Capitolo 47

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Quando la maledetta chiamata che ha segnato le mie ore è terminata,in un impeto di rabbia con il braccio faccio cadere tutti gli oggetti dalla scrivania.-Hey tutto bene lì?-chiedeTj attirato dal frastuono -Si tutto bene ho solo fatto cadere distrattamente degli oggetti dalla scrivania -dico dopo aver fatto un respiro lungo cercando di non far trapelare nulla dalla mia voce -ti raggiungo tra un attimo ho quasi finito -lo rassicuro, dirigendomi nel mobiletto degli alcolici che mio padre teneva in studio .Mi verso del wisky e lo mando giù come fosse acqua .
L'effetto è immediato la gola mi brucia e il petto si scalda, ma non mi basta, quindi ne mando giù un secondo e poi un terzo .
La vista inizia ad appannarsi, lacrime di rabbia e dolore scendono copiose, le mie gambe diventano instabili e il dolore del tradimento diventa insopportabile .
Come una furia esco dallo studio, Tj salta in piedi alla mia vista, ma ad un cenno della mia mano lo blocco.
A passo spedito raggiungono la cucina, Tj che mi ha seguito, si e' fermato sulla soglia a guardarmi con un' aria di chi non comprende cosa stia succedendo e non sappia come comportarsi .
Apro il mobiletto della cucina, tirando fuori una bottiglia di vino la stappo e mi ci fiondo, bevendo da essa .
-Sienna non penso dovresti bere- mi dice Tj in tono allarmato .
Lo ignoro scaraventando un vaso a terra, la cesta che ci è stata donata attira la mia attenzione mi ci accanisco, tirandola a terra la calcio la riprendo e la scaglio al muro nella mia testa un viso compare , il viso del traditorore.
Prendo piatti e bicchieri e li lancio contro il muro .
Non posso credere di essere stata così stupida, il bastardo è sempre stato sotto il nostro naso .Urlo di disperazione frasi sconnesse lasciano la mia bocca.
-Maledetto lo ammazzero'- oppure
-Ha sempre giocato con noi- .sono quelle che ripeto più sovente.
Ora mai sono accecata dalla rabbia, vedo solo rosso e per di più gli alcolici tengono viva tutta la mia voglia di autodistruzione .
Mi sento un completo casino, ora mi spiego tutti i fatti strani successi, ha giocato le sue carte con astuzia e
un' ingennio da premio nobel .
Si è avvicinato alla nostra famiglia, ha fatto in modo che ci fidassimo di lui, solo per mettere a segno la sua crudele vendetta.
Mentre noi abbiamo perso due persone fondamentali della nostra vita lui era lì a deriderci e a mentirci in faccia .
Tj cerca di fermarmi urlando di calmarmi, ma ho superato la soglia dell' ascolto .
Ci sono solo io e la mia rabbia in quella camera .
Vado avanti nel mio intento di distruzzione, afferrando e rompendo tutto quello che è distruttibile.
Mi guardo attorno cercando ancora qualcosa che mi permetta di sfogarmi, ma non trovo nulla, così distrutta mi accascio sulle gambe .
Non sento neanche i piccoli vetri che mi penetrano una gamba, è come se fossi anestetizzata a tutto .
Sento voci e qualcuno correre ma non riesco a guardare, anche se so chi si è chinato a raccogliermi.Il mio corpo lo riconosce è come se avesse attivato un sensore sulla mia pelle .
La mia anima in pena sa che è lui .
Mi prende in braccio come se fossi una bimba piccola, mi tiene stretta a lui, mentre io mi aggrappo con le mani alla sua magliettina, nascondendo il viso nel suo collo .
Sono un casino, un vero e proprio casino, le lacrime non vogliono cessare di uscire, ma incompenso ho smesso di urlare, non ne ho più le forze .
Mi porta in camera mia, mi adagia sul letto, solo in quel momento mi concedo di alzare il volto e guardarlo.
Il suo viso ha un'espressione seria, mi guarda con disappunto.
Si gira fa per allontanarsi -Dove vai?- chiedo andando in panico .
-Voglio solo prendere la cassetta del pronto soccorso -mi spiega restando di spalle .
Lo guardo uscire dalla camera, sentendomi immediatamente sola e ancora più triste .
Se mi abbandonasse non gli darei torto, gli ho solo portato casini nella sua vita.
Le lacrime non sono cessate ma sono rallentate e dopo cinque minuti lo sento far ritorno .Con sé ha portato tutto il medikit.
Entra in bagno per poi tornare con dei fazzolettini bagnati .
Non lo perdo di vista un momento, si inginocchia di fianco al letto, ispezzionando le ferite -Devo prima pulirle, per capire se ci sono pezzi di vetro - mi spiega con voce bassa, proprio come si spiegherebbe ad un bambino .
Lo guardo pulire con mano delicata cercando di fare attenzione .
Le sue sopracciglia si aggrottano della concentrazione che sta mettendo.
Non ha ancora detto nulla e la cosa mi rende nervosa -Mi dispiace - sussurro, sentendomi colpevole, per avergli dato altro peso sulle spalle .
-Spiegami solo perché?- chiede mantenendo gli occhi su i miei graffi .
Abbasso la testa, non posso rivelargli il vero motivo, lo metterei solo in pericolo e questa è l'ultima cosa che voglio fare .
-Ero nello sudio di mio padre, ho visto la foto di tutti noi, molti ricordi si sono fatti strada e mi sono lasciata prendere dal dolore, tutte le nuove scoperte su cosa hanno sopportato i miei genitori mi hanno fatta cedere - sussurro, con la consapevolezza di avergli mentito, evitando di alzare la testa e incontrare i suoi occhi che ora mi stanno dedicando la giusta attenzione .
-Capisco - dice sollevandosi e sedendosi di fianco a me .
Mi abbraccia tenendomi stretta a lui
-So che ti senti addolorata e piena di rabbia, ma vedrai troveremo la maniera per risolvere tutto -dice accarezzandomi la testa .
-Voglio ...voglio solo andare via da tutto questo, voglio poter far finta che non sia mai successo, ti prego Blake portami via da questo dolore, mi sta divorando, non ne posso più- dico tra i singhiozzi.
-Shh Sienna, smetti di piangere, ti porto via, solo tu e io - dice baciandomi le labbra .
Mi culla tra le sue braccia fino a che non ho smesso di piangere - Ti preparo la vasca così potrai fare un bel bagno rilassante, mentre io ripuliro' un po' di sotto - dice alzandosi e andando a riempire la vasca da bagno .
Mi solleva portandomi in braccio, una volta nel bagno mi aiuta a spogliarmi e ad entrare .
L' acqua tiepida ha un profumo di vaniglia, il mio bagnoschiuma preferito, sento i muscoli rilassarsi .
Blake mi bacia -Sarò sotto se ti serve qualcosa chiamami - si raccomanda uscendo dal bagno .
Porto le gambe al petto con la mente ripercorro la chiamata.
-Ti chiedo un mese- quasi lo imploro,sperando abbocchi, perché l'unica cosa che vorrei fare è insultarlo e maledirlo.
-Un mese per cosa? - mi ringhia
-Un mese, senza incidenti un mese senza preoccupazioni -rispondo cercando di mascherare la rabbia che cresce .
-Cosa ci guadagnerei io accontentandoti, che cosa avresti da offrirmi ?- chiede deridendomi.
-Me- sospiro al telefono .
-Posso averti anche senza dover fare un patto con te - dice scoppiando a ridere.
-Si ma mi avresti senza problemi e senza esporti - tento
-Non mi spaventa attirare l' attenzione - risponde arrogantemente.
-Ma avresti, il mio silenzio e la possibilità di sorprenderli, hai aspettato tanto, ora un mese non ti farà la differenza, ma a me lascia il tempo per poter dire addio a tutto -dico -solo un mese per poter riprendermi dal mio dolore, passato il mese ti dirò dove potrai venirmi a recuperare e potrai fare tutto ciò che hai sempre premeditato, ma voglio che Jay ne resti incolume, voglio che prometti che aspetterai e userai me per la tua vendetta - questa è la paura primaria che mi ha spinta a fare questa chiamata, per mio fratello, voglio poter essere certa che non corra nessun pericolo .
-Ammettiamo che accetti, non farai scherzi? - chiede lui
-No nessun scherzo, la vita di mio fratello vale più della mia stessa vita -ribadisco con fermezza .
-Ricorda se mai ti venisse l' idea di tradirmi, io conosco tutti i vostri spostamenti e il caro Jay sarebbe uno dei primi a pagare per la tua stupidità.- si assicura che abbia capito tutti i termini dell' accordo .
-Lo so, per questo ho bisogno di un mese, attirerei troppa attenzione al momento -dico stringendo la cornetta del telefono fino ad avere le nocche bianche, trattenendo il fiato per la risposta che mi darà
- Mi hai convinto, un mese non di più, voglio che mi informi di ogni spostamento che farai e voglio che ti assicuri di cancellare tutte le prove che possano portarli a me ...ricorda sarai seguita a vista - dice interrompendo la chiamata.
Ho segnato la mia vita per poter salvare quella di Jay, ora prego e spero che il mio piano funzioni .
Esco dalla vasca, e dopo essermi asciugata mi vesto per raggiungere Blake .
La cucina è stata liberata da tutti i cocci e lui è di schiena al telefono .
Deve avermi percepita perché si gira a guardarmi - Si tutto chiaro, non ti preoccupare me ne occuperò io, ora devo andare- dice chiudendo la chiamata .
-Tutto bene?- chiede apprensivo .
-Sì molto meglio - lo rassicuro con un debole sorriso .
La mia testa ha iniziato a pulsare e il mio stomaco è sottosopra ma almeno la mia crisi di nervi è finita.
-Ho parlato con Jay - apro la bocca per ribattere ma lui mi precede continuando -No non ho raccontato cosa sia successo qui, ma gli ho spiegato che hai bisogno di staccare la spina .Gli ho detto che andremo via per qualche giorno e lui è d' accordo - mi spiega dopo aver indicato tutta la cucina .
-Come farò con la scuola ? - chiedo ricordandomi solo ora che ho lezione la prossima settimana.
-Se ne occuperà Jay , non penso faranno storie e in più giovedi sarai in vacanza quindi non perderesti molto .- mi rassicura.
- Ho anche pensato, potremmo fermarci a dormire qui questa notte se ti va?- dice avvicinandosi, lasciando un bacio sulla fronte .
- Sì penso sia la soluzione migliore-rispondo trattenendo uno sbadiglio .
-Vieni saliamocene - dice guidandomi su per le scale e poi dentro camera .
Mi fa stendere a letto, poi sfila la sua polo e i suoi jeans e mi raggiunge avvolgendomi con il calore del suo corpo .
-Blake mi insegneresti a difendermi da un attacco?- chiedo con speranza
-Certo se è quello che vuoi lo farò-mi rassicura.
-Mi insegneresti anche a sparare?- chiedo timidamente .
- A cosa ti potrebbe servire impugnare una pistola ?-chiede rialzandosi su un braccio per guardarmi meglio.
Abbasso lo sguardo - Mi servirebbe a essere più sicura nel caso qualcuno proverebbe a farmi del male .- rispondo rialzando lo sguardo .
Lui scruta il mio viso .
-Nessuno si avvicinerà a te così tanto, da poterci persino pensare -risponde con rabbia .
-Giusto nel caso qualcosa andasse storto ?- dico con voce tremolante
Lui sospira - ok ..ok se ti rende piu' sicura ti insegnerò anche a sparare - garantisce arrendendosi .
Soddisfatta lo bacio e mi metto comoda sul suo petto,il rumore costante del suo cuore mi culla in un sonno pacifico .

I seguenti due giorni passano veloci Blake mi ha insegnato le basi dell' autodifesa e qualche colpo a sorpresa .
Ogni sera siamo andati a sparare al poligono da tiro dove ho imparato ad impugnare un'arma.
Le mani mi tremavano quando Blake me l'ha messa in mano, un arma ti da potere, ma terrorizza allo stesso tempo .
Mi ha fatto indossare occhiali protettivi, che come mi ha spiegato servono a proteggere da proiettili volanti, poi mi ha messo delle cuffie per proteggermi dal forte rumore.
Ho imparato che bisogna sempre maneggiare la pistola puntata verso il basso .
Mi ha spiegato quale postura avere, cioè piedi distanziati a larghezza spalle con la gamba corrispondente alla mano che prevale, un passo indietro rispetto all'altra .
Mi ha mostrato come tenere le braccia, il gomito del braccio prevalente va esteso, mentre l' altro va piegato in ad angolo.
Per mirare mi ha spiegato bisogna allineare il mirino davanti  con quello riposto dietro .
Prima di sparare bisogna controllare il respiro allo sparo e lasciare il grilletto solo quando si  l'aria esce dai polmoni, ma prima di inspirare nuovamente .
La parte più divertente è stata quando al primo sparo il contraccolpo ha rischiato di farmi cadere, ma lui era preparato all' evenienza, si era posizionato alle mie spalle impedendomi di perdere l'equilibrio . Ci sono voluti due giorni prima che potessi avvicinarmi al bersaglio ma piano piano mi avvicino sempre più.
Domani partiremo per la nostra vacanza, e non vedo l'ora, Blake si è rifiutato di dirmi dove andremo,
ha detto che sarà una sorpresa .
Dopo un'ora e mezza di lezione alla palestra mi dirigo alla toilette per potermi sciacquare la faccia con del acqua fresca .
Due braccia mi afferrano sbattendomi contro la parete -Che cazzo stai facendo? - domando adirata al ragazzo di fronte a me .
Lo riconosco immediatamente stessi occhi neri, capelli neri, carnagione scura e quella cicatrice sono rimasti bene impressi nella mia mente .
La sua mano arriva ad afferrare le mie guance in una morsa dolorosa
-Questa è la maniera di trattare un'amico ?- chiede con un forte accento
-Tu non sei mio amico - boffocchio- e ti conviene togliermi immediatamente le mani di dosso se ci tieni a rimanere tutto intero -dico con rabbia, nonostante me la stia facendo addosso .
Lui è il ragazzo che ci provava con me , la sera che ho conosciuto Blake, il molestatore .
-Ricordo come ti piaceva ballare con me e se non fossimo stati interrotti saremmo diventati qualcosa di più.-dice sorridendo strafottente .
-Hai detto bene ballevamo, fino a che le tue luride mani non mi si sono posate addosso, non ti hanno mai insegnato che no, significa no?- rispondo a denti stretti .
-Non fare la santarellina so che lo volevi -risponde con arroganza.
Alzo un ginocchio per colpirlo alle palle, ma lui evidentemente se lo aspettava perché solleva il suo ginocchio e lo para.
Solo a una persona ho visto usare quella tecnica ...ed è Blake .
-Ora, ora piccola non vorrai farmi arrabbiare vero?- dice avvicinando il suo brutto muso vicino al mio .
-Che cosa vuoi ?- chiedo, sperando che qualcuno passi ad aiutarmi, perché al momento non rieso a muovermi per la sua presa e a urlare per le sue luride mani che schiacciano le guance .
-Voglio che porti un messaggio al tuo ragazzo . Digli che Raul gli manda i suoi saluti ,e che deve darmi ciò che voglio, inizio a spazientirmi.- alla menzione di quel nome i miei occhi si allargano .
I campanelli d' allarme si sono messi in moto .

Lui è Raul...Blake gli ha ucciso il fratello .

-Se passerai il messaggio da brava ragazza forse un giorno ti farò davvero venire come si deve -dice togliendo la mano dal mio viso, mi da uno schiaffetto e si gira per andarsene .
-Preferirei morire, piuttosto che essere toccata da te -rispondo con rabbia .
-Attenzione a quello che desideri bambolina, fa quello che ti ho detto!-dice allontanandosi .
Mi chiudo in bagno cercando di calmare il respiro e la paura .
A volte mi chiedo se ne uscirò mai viva da tutto ciò !
-Sienna?- è la voce di Blake che mi chiama
-Arrivo solo un minuto - urlo per farmi sentire.
Non posso credere al destino, se solo fosse arrivato qualche minuto fa, avrebbe trovato il suo nemico, minacciarmi.
Mi avvio a sciacquarmi il viso con acqua fredda, nello specchio vedo i segni rossi lasciati da quello svitato.
Raggiungo Blake che mi aspetta fuori dalle toilette
-Tutto bene?- chiede.
-Sì- tutto bene - rispondo a capo chino .
-Hey, cosa sono quei segni rossi?-chiede prendendomi il viso per ispezionarlo bene .
Speravo non li avrebbe notati, invece mi sbagliavo di grosso.
-Ho...ho...provato a fare una ginnastica facciale -dico abbassando nuovamente la testa .
-Vacci piano la prossima volta, lascerai dei lividi se no - dice scherzandoci sopra .
-Sì certo, possiamo andare ora? - chiedo, volendo cambiare discorso .
-Si andiamo-risponde mettendomi un braccio sulla spalla guidandomi fuori dalla palestra .

Di una cosa sono sicura che se mai sopravvivero'...ho un' ottima carriera da bugiarda.

N A In questo capitolo alcune informazioni sono state prese come spunto (testo personalizzato dalla mia persona) da ricerche su internet a titolo informativo e non lucrativo.

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