Stai tranquilla, cosa volevi chiedermi?

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Nate's POV

Qualcuno mi stava abbracciando.
Non avevo la minima idea di chi fosse ed ero sicuro solo che fosse una ragazza, dati i lunghi capelli scuri che mi ritrovai ad accarezzare nel tentativo di calmare chiunque avessi tra le braccia.
L'unica cosa che riuscivo a vedere era l'espressione contrariata di Samantha, chissà cosa avrà pensato... il punto è che nemmeno io sapevo cosa pensare.
Scostai piano la ragazza da me e alzai lo sguardo per guardarla, non l'avevo mai vista in vita mia.
I suoi occhi erano gonfi e bagnati e sulla mia maglietta si era formata una macchia umida.
Perché piangeva?
"Tu... S-sei Nate Maloley?" Pronunciò quelle parole balbettando e mi fece tantissima tenerezza.
"Sì, proprio io, perché?" Alzai un sopracciglio e non appena confermai la mia identità, sul volto della ragazza spuntò un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
"NON CI POSSO CREDERE." 
Cominciò ad urlare e saltare su sé stessa come una bambina, iniziavo seriamente a preoccuparmi...
Guardai Samantha con fare interrogatorio ma lei scosse la testa e si strinse nelle spalle.
"Adoro le tue canzoni! Appena ti ho visto qua sul muretto inizialmente ho pensato che non fossi tu, ma dopo ho realizzato che avevo Nate Maloley a venti metri da me e non potevo non andare da lui!"
Ora capivo.
Improvvisamente mi rallegrai anch'io, mi faceva piacere sapere che a qualcuno piacevano le mie canzoni, ma questo lo trovavo un tantino esagerato.
"Sono contento che ti piacciono!"
I suoi occhi continuavano a sgorgare lacrime... Non credevo di piacere fino a questo punto.
"C-ci possiamo fare una foto?" Disse la ragazza arrossendo un po'.
"Certo!"
Allungai il braccio e l'afferrai per il fianco facendola avvicinare a me, sentii il suo corpo irrigidirsi sotto al mio tocco a causa delle dita fredde che premevano sulla pelle lasciata scoperta dalla maglietta.
Tirò fuori il cellulare e cercò di fare una foto, ma avendo il braccio che le tremava, non ci riuscì.
"Posso?" Le presi il telefono e scattai io la foto per lei, che, dopo avermi ringraziato se ne andò dalla sua amica che la aspettava poco più in là... Ovviamente non se ne andò prima di avermi lasciato baci su tutta la faccia.
"Uhm... Carina!" Samantha stava ridacchiando tra sé e sé, facendo allusioni su quella ragazza.
Era normale che io pensassi che quella carina fosse solo lei e non quella che sembrava essere la mia fan numero uno?
Sam mi mandava seriamente a puttane tutte le capacità di ragionare che mi erano rimaste, inoltre per me doveva essere off limits considerando che era la ragazza del mio migliore amico.
E allora perché continuavo a pensare a lei?
Inoltre non aiutava molto averla seduta accanto e sentire ripetutamente le folate del suo profumo che mi arrivavano addosso a causa del vento.
Sicuramente non ne avrei avuto mai abbastanza, era una sensazione rilassante e... piacevole, avrei pagato oro per sentire quel profumo ogni secondo della mia vita.
Da quando ero diventato così fottutamente smielato?
Okay, avevo decisamente bisogno di darmi una cazzo di regolata perché sennò sarebbe finito tutto in tragedia, me lo sentivo. Avevo bisogno di sistemare la situazione al più presto eppure se ripensavo al fatto che a casa ci fosse una ragazza che mi ero fatto poco prima e il mio migliore amico, allora la mia voglia di tornare tra quelle quattro mura, era bella che partita.
Non era una cosa da me, però sapevo già che sarei stato sopraffatto dai sensi di colpa non appena avessi visto Sammy. Ne ero sicuro.
"Sam."
La ragazza accanto a me stava ancora ridendo e non appena sentì che la chiamavo si girò e puntò i suoi occhi verdi miei miei.
Il vento le scompigliava i capelli e così allungai una mano per sistemarle una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
"Sì?"
"Nulla" sospirai "sei bella."
Tanto.
Ebbe un sussulto alle mie parole e intanto io feci passare la mia mano dal suo orecchio e la fermai sulla sua guancia. Le accarezzai la pelle morbida e abbronzata.
Samantha fece per avvicinarsi a me e non glielo impedii, anzi, alzai il braccio per far sì che si infilasse sotto e appoggiasse la testa sul mio petto.
"Uhm... Senti, volevo chiederti una cosa." Fece timidamente di punto in bianco. La invitai a chiedermi qualsiasi cosa volesse facendole uno sguardo e lei aprì la bocca nel tentativo di parlare.
"Mi ha chiamato mia madre."
Giusto. Il matrimonio.
"E...?"
"Ha detto che non vedeva l'ora di vedere me e Lucille al matrimonio."
Non capivo...
"Allora?"
"Allora Lu ha detto che non può venire, deve andare al campus per cominciare a sistemare le sue cose per l'anno prossimo o qualcosa del genere..."
"Chiedi a Sammy, gli farebbe piacere!"
La strinsi più forte a me, improvvisamente non mi andava molto a genio che passasse così tanto tempo con Sammy.
"L'ho già fatto e mi ha detto che doveva accompagnare Lucille e che staranno via qualche giorno dato che il viaggio per arrivare è lungo, ormai avevano già organizzato tutto e non poteva rimandare..."
Perché Sammy non me l'aveva detto?
"Mi dà fastidio questa cosa!"
Continuò Samantha mentre quasi urlava "io attraverso un periodo difficile o perlomeno è un periodo in cui ho bisogno di qualcuno accanto, e le persone a cui voglio bene non mi sono vicine!"
In un certo senso mi ero offeso, a me non aveva menzionato, questo voleva dire che io non ero tra le persone a cui voleva bene?
"Stai tranquilla, cosa volevi chiedermi?"
"Volevo sapere se potevi venire tu a Toronto con me per il matrimonio..."
Ovviamente io ero quello di scorta, quando gli altri le avevano detto di no, poi veniva da me.
Feci per dire qualcosa però mi bloccò prima che potessi parlare.
"Fammi finire! Volevo anche dirti che saresti stato il primo a cui l'avrei chiesto, però l'invito inizialmente era per Lucille, mentre Sammy essendo il mio ragazzo pensavo si sarebbe offeso se l'avessi chiesto prima a te che a lui. Sei stato il primo a cui ho parlato di quel matrimonio e pensavo che saresti stata la persona adatta con cui andare..."
Deglutii a fatica dopo quelle parole.
Le sussurrai un "vieni qui" e la spinsi con delicatezza più vicina a me per poterla abbracciare per bene, così affondò il viso nel mio collo e appoggiò le mani sul mio petto.
Dopo averla completamente nascosta tra le mie braccia avvicinai la mia bocca al suo orecchio.
"Certo che vengo con te." Le lasciai un bacio sulla guancia. "Non ti lascerei mai sola." E l'unica cosa che mi rimaneva da fare era quella di stringerla più forte a me.

summer in LA || Nate MaloleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora