Capitolo 23

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Canticchiai, muovendo la testa al ritmo di una canzone molto conosciuta  di David Guetta che stavano trasmettendo alla radio. Ero il tipo di  persona a cui piacevano tutti i generi, soprattutto quelli più di moda,  ma solo per merito di Sophie, che era una appassionata di musica. A  Marielle, invece, interessava il rock, ma, se si trattava di una canzone  orecchiabile, lei piaceva comunque. Però, la cosa più speciale di me e  della mie amiche era il fatto che, nonostante i nostri gusti differenti,  la nostra amicizia era più forte di qualunque cosa.

Controllando le equazioni sul libro di matematica, continuai a cantare a  bassa voce. Tutti i professori ci avevano dato il doppio dei compiti,  come se avessero deciso che noi dell'ultimo anno avremmo dovuto sapere  il più possibile prima di lasciare la scuola e andare al college.  Volevano che il nostro futuro fosse fantastico, ma di sicuro non lo  sarebbe stato il mio, che io sapevo già essere molto breve. Anzi, avrei  dovuto ritenermi fortunata se fossi riuscita a vivere almeno per altri  quattro giorni.

Incrociai le gambe, abbassandomi e controllando le risposte che avevo  scritto sul quaderno. Ero sicura di aver fatto tutto correttamente, ma  era molto probabile che una persona come me, che sapeva che la sua vita  sarebbe finita a breve, potesse commettere qualche errore.

Sospirai, frustata. Come potevo concentrarmi sui compiti, sapendo già il  giorno esatto in cui sarei morta? Era impossibile! Il solo sentire  pronunciare la parola "venerdì" mi faceva tremare come una  foglia, anche se avrebbe dovuto essere un bel giorno, essendo l'inizio  del fine settimana, perchè a me non sarebbe piaciuto. Per niente.

Come sarei riuscita a salutare i miei cari senza rendere ovvio il fatto  che stessi nascondendo qualcosa? Non ne ero capace. Non ero brava a  mentire, tutti potevano leggermi come un libro e presto avrebbero capito  che c'era qualcosa che non andava e avrebbero iniziato a fare domande.

Perché Zayn aveva scelto proprio me? Tra tutti, io ero stata l'unica che  aveva notato e deciso di uccidere. Non ero per niente interessante,  tuttavia ero riuscita a catturare la sua attenzione così tanto che aveva  addirittura scritto la mia data di morte sul suo piccolo diario.

Fottuto vampiro, pensai, portandomi le mani alla testa e toccandomi i capelli, legati da un codino. Perché proprio me? Perché?

Stavo per iniziare di nuovo a scrivere, quando il telefono squillò,  facendomi sorridere quando notai chi mi stava chiamando. Poi, lo presi  dal comodino e lo portai all'orecchio, notando il disegno che era di  fianco ad esso da settimane.

"Pronto?" Risposi e, non molto dopo, Niall iniziò a parlare.

"Hey, che cosa stai facendo?" Chiese, con la voce un po' più rauca del solito.

"Niente di che. Sto finendo i compiti di matematica per domani. Tu?" Spiegai, giocando con la matita.

"Merda, sono per domani?" Sussultò, facendomi ridere per la sua reazione, ma poi mi schiarii la voce per rispondergli.

"Sì, oggi a mensa te l'ho detto due volte. Ricordi?"

"Ero mezzo addormentato, Laura. Davvero credevi che ti stessi ascoltando  mentre parlavi dei compiti?" Rispose, prima di sbadigliare.

"Sei stanco?"

"Sono stato fino a tardi a chattare con Liam, quindi stamattina mi sono addormentato a scuola." Sbadigliò di nuovo.

Incomprehensible [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora