Ora me la paghi.

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Mezz'ora dopo riuscimmo ad uscire di casa, perché la strega non riusciva a decidersi se indossare una gonna o un vestito. E poi meglio non parlare della storia che ha fatto per i suoi capelli che riteneva orrendi, anche se a me sembravano perfettamente normali.
Per fortuna Samantha era riuscita a calmarla e a convincerla a sbrigarsi.
Adesso eravamo diretti in spiaggia, avevamo mangiato la pizza in un posto vicino casa e poi avevamo deciso di voler andare a mare.
Lucille stava guardando il cellulare, credo si stesse messaggiando con qualcuno, mentre Sammy rideva e scherzava con Samantha.
Era un sacco preso da lei, probabilmente gli piaceva.
Arrivati in spiaggia le ragazze corsero a sedersi e io ne approfittai per parlare col biondo.
"Amico, ti piace?" Lo vidi sbiancare.
"Cosa? Chi?"
"Samantha" mi faceva venire da ridere, ma tanto ero il suo migliore amico, mi avrebbe detto sicuramente la verità.
"Sì amico... Mi piace da morire." Come biasimarlo, era molto carina, ma non il mio tipo. Decisi di non andare avanti con il discorso, volevo solo andare a fare il bagno.
Il biondo, Sam ed io eravamo già entrati in acqua quando sentimmo urlare dalla spiaggia
"Ragazzi! Non posso venire! Mi si rovinano i capelli! Uscite dai, mi annoio qui da sola!"
La strega era tornata ad essere la solita. Ma non poteva essere soppressa in qualche modo?
"Che bel tatuaggio che hai" mi girai, Sam era accanto a me e stava toccando la mia spalla dove sopra c'erano tatuate delle rose.
"Già, piace anche a me." Ma quanto sono stupido? Era ovvio che mi piacesse dato che era il mio tatuaggio. Mi guardò divertita e così la schizzai con l'acqua.
Lei di rimando fece lo stesso e iniziò una vera e propria lotta. Un giorno nemmeno che la conoscevo e avevo già capito che saremmo stati sempre in competizione.
L'acqua mi arrivò negli occhi così provai ad asciugarmeli. La ragazza mi saltò addosso e mi spinse sotto l'acqua.
"Okay okay hai vinto!" Urlai
"Ovvio!" Disse soddisfatta. Eh no. Mentre si congratulava con se stessa ne approfittai per prenderla in braccio
"Lasciamii!"
"Ora me la paghi"
La ributtai nell'acqua e dopo poco la vidi ritornare a galla tutta affaticata. Scoppiai a ridere, sembrava così ingenua.
"Stronzo" sbuffò ma si mise subito a ridere anche lei.
Con la coda dell'occhio vidi Sammy sbuffare e andare via, che aveva?
"Torniamo in riva, dai" incoraggiai Sam a venire con me e tornammo sulla spiaggia.
"Io vado a prendermi un frappé!" Esclamò la strega quando già si era alzata e incamminata. Ne avevo voglia anch'io così la seguii fino al piccolo bar sul lungomare. La raggiunsi e la vidi sventolare i suoi lunghi capelli biondi. Dietro di lei c'era una ragazza a cui, poverina, le stavano arrivando dritti in faccia.
Le misi un braccio attorno alle spalle
"dovresti darti una calmata" le dissi piano all'orecchio.
"E tu dovresti scansarti" levò il mio braccio dalle spalle e si ricompose.
"Allora, come te la passi?" Volevo solo fare conversazione per non annoiarmi, non mi interessava davvero.
"Andrebbe meglio se non ci fossi tu qui."
"Dio, ma come fa quella a sopportarti?"
Alzai gli occhi al cielo, mi irritava parecchio la strega.
"Quella chi?"
"La tua amica, Samantha, quella che ti sei trascinata qui a Los Angeles!"
"Samantha, a dir la verità non è solo un'amica, è la mia migliore amica!" Lo disse scandendo bene la parola 'migliore'.
"Sinceramente, un po' mi dispiace per lei allora." E mi dispiaceva veramente. Io sarei diventato pazzo se ci avessi passato ancora altri dieci minuti.
Stava per ribattere ma fummo interrotti.
"Cosa prendete?" Il ragazzo al bar era tutto sorridente e abbronzato, uno di quelli tipo modelli della Hollister. Si stava mangiando con gli occhi Lucille e a lei non sembrava dispiacere per niente. Dio, che scena orribile.
"Due frappé alla vaniglia, grazie" intervenni prima di vomitare per quello che stavo guardando. Il modello si allontanò e tornò con i nostri frappé, pagai e feci per andarmene ma quando sentii che il ragazzo stava richiamando Lucille mi girai proprio come lei.
"Senti, mi chiamo Jack e questo è il mio numero, chiamami, ci conto!" Le porse un foglietto di carta facendole l'occhiolino, lei sorrise e se ne andò. Che scena raccapricciante. Tornando notai che Sammy e Samantha non c'erano più.

summer in LA || Nate MaloleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora