Epilogo

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Il tempo e' volato quel giorno, quando si soffre si cade in uno stato di catalessi .E' come se la nostra mente in modalita' autodifesa si chiudesse a bozzolo stremata da tutti gli eventi, non registrando appieno cosa succedesse al di fuori del suo nascondiglio .
Ho percepito Jay alzarsi qualche volta, offrendomi parole che per me non avevano significato, ha portando sandwich che io non ho neppure visto talmente ero stanca, ho finito per dormire tutto il giorno.
La notte mi sono svegliata urlando imperlata dal sudore dimenandomi ,combattendo con la paura. Ho sognato una stradina buia dove venivo aggredita e picchiata e l' unica persona che fosse spettatore era Blake che a braccia conserte scuoteva il capo dicendo a tono duro "non vale la pena salvarti" prima di girarsi e andarsene proseguendo senza voltarsi o assecondare le mie grida che lo imploravano aiuto.
Lizzy e' passata il giorno dopo, Jay le aveva proibito di venire prima .
Entrambi si sentono colpevoli per quello che mi e' successo, addossandosi la colpa di avermi lasciata sola al party, spinti da un gioco infantile, una specie di nascondino in giro per il locale, spinti dalla sicurezza che fossi al sicuro con Nick .
L'hanno definita una loro spensieratezza che a me e' costata cara .
Non do' la colpa a loro di quello che e' accaduto, non avrebbe fatto differenza se fossero stati al mio fianco ,sarei scappata ugualmente.
Sono fermamente convinta invece, che se fossero rimasti con me, avrebbe solo comportato piu' casini, Jay non avrebbe mandato giu' il comportamento di Blake e sarebbe finito con il causare una rissa.
Vorrei trovare la forza per dirglielo ma per quanto mi sforzi non riesco, mi nascondo in un silenzio surreale.
E' cosi' che affronto il tutto,
non affrontando nulla .
Jay ha vietato le visite anche di Nick e Mckenna chiedendogli di rispettare il mio dolore e darmi tempo per poterlo affrontare da sola .
Non sono mai stata cosi' riconoscente a mio fratello come in questo momento, anche questa volta ha capito senza dover parlare.
Lizzy e' stato un caso a parte, mi ha riferito che si e' dovuto arrendere, lo ha minacciato di buttare giu' la porta di casa con un buldozer se si rifiutava di non farla entrare nuovamente.
Entrambi sappiamo che le sue minacce, non sono buttate al vento...pazza com'e' lo avrebbe fatto sul serio.
Il terzo giorno mi sono risvegliata tutto e' tornato, pensieri, colpe e infine rabbia .
Sono scesa al piano di sotto, attratta dal aver sentito che qualcuno era arrivato a farci visita.
Spinta dalla curiosita' e dal bisogno di lasciare la camera dove sono rimasta sepolta per tre giorni mi avvicino al salotto, cercando di fare meno rumore possibile, nascosta dietro il muro che divide sala e corridoio, ascolto la loro conversazione .
-Ho visto su giornali e telegiornali che stanno ancora indagando!-afferma la voce di Jay.
-Non hanno nulla rilassati, ho fatto in modo che tutte le prove siano cancellate-risponde pacifico Mckenna.
Di cosa diamine stanno parlando?
-Eliminando tutti e dandogli fuoco ?-risponde sarcastico Jay.
-Non c'era altra soluzione, non potevo permettere di lasciare testimoni. Lasciare in vita i componenti della banda, sarebbe stato da stupidi avrebbero cercato vendetta e non possiamo permetterci altre persone di cui preoccuparci -spiega paziente.
Di che banda parlano?
-Capisco e' solo che sono preoccupato, questa faccenda sta attirando troppa attenzione -risponde sconfitto mio fratello.
-Ti ripeto che non hai nulla di cui preoccuparti.- ribadisce Damian .
-Dimmi com'e' stato l'incontro ?-la voce di Jay sembra incuriosita e eletrizzata dal sapere.
Il mio cuore perde un colpo.
Di quale incontro stanno parlando ?
-E' stato perfetto, lo ha lasciato a terra grondante di sangue a piagnuccolare come una femminuccia -risponde esaltato mio padre.
Di cosa parlano, chi ha fatto un'incontro? Lunico che conosco e'...no, non puo' essere lui, lui non conosceva nessuno coinvolto in una banda .
-L' ha finito lui?-chiede interessato Jay.
-No, e' un ragazzo d'onore, aveva dato la sua parola e ha mantenuto la promessa,ci ho pensato io -risponde con freddezza Damian .
Le sue parole mi ghiacciano sul posto .
La testa mi gira in un vortice di domande e paure.
L'unica persona che conosce che ha promesso di non uccidere era...no impossibile
Una promessa infranta e una mantenuta, ma che senso ha tutto cio'?
Perche' lui deve aver avuto l'interesse di battersi se tanto di me non gliene importa?
La mia testa sta iniziando a girare con tutti questi dilemmi.
Decido di allontanarmi avendo sentito piu' che assufficenza.
Vado in cucina e prendo del succo dal frigo,
ne verso un bicchiere e a piccoli sorsi cerco di mandarlo giu'.
Jay fa' il suo ingresso attirato sicuramente dai rumori in cucina
-Sienna?-dice stupito di vedermi in piedi.
-Avevo bisogno di bere -rispondo con voce gracile, alzando il bicchiere per mostrarglielo.
-Sono felice di vedere che ti sei alzata -dice guardandomi con cautela.
Probabilmente si chiedera' da quanto sia qui .
-Avevo bisogno di fare due passi e la gola che graffia aveva bisogno di qualcosa che la rinfrescasse -mezza verita' e mezza bugia.
Lui soppesa se credermi oppure no, lo si capisce da come unisce le sopracciglia.
- C'e' Mckenna di la' in salotto, e' passato a vedere come stai?-dice dopo un lungo silenzio .
-Passero' a salutarlo prima di tornare di sopra -dico tenendo un'espressione neutrale.
Raggiungiamo il salotto dove Damian e' comodamente seduto sulla poltrona il suo sguardo e' perso ad ammirare vecchie foto di famiglia, sul viso ha uno sguardo triste .
Alza lento lo sguardo e si alza per venirmi incontro.
-Tesoro sono felice di rivederti -dice accogliendomi in un caloroso abbraccio.
Mi lascio stringere qualche secondo prima di sfilarmi -Damian- lo saluto fredda.Vorrei poter aggiungere "sono anche io felice di rivederti " ma mentirei mi sento tutto tranne che felice -Come stai bambina mia?-chiede scrutando il mio viso prosciugato dalla tristezza.
Come sto ?grande bella domanda "come sto ?"
-Sono viva -rispondo guardando a terra.
Non sono viva mi sento morta dentro "sopravvivo "sarebbe la definizione adatta.
- Vedrai che tutto passera' -cerca di consolarmi.
Una smorfia appare sul mio viso .
Gia' tutto passera'.
Per quanto lo desideri non ne sono sicura, ma ci provero'.
Il problema e' quando pasera?
Prendo posto sul divano, al mio fianco si siede Jay che prendendomi la mano me la stringe, Mckenna si siede al posto che aveva precedentemente.
Iniziano una conversazione su cose futili dove io mi estraneo.
Persa nei miei pensieri, la mia mente si rifiuta di seguire i loro discorsi che per me sono poco interesanti .
Mi alzo e con i loro occhi puntati addosso mi scuso con loro dicendo che mi serve qualcosa da bere e mi avvio in cucina .
Faccio un bel respiro e vado a bagnarmi i polsi sotto l'acqua fredda del rubinetto.
Un giornale che fuoriesce dalla spazzatura richiama la mia attenzione .
Ripensando ai loro discorsi avvenuti quando pensavano non li sentissi, mi porta ad avvicinarmi ed ad estrarlo.
Lo appoggio sul pavimento e inginocchiata inizio a sfogliarlo.
I miei occhi seguono interessati tutti i titoli che ci sono, politica, rapina strupro, fino a trovarne uno che accende la mia curiodita
L'articolo parla della morte di tutti i membri della banda Venom, riferisce che non si hanno ancora notizie sull'omicidio di questi personaggi.
I loro corpi sono stati rinvenuti carbonizzati nel loro covo, sospettano sia un regolamento di conti.
Riporta di come non ci siano testimoni e pregano chiunque possa dare utili informazioni di contattare il distretto di polizia.
Seguo la lista dei nomi dei componenti di questo clan, guardando spesso alle mie spalle.
Un nome mi ferma il cuore, i miei sospetti diventano reali.
Raul Ramirez quel mostro, e' uno di quei corpi rinvenuti, o almeno e' quello che presumono, visto che i corpi erano talmente ridotti male che aspettano conferme dall'esito del dna.
Lacrime liberatorie iniziano a scorrere libere, l'uomo che mi ha quasi ucciso e' morto.
Non tornera' mai piu' a farmi del male.
Anche Blake e' finalmente libero dal suo incubo.
-Sienna cosa stai facendo ?-chiede un'apprensivo Jay arrivandomi alle spalle .
Non mi ero accorta che fosse dietro di me.
Mi volto lentamente verso di lui -Quel maledetto e' morto - piango .
Alle spalle di Jay l'espressione dura e due occhi freddi mi guardano lasciandomi capire piu' di quello che vorrebbero, la persona che si e' presa cura del fastidio...
Mio padre ha messo fine a quell'ignobile vita e Ice lo ha aiutato .
Ma perche?
Capisco mio padre ma lui ?Cosa lo ha spinto ad affrontarlo ?
Una volta che Damian e' tornato a casa Jay mi stringe al suo petto cercando di confortarmi.
-Hey piccola basta, non piangere -dice
asciugandomi le lacrime .
-Fa male Jay, fa talmente male che mi toglie il respiro -ammetto
-Lo so piccola, lo so -ripete come un mantra, facendo scorrere la mano sulla mia schiena .
-Quanto lo hai pagato per prendersi cura di me? -chiedo singhiozzando .
Ho bisogno di sapere quanto i miei sentimenti, gli hanno fruttato.
-Che cosa ? -chiede indignato, fa un bel respiro prima di continuare
-Sienna non so dove hai preso questa idea, ma io non ho mai pagato Ice per tenerti d'occhio. E' vero che gli ho offerto soldi per tenerti al sicuro ma lui si e'rifiutato categoricamente fin dall'inizio, non ha mai preso soldi da me -mi spiega mentre le gambe iniziano a tremarmi, chiudo gli occhi assaporando le sue parole cercando di trovare un differente significato .
Il petto va su e giu',il respiro diventa affannato , il mio cuore sembra volermi scoppiare nel petto.
-Lui- dico mandando giu' il groppo che ho in gola -Lui non non ha mai preso soldi da te?-richiedo incredula mentre le mie labbra tremano -No piccola non l'ho mai pagato...non ha mai neanche voluto soldi di rimborso per tutte le persone che ha assunto.-mi spiega paziente.
Una piccola scintilla di speranza si accende dentro me.
Passo la giornata in camera dove Lizzy mi fa' visita cercando di farmi sorridere raccontandomi fatti accaduti in mia assenza a scuola.
Le parole di Jay continuano a girarmi come vortice.
Questa sera ci sara' la serata programmata di un nuovo incontro e la mia testa studia il da' farsi.
Ho bisogno di risposte che stando qui non riceverei.
Verso le sette e mezza di sera Jay si scusa dicendo che ha bisogno di fare una doccia, approfitando della sua assenza mi alzo prendo la borsa e corro alla porta chiudendola alle mie spalle.
Forse questa e' l'unica maniera per sapere cosa realmente stia accadendo.
Incurante del freddo e di essere stata da poco aggredita corro alla ricerca di un taxi .
Il mezzo mi lascia di fronte al White Tiger , l'autista mi chiede se dovra' aspettarmi.
Scuoto decisa la testa. Non so' cosa, chi ,ne tanto meno per quanto ne avro'. Dopo aver pagato la corsa e averlo salutato mi avvio alla porta dove busso.
L'uomo dell'ultima volta, "Dave " mi sembra di ricordare si chiamasse, apre la finestrestrella e fa la sua fatidica domanda-Come sono i prati in Irlanda? -chiede risoluto
Cerco di pensare ad una risposta, so che non dev'essere niente di ovvio.
-Smeraldi? -chiedo ricordando e sperando la risposta sia collegata una gemma come l'ultima volta .
-Risposta errata mi dispiace- dice chiudendo lo spioncino.
-Aspetta !- Lo fermo bussando -Ci sono cinque domande -tento di convincerlo .
Lui sospira rassegnato , sicuramente si chiedera' perche' una ragazza da sola dovrebbe aver ricevuto l'invito con la parola d' ordine.
Mi vengono fatte le altre quattro domande,tutte molto originali e con risposte a quanto pare difficili da indovinare.
-Mi dispiace - dice cercando di chiudere nuovamente la fessura da dove mi sta guardando.
-Ti prego ho bisogno di entrare -lo imploro.
-Nessuno puo' entrare senza la parola d'ordine mi dispiace - dice guardandomi con rammarico.
Chiude la fessura e io inizio a prendere a calci la porta-Ti prego, mi conosci mi hai vista diverse volte con Nick perfavore fammi entrare -lo imploro scagliandomi sulla porta .
-E' meglio se torni a casa e riprovi domani al Club -dice lo stesso uomo attraverso la porta .
-No, no ti supplico chiamami Nick lui garantira' per me- la mia voce e' disperata, mentre busso e calcio la porta .
-E' impegnato al momento non posso disturbarlo, smetti di accanirti contro la porta e va a casa -mi dice con un tono che mi fa capire che ha gia' perso la pazienza .
-Chiamalo! Se non lo chiami bussero' e urlero' fino ad attirare l'attenzione dei passanti che a loro volta informeranno le autorita' -minaccio urlando come se fossi una posseduta.
La porta si apre, l'uomo mi guarda con viso serio -Ho mandato qualcuno a chiamarlo, smetti di fare casino - dice combattuto tra il fastidio e il rassegnato .
Passano cinque interminabili minuti prima di sentire la voce di Nick che si avvicina -Mi hanno detto che hai problemi con una pazza alla porta -dice avvicinandosi .
L' omone di fronte la porta si scansa lasciando la visuale e con un cenno del capo mi indica e dice -Lei- prima di rientrare e chiudere la porta alle sue spalle
Nick spalanca gli occhi sorpreso
-Sienna non mi aspettavo di vederti -dice .
A grandi passi si avvicina -Ho bisogno di parlargli Nick aiutami ti prego -dico con disperazione.
-Sienna, non puoi -dice abbassando le spalle, i suoi occhi diventano tristi.
-Ti prego Nick, ho bisogno di sapere -lo supplico nuovamente mentre gli occhi si inumidiscono.
-Sienna...-inizia a dire lo interrompo con un tono apogialettico
-No Nick, so che non e' mai stato pagato da Jay e so che si e' battuto con Raul devo chiedergli perche' capisci?-insisto andando nel panico.
Ho bisogno del suo aiuto, per trovare un momento ideale e magari un consiglio sul da farsi.
-E se tu non mi aiuti...-dico scuotendo la testa a cacciare l'idea .
-Sienna...-sospira.
-No perfavore Nick devi aiutarmi ad incontrarlo -dico scossa mentre il mio labbro inizia a tremare.
-Lui non c'e' Sienna -dice mortificato.
-Che significa non c'e'? -chiedo non capendo mentre la prima lacrima scende sul mio viso .
-Se ne andato -dice a bassa voce guardandomi negli occhi .
Le gambe iniziano a tremarmi mentre sul viso appare un'espressione sconvolta -Che significa se ne andato? dov' e'?Quando torna? -chiedo mentre altre lacrime scendono.
Lui allunga la mano per accarezzarmi, ma io con un passo indietro glielo impedisco.
-E' partito -mi spiega con tono soffice.
-Non capisco quando tornera' ?- domando non riuscendo a comprendere.
Lui non c'e' risuna nella testa.
-Non tornera' -dice mentre a me casca il mondo addosso.
Un'altra pugnalata al cuore .
No e' impossibile lui aveva promesso .
-Menti!-affermo con rabbia prendendolo a pugni sul petto.
-Non sto mentendo .Sienna guardami...ho detto guardami -dice afferrandomi i polsi -Non ti ho mai mentito e non lo farei ora. Se ne andato -dice con foga guardandomi negli occhi .
Nei suoi occhi tristi, trovo la risposta che cerco...non sta mentendo .
-No no noooo-urlo prima di cadere in ginocchio.
-Aveva promesso -urlo disperata, il petto brucia e il senso di soffocamento sta tornando.
Non puo' avermi abbandonata, aveva detto che qualsiasi cosa sarebbe successa tra noi non sarebbe mai andato via .
Non mi avrebbe mai lasciata.
-Mi dispiace credimi Sienna -dice mortificato il mio migliore amico.
-Lui aveva promesso - ribadisco con piu' rabbia.
Mi rialzo e mi avvicino al viso di Nick
-E' tutta colpa tua, perche' non gli hai impedito di tornare da lei - la mia voce rabbiosa lo fa' sobbalzare.
Non si aspettava che me la prendessi con lui, e in un'altra circostanza non lo avrei mai fatto ma ora ho solo rabbia.
Lo vedo come colui che non ha impedito, colui che non ha lottato...non capisco come una persona innamorata possa permettere che il suo piu' caro amico gli faccia per due volte lo stesso sgarbo.
-Sienna non e' come pensi...-mi supplica quasi .
-Tu amavi lei e hai permesso che lui te la portasse via -dico dandogli uno schiaffo.
Lui mi guarda dritto negli occhi, mi immobilizza le braccia dietro la schiena mentre io cerco di liberarmi dalla sua presa e mormora al mio orecchio "Non tutto e' come sembra " .
Lo guardo cercando di seguire il filo del suo discorso.
-Era tutto falso non e' vero ?io per lui non conto nulla- dico con forti spasmi.
-No, non era falso ma neanche tutto vero - dice tenendomi solo piu' con una mano mentre con l' altra mi accarezza la guancia.
Il suo discorso ricorda quello avuto con Blake, "sono attratto ma non ti amo ".
I suoi occhi color del cioccolato mi scrutano con una luce diversa-Non sempre si puo' avere cosa si desidera -dice cauto.
Si china a lasciare un bacio all' angolo della bocca.
Mentre le mie labbra si schiudono in incredulita', resto di sasso .
Lui aspetta una mia reazione, non trovandone si china nuovamente e mi bacia, un bacio a fiordi labbra casto ma che nasconde verita' che io non ho mai visto prima.
Di una dolcezza che racchiude un sentimento vero quasi doloroso.
-Non si puo' sempre avere cio' che il cuore brama -sussurra,il suo alito caldo mi sfiora e entra come una scossa che mi risveglia .
Lui non e' Ice e non mi dara' mai le stesse emozioni che ho provato con lui .
Lo spingo allontanandolo -No, mi dispiace - dico tristemente.
Lo sto respingendo, lui che c'e sempre stato, lui che mi ha protetto e vissuto con me tutta la mia storia con Blake fin dall'inizio.
Lui che amava un'altra .
Le parole di Ice mi tornano in mente
"Ad un certo punto qualcosa dev'essere cambiato " aveva detto ...lui aveva capito...io no, non volevo credere.
-Al cuore non si comanda e il mio e' gia' occupato mi dispiace-dico girandomi e allontanandomi.
Lasciando non solo il cuore in quel luogo ma anche un'amicizia.

Breathe IceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora