Shawn's POV
Freddo.
Sentivo qualcosa di freddo e decisamente duro sotto di me. Aprii piano piano gli occhi e inizialmente vidi tutto molto sfocato, dopo qualche secondo riuscii a mettere a fuoco bene quello che avevo attorno. Notai che c'erano delle macchine, ma il cielo era ancora scuro: doveva essere notte.
Macchine?
Che cavolo ci facevano delle macchine nel posto in cui stavo dormendo?
Provai a spostarmi, ma appena accennai a muovermi venni preso di soprassalto da un terribile mal di testa.
Imprecai e spostai lo sguardo poco più in là, capii di essere rannicchiato su un marciapiede ma a quanto pare non ero solo. Infatti a circa mezzo metro da me, c'era anche il corpo dormiente di Derek appoggiato al muretto. Osservai meglio e vidi che sotto di lui c'era una macchia di vomito, era evidentemente messo peggio di me.
Le fitte alla testa erano sempre più forti, mi massaggiai piano le tempie con le mani. Riuscii a trovare la forza di alzare il busto e mi misi a sedere, portai la mano nella tasca dei pantaloni e sfilai il cellulare, dopo averlo acceso mi accorsi dell'orario: segnava le 2 a.m.
"Merda" sbuffai e mi maledii mentalmente tra me e me per la quantità di alcolici che avevo assunto quella sera.
Ma adesso c'era ancora una cosa che dovevo assolutamente capire, perché diavolo stavamo dormendo su un marciapiede?
Mi sporsi verso Derek e iniziai a dargli delle spinte con la mano sulla gamba fino a quando non diede i primi segni di vita. Appena aprì gli occhi lo vidi guardarsi attorno, probabilmente ebbe lo stesso ragionamento che feci io e infatti qualche minuto dopo mi chiese perché stava dormendo su un marciapiede. Se me le fossi ricordato, gli avrei risposto più che volentieri.
Il mal di testa era ancora decisamente presente anche se i dolori delle fitte si erano leggermente affievoliti, probabilmente non se ne sarebbe andato via tanto presto ed era per questo che avevo un urgente bisogno di trovare un letto vero su cui riposarmi un po'. Dopo vari tentativi riuscii ad alzarmi in piedi e dopo di me lo fece anche Derek, notai che guardava nel punto in cui dormiva poco prima e a giudicare dall'espressione schifata che assunse, credo si fosse accorto dell'estesa macchia fresca di vomito che -prima che si alzasse- era esattamente sotto il suo corpo.
"Derek..." Mi rivolsi a lui ancora estremamente confuso e stanco.
"Che c'è?"
"Si può sapere dove siamo? E cosa è successo?" Chiesi con un tono di supplica ma lo vedi in difficoltà esattamente quanto me.
"Probabilmente abbiamo solo bevuto davvero troppo" si guardò un po' attorno strizzando gli occhi "a giudicare da quello che vedo, siamo a qualche isolato dal locale." Continuò.
Improvvisamente mi venne in mente ogni cosa che fino ad un secondo prima non ricordavo affatto. Quella notte io e Derek ce ne eravamo andati via dal locale in cerca di un altro posto in cui divertirci perché ci stavamo annoiando e a quanto pare eravamo finiti qui prima di metterci a dormire su un lurido marciapiede. Era stato un atto da veri irresponsabili essere andati via senza avvertire i ragazzi e tutto ad un tratto mi venne in mente la mia sorellina che avevo lasciato in quel posto senza dirle che sarei andato via. Volevo scriverle un messaggio per sapere se stesse bene o se fosse in pensiero per me dal momento che per lei sarei dovuto essere semplicemente scomparso, ma capii che non sarebbe stata una grande idea dato che la luce dello schermo del cellulare mi aumentava solo di gran lunga il dolore alle tempie. Realizzai che tanto i ragazzi non dovevano aspettarmi a casa perché io mi fermavo da Derek quei pochi giorni che stavo a Los Angeles e così non mi preoccupai più di tanto.
Appena mi girai verso il mio amico notai che era impegnato a parlare al cellulare con qualcuno, dicendo, dopo aver attaccato, che un taxi sarebbe stato da noi in qualche minuto. Mi tranquillizzai all'istante appena lo vidi arrivare e provai un immenso piacere a sedermi su quei comodi seggiolini che al contrario del marciapiede, erano davvero morbidi.
"Dove andiamo?" Chiese annoiato il tassista. Derek si era già riaddormentato, così dato che non ricordavo la via di casa sua, indicai al tassista la via della casa dei ragazzi.Samantha's POV
Nate non ebbe voglia di fare conversazione per tutto il viaggio fino a casa, mi disse semplicemente che aveva avuto dei problemi con Lucille e che adesso la mia migliore amica stava ritornando insieme a Sammy. Probabilmente i 'problemi' con Lucille erano dovuti al fatto che si stava azzuffando con quella sottospecie di gallina di nome Jeanine. Non mi era mai andata molto a genio fin dalla prima volta che la vidi al locale insieme a Nate e adesso avevo solo voglia di andare da Lu e parlare con lei per sapere cosa fosse successo realmente. In realtà prima, avevo addirittura interrotto la conversazione con Sammy dicendogli che volevo andare a cercare Lucille, anche se in realtà non mi sentivo a mio agio mentendogli sul fatto che fossi stata con Nate nel parcheggio. Alla fine però mi ero messa davvero a cercarla nella folla ma prima che io potessi trovarla, Nate trovò me e mi trascinò nell'auto dicendo che era tutto a posto e che Sammy gli aveva detto di portarmi a casa.
Di fatto, ora ci stavamo realmente andando verso casa, ma eravamo bloccati nel traffico di Los Angeles nonostante fossero circa le due e mezza del mattino. Non amavo molto le città caotiche anche se Los Angeles era bella lo stesso. Di certo stare in silenzio con Nate che non spiccicava parola era davvero noioso, appena provavo ad aprire bocca per fare un po' di conversazione mi zittiva con un gesto e si concentrava nuovamente su qualcosa fuori dal finestrino. Anche il tassista aveva provato a fare qualche battutina riguardante il traffico che c'era pure di notte, ma né io né Nate sembravano aver apprezzato quelle pessime battute. Del resto, io sorrisi comunque a quell'uomo perché non ero del tutto una maleducata, mentre il ragazzo antipatico accanto a me sembrava proprio non farci il minimo caso.
"Nate." Dissi per l'ennesima volta.
"Dio, ma che vuoi?" Ruotò gli occhi e poi tornò concentrato a dove stava guardando.
"Tra qualche minuto siamo a casa." Lo avvertii, si accorse che l'auto aveva ricominciato ad andare ad un passo decente e lo vidi tirare un sospiro di sollievo.
Infatti dopo qualche minuto fummo subito a casa e non vedevo l'ora di trovare Sammy e poi andarmene dritta a letto.
Appena aprii la porta vidi Nate sbiancare e mi portai entrambe le mani alla bocca nel tentativo di rimanere muta per evitare di far uscire qualsiasi cosa mi fosse passato per la mente in quel momento. Sperai vivamente che il ragazzo accanto a me mantenesse la calma ancora per un po'...
Lucille era con Shawn sul divano e a quanto pare si stavano baciando con molta più foga di quanto avessi mai visto fare in vita mia. Dall'ingresso purtroppo si vedeva tutto e pure troppo bene e quei due non ci avevano minimamente sentito arrivare. Nate sbatté la porta con forza richiudendola per attirare la loro attenzione. Non potevo immaginare cosa sarebbe successo, ma sicuramente sarebbe stata una lunga nottata.
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summer in LA || Nate Maloley
FanficAppena finito il liceo, due amici si preparano a passare un'estate liberi da ogni pensiero, eppure l'imminente arrivo di una ragazza, sconvolgerà per sempre il mondo dei due ragazzi, mettendo a dura prova la loro amicizia. E a cosa si è disposti a r...