Ma l'hai fatta scappare a suon di gemiti.

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Nate's POV

Cristo, era davvero da tanto che non mi scopavo qualcuna come si deve, più o meno da quando Lu e Sam erano venute a casa nostra.
Sapevo di non essere la persona più galante al mondo, ma ero comunque un ragazzo e per certe cose avevo un bisogno costante.
Lucille era il tipo di ragazza che mi aveva sempre attratto fisicamente e conoscendola da una vita mi sembrava un pochino strano averlo fatto con lei, nonostante io ci avessi già fatto qualche pensierino da quando aveva cominciato a diventare un po' più carina, verso i quattordici anni.
Dopo aver fatto del buon sesso mattutino con la biondina insopportabile, uscii dalla stanza lasciandola lì e andandomene dritto in cucina nella speranza di trovare qualcosa di buono da mangiare.
Invece l'unica cosa che trovai fu Sammy che mangiava da solo dei pancakes.
"Da quando cucini?"
Chiesi alludendo al suo piatto e al fatto che lui sia una vera e propria frana nel cucinare ed ero più che sicuro che non li avesse fatti da solo.
"In realtà" alzò lo sguardo dal suo piatto "me li stava per cucinare Samantha, ma l'hai fatta scappare a suon di gemiti. Così mi è toccato farmi questi stupidi pancakes da solo ed è già tanto che io non li abbia bruciati!"
Samantha... Perché improvvisamente mi stavo sentendo in colpa?
"Anzi, quasi quasi li vomito se penso ancora una volta a te con mia cugina..." Fece una strana espressione fissando qualcosa dietro di me.
Ma io, mica lo stavo ascoltando in quel momento, la mia mente era ancora ferma a Samantha.
In qualche modo mi scocciava che ci avesse sentiti, di sicuro non gliel'avrei mai detto. Che poi, perché me ne stavo preoccupando? I dettagli della mia vita sessuale non dovevano essere mica di dominio pubblico!
"Dov'è andata?" Chiesi rivolgendomi a Sammy.
"Chi?"
Ma era stupido o cosa?
"Te l'ho detto che l'hai fatta scappare, probabilmente le avrà fatto così schifo che ha deciso di risparmiarsi quella scena."
Fece spallucce.
"E tu perché non sei con lei?"
"Perché dovrei?"
Okay, era veramente stupido.
"Forse perché è la tua ragazza?!" Non ero un vero e proprio esperto in relazioni o altro riguardante questo tipo di cose, ma se la mia ragazza fosse scappata via diciamo che almeno le sarei corso dietro.
Sammy sussurrò un quasi percettibile "oh" e poi, dopo aver assunto un aria pensierosa, si rimise a masticare il boccone di pancakes che aveva messo in bocca poco prima.
La mia mente continuava ad immaginarsi la scena di Samantha correre via, mentre io ero nella stanza in fondo al corridoio con la sua migliore amica a farmi una scopata.
E che scopata, poi.
Le parole di Sammy riecheggiavano fastidiosamente nella mia testa mentre cercavo di dargli un significato.
'...probabilmente le avrà fatto così schifo che ha deciso di risparmiarsi quella scena.'
No, non era possibile, per quel poco che avevo conosciuto Sam, non mi sembrava una ragazza che si lasciava schifare da certe cose, perché avrebbe dovuto?
Oramai, ero più che sicuro che ci fosse qualcosa di più e che quel coglione di Sammy non riuscisse nemmeno a capire gli stati d'animo della sua fidanzata.
Mi era rimasta solo un'unica cosa da fare: trovare Samantha. E sinceramente avevo anche qualche idea su dove cercare.

Samantha's POV

Stavo scappando.
Non so dove, ma stavo scappando.
Perché era l'unica cosa che mi riusciva bene.
Chissà cosa avrà pensato Sammy non appena mi ha vista scappare via, non volevo che pensasse che tra me e Nate ci fosse qualcosa.
In fondo, perché avrebbe dovuto pensarlo? Forse mi stavo facendo un po' troppi problemi...
Comunque sia, la relazione tra me e Sammy andava veramente a gonfie vele!
Cercai di ripetermelo mentalmente più di una volta per cercare di convincermi che fosse così, ma lo sapevo troppo bene che non lo era affatto.
Sammy era dolcissimo, era veramente un ragazzo d'oro, mi trattava come una principessa e di certo non potevo lamentarmi! Però lo sapevo, sapevo che io cercavo qualcuno di diverso... Qualcuno tipo... Nate.
Nate?
Stavo seriamente iniziando a pensare di essere diventata matta.
Arrivai alla spiaggia e cercai un posto su cui sedermi e riflettere un po', non appena notai un muretto poco lontano corsi subito verso quella direzione.
Purtroppo da lontano non avevo calcolato bene le misure e capii che il muretto era decisamente troppo alto, ma comunque provai ad arrampicarmi.
Improvvisamente due braccia possenti mi tirarono su e mi aiutarono a sedermi sul cemento freddo e ruvido. Alzai lo sguardo e la figura di Nate mi si materializzò davanti, la presa delle sue mani era ancora ben salda sui miei fianchi e la cosa non mi dispiaceva affatto. Seppur controvoglia, mi scostai e feci in modo di interrompere le sensazioni che provavo quando sentivo il suo tocco leggero sulla mia pelle.
Okay, era confermato, ero decisamente diventata matta. Ma che diamine mi diceva il cervello?
Il ragazzo di fronte a me sorrise appena e si mise a sedere alla mia destra.
Mi accostai di poco verso di lui per riuscire a sentire meglio il suo buon profumo. Avrei dato qualsiasi cosa per abbracciarlo.
"Come mai sei qui?" La sua voce roca interruppe i miei pensieri e mi ritrovai a chiedergli la stessa cosa.
"E tu che ci fai qui?" Alzai un sopracciglio.
"Ti cercavo." Disse stringendosi nelle spalle.
Sapevo benissimo perché mi cercava, sicuramente Sammy gli avrà detto di come sono scappata via mentre si scopava la mia migliore amica, ma decisi di chiederglielo comunque.
"Perché?"
"Per quello che hai sentito." Girò il viso nella mia direzione e iniziò a fissarmi, sentendomi terribilmente osservata abbassai subito lo sguardo sui miei piedi che in quel momento sembravano molto più che interessanti.
"E allora?" Sembrò momentaneamente scombussolato, ma dopo assunse di nuovo un'espressione seria e ricominciò a scrutarmi. Anche se non lo stavo guardando, mi sentivo il suo sguardo addosso.
"Non ti ha dato fastidio?"
Tanto.
"Ma che scherzi?!" Una risatina nervosa lasciò la mia bocca e mi sentii più stupida che mai.
In realtà avrei voluto dirgli tutto quello che provavo in quel momento, ma come avrei potuto fare?
Non sarei di certo potuta andare da lui come se niente fosse e dirgli 'Ehi Nate, credo che tu mi piaccia, perché non la smetti di farti la mia amica, che mi dà fastidio?'
No, questo no.
"Non ti piaccio?"
Per un momento credetti che fossi stata io a dirlo, ma quelle tre parole uscirono proprio dalla bocca del ragazzo al mio fianco.
L'aveva detto davvero?
Proprio mentre stavo per rispondere una ragazza gli piombò addosso e lo abbracciò iniziando a piangere.
E adesso chi cazzo era quella?

summer in LA || Nate MaloleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora