MA COME TI PERMETTI?

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Dire che ero in uno stato d'ansia più totale era dire poco.

Dovevo trovarla, avevo già perso Matt non potevo perdere anche la mia migliore amica.

Avevo una grande confusione in testa, ed insieme agli altri la cercai ovunque per l'immenso isolato.

Iniziammo a correre fino a quando non
raggiungemmo un campo di girasoli in fiore mentre l'aria ci solcava il viso e ci faceva fare facce stropicciate.

Insieme al gracidio dei grilli si percepivano dei gridolii di rabbia strozzati.

"Ragazzi, la sento "

Gironzolai correndo come una pazza scatenata a destra e a sinistra, mi sembrava di percepire la sua voce da tutte le parti.

"ECCOLA" Urlò Cam.

La raggiunsi e nel suo viso si leggeva una rabbia tale da spaventarmi anche se sapevo benissimo che non fosse inferocita per colpa mia.

"ODDIO Clare ho perso dieci anni di vita" la abbracciai per paura di perderla di nuovo, Continuai: "Perché lo hai fatto?"

"PERCHÉ ? Perché per colpa di quello stronzo ora dovrò tornarmene a New York,
Perché le azioni di quel COGLIONE si ripercuoteranno sulla nostra amicizia;
Perché era da mesi che aspettavo di venire a Los Angeles ed ora invece sono FOTTUTA."

La cosa che mi faceva soffrire di più era che avesse ragione.

Minuti di silenzio imbarazzante ci accompagnarono fino a quando Nash  non prese parola:
"Se vuoi puoi venire a casa mia, l'unico problema è che la camera era di mia nonna perciò è messa maluccio..."

Dì di no... Dì di no...

"Sempre meglio che niente, grazie Grier" disse per poi abbracciarlo amichevolmente (o almeno si spera).

Sono tremendamente gelosa della mia migliore amica.

E se lui l'avesse invitata solo per flirtare?

Probabilmente gli piace, basta pensare a quel giorno a casa mia in piscina.

Quando la vide la prima volta la squadrò dall'alto al basso.

Per non parlare di questa mattina quando ci siamo messi in 'costume' per fargli un dispetto.

Avrà visto sicuramente che fisico magnifico ha rispetto al mio.

Incrociai la faccia scocciata di Cameron che poi si aggiunse alla conversazione:

"Si è fatto tardi... Mangiamo un hamburger insieme?"

"Mi dispiace io non posso, devo fare il 'trasloco' da Nash"

"Io passo, le do una mano con le valigie, sarà per un'altra volta"

Si si con le valigie...

Dallas mi guardò supplichevole ma se c'era una cosa che non avevo intenzione di fare adesso era quella di rimanere fuori, volevo dormire.

Dopo una giornata così avevo bisogno di quaranta ore di sonno come minimo.

"Devo tornare a casa, abbiamo una cena sta sera."

Dopo i vari saluti, delusa me ne tornai a casa.

Sbattei la porta con violenza e mi diressi verso il frigo per riempire il mio povero stomaco.

Vi era appeso un post-it:
" io e tuo padre abbiamo una cena di lavoro, perciò dovrai rimanere a casa da sola.

P.s. Vai a fare la spesa, abbiamo la dispensa vuota.

Baci mamma e papà"

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