nel bosco. Beh, probabilmente non lo avrei fatto, ma avrei comunque bevuto da te, se non mi avessi fermato." Spiegò, sorridendomi timido.
"Non ti preoccupare." Mormorai, guardando il morso sul polso.
"Non penso di averti ringraziato per aver cercato di fermare Zayn, quindi grazie, Harry."
"E di che. Ho comunque fallito, quindi ti devo un'altra scusa."
"Non devi, perchè almeno ci hai provato." Chiarii, sorridendogli.
"Penso di sì." Mormorò, passandosi una mano tra i ricci.
"Come si chiama?" Domandai, ma ricevetti un'occhiata confusa da parte sua.
"Chi?"
"Il vostro creatore." Spiegai, ma lui corrugò la fronte, per poi abbassare lo sguardo.
"Louis, ma non penso che Zayn ti abbia detto il suo nome. Non va particolarmente d'accordo con quel ragazzo, sai?"
"Sì, l'avevo capito."
"Laura, ti va di cambiarti?" Chiese a quel punto Zayn, entrando improvvisamente nella stanza. Aveva in mano una piccola borsa, ma non avevo idea di cosa ci fosse dentro.
"Sarà meglio che vada, adesso. "Ammise Harry, alzandosi. "Buonanotte, Laura."
"Notte." Risposi, prima che sparisse, per poi soffermarmi immediatamente su Zayn, intento a cercare qualcosa nella borsa e, pochi secondi dopo, tirò fuori il mio pigiama e me lo diede. Poi, posò la borsetta a terra e mi afferrò una caviglia, tirandomi verso di sé.
"No, ti prego, Zayn!" Urlai.
"Ti sto solo levando le scarpe." Chiarì, per poi togliermi i calzini e appoggiarmi le coperte addosso. "Ho parlato con tua mamma e ha accettato di farti rimanere a dormire. "
"Fammi indovinare, l'hai di nuovo persuasa?" Domandai, cercando comunque di non farlo arrabbiare.
"In realtà, no." Rispose, freddo. "E' stata molto comprensiva e ha capito che non sei molto lontana da casa. " Aggiunse, per poi guardarmi, mentre io rimanevo immobile.
Improvvisamente, il morso sul collo iniziò a far male, così Zayn venne vicino a me, facendo sì che la manica della sua maglietta si alzasse e si intravedesse una parte dei suoi tanti tatuaggi.
"Harry ha tanti tatuaggi come te?" Chiesi e lui mi guardò con un'espressione illeggibile.
"Forse qualcuno in meno." Rispose, per poi aggiustare la manica, abbassandola fino al gomito.
"Dov'è il suo tatuaggio della farfalla?"
"Hai già scoperto il suo segno?"
"Quando ero nel bosco con Jet, ho visto una farfalla bianca, così ho subito capito che si trattava di un vampiro." Spiegai, ma la mia voce si abbassò alla fine della frase.
"Laura, hai bisogno di bere da me." Aggiunse, per poi portarsi il polso alle labbra e morderlo. Lo posizionò successivamente davanti al mio viso, ma io trasalii, disgustata.
"Cosa mi farà?"
"Ti aiuterà, facendoti sentire meglio." Spiegò, incoraggiandomi. Allora, con riluttanza, aprii le labbra e bevvi, sorpresa di scoprire che il suo sangue era diverso da quello umano, dato che non aveva quell'orribile sapore metallico, anzi, in un certo senso, era quasi dolce. Per quel motivo, ben presto mi ritrovai a tenere il suo polso, con le mani strette intorno ad esso e subito mi sentii meglio e i morsi sul collo e il polso non mi fecero più male.
Sarebbero scomparsi subito, o ci sarebbe voluto un po' di tempo? Chissà quanto ci era voluto per quello di Kate.
"Brava ragazza!" Ammise, spostando il polso. "Domani mattina ti sentirai meglio."
"Grazie." Mormorai, leccando alcune gocce che erano rimaste sulle labbra. Subito, potei sentire dentro di me un calore che non avevo provato prima, che mi fece sentire più forte. Lentamente, guardai il mio polso e spalancai gli occhi quando vidi che il morso di Harry non c'era più e, quando feci la stessa cosa con quello sul collo, scoprii che era lo stesso.
"Wow, funziona velocemente!" Mormorai, incontrando lo sguardo di Zayn, che mi sorrise, prima di porgermi di nuovo il pigiama. Lo presi e iniziai a cambiarmi sotto le coperte, dato che sapevo già che non mi avrebbe lasciato in pace a cambiarmi, perciò, perché iniziare un'altra lite? Piegai i miei vestiti e li misi in una pila sistemata alla fine del letto, per poi tornare di nuovo a guardare il vampiro.
"E' incredibile come un mostro possa aiutare, certe volte." Disse, sorridendomi sarcasticamente, ma il suo sorriso svanì subito.
"Mi dispiace per quello che ti è successo. Deve essere stato orribile." Iniziai, evitando il suo sguardo.
"E' passato, basta pensarci, Laura." Chiarì, guardando fuori dalla finestra.
"Perché non me l'hai detto?"
"Perché non sono affari tuoi, okay?" Urlò, facendomi sussultare. Io annuii e mi girai, guardando altrove.
"Ti volevo solo dire che mi dispiaceva, non c'era bisogno di urlare."
"Non ho bisogno della tua compassione. Dovrei essere io quello dispiaciuto per te."
"Perché?"
"Tu sei l'umana." Chiarì subito, con voce dura.
"Hai mai considerato il fatto che forse mi piaccia essere un'umana? Potrei anche pensare che gli umani siano migliori dei vampiri."
"Perché lo dovresti pensare? E' assurdo!"
"Noi non uccidiamo per divertimento come fai tu."
"Ci sono molte persone come te che lo fanno, Laura. Te lo posso assicurare."
Mi lamentai. Perché doveva essere così? Non poteva accettare il fatto che ognuno aveva le proprie idee?
"Perché devi essere sempre così crudele? Solo perché Louis lo è stato, non significa che lo devi essere anche tu."
Zayn non disse una parola, ma sentii il letto muoversi, così guardai oltre la mia spalla e lo vidi steso di fianco a me a guardare il cielo scuro pieno di stelle.
"E' stato Harry a dirti il suo nome, vero?"
"Sì, e non capisco perché tu non l'abbia fatto, neanche dopo che mi hai raccontato della tua trasformazione." Risposi, per poi girarmi di nuovo.
"Scusami se mi sono arrabbiato, ma devi capire che non mi piace parlare di queste cose. E' stato difficile per me e raccontarlo me lo fa rivivere di nuovo."
"Allora scusami se te l'ho chiesto." Ammisi, sentendomi in colpa. "Ero solo curiosa e, sai, qualche volta condividere la propria storia, aiuta ad andare avanti. Dopo tutti questi anni sulla Terra, non pensi che continuare a tenerti tutto dentro, ti ferisca di più?"
Lui subito si girò e mi guardò. "Sai, qualche volta penso che ti importi di me..."
"Forse perché in un certo senso è così." Risposi, ricevendo un piccolo sorriso da parte sua. "E a volte sembra che anche a te importi."
"Di te?" Annuii, per poi sentirlo ridere.
"Oh, per piacere, smettila di comportarti come un bambino! Mi segui ovunque e mi tieni sempre vicina. Può sembrare un gesto possessivo, ma può essere anche per proteggermi."
"Beh, onestamente, Laura, penso che tu debba essere protetta."
"Perché? Sto bene così, soprattutto dopo che ho saputo che a uccidere tutte quelle famiglie sei stato tu, Zayn. Non devo più aver paura."
"Oh, ma dovresti, specialmente se ciò che hai detto su Louis è vero."
"Cosa vuole da me?" Domandai, guardandolo di nuovo.
"E' un bastardo, Laura. Neanche io ed Harry sappiamo cosa vuole, ma, se è a Bradford, è qui per qualche motivo e sa anche che sei mia."
"Sono tua?" Chiesi, alzando un sopracciglio.
"Sì, sei la mia umana, o la mia compagnia, se vuoi. Potrebbe usarti, perciò, per arrivare a me. I vampiri tendono a essere protettivi nei confronti delle proprie cose, Laura, quindi, se ha in mente di usarti, sei nella merda."
"Allora proteggimi da lui." Risposi, rabbrividendo al solo pensiero di quell'uomo con il cappotto nero che mi fissava. Perché tra tutte le persone dovrebbe guardare proprio me, se non perchè sa del legame tra me e Zayn?
"Farò del mio meglio. Lo prometto." Finì lui, annuendo, per poi afferrarmi la mano, come per sigillare la sua promessa.
Ehi, ciao ragazze! Ditemi che avete capito la battuta sul fast food AHAHAH
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Incomprehensible [Italian Translation]
Fanfiction"Perché sei così spaventata da me, Laura?" "Perché tu sei il male, Zayn. Hai ucciso delle persone e hai fatto loro del male in un modo disumano. Come posso non essere spaventata da te? "Beh, per prima cosa, sei ancora viva, vero? Forse non per molto...