CAPITOLO PRIMO

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Bollette, bollette e ancora bollette!

Chiusi le mani a pugno sul tavolo, sentendo crescere la frustrazione mentre osservavo quelle buste bianche che da qualche mese erano diventate il mio peggior incubo. Se non avessi pagato gli arretrati nei termini stabiliti, mi avrebbero staccato luce, gas e acqua. Mi avrebbero tolto tutto. Ci avrebbero tolto tutto. Il mio pensiero corse alla persona che amavo di più al Mondo, l'unica per la quale sarei stata disposta a sacrificare la mia vita pur di proteggere la sua: Lorenzo, mio figlio. Lui era la luce dei miei occhi, il mio orgoglio, la cosa più bella che avessi mai fatto.

A diciassette anni mi ero perdutamente innamorata di Alessandro, un bellissimo ragazzo pugliese incontrato una sera al bar sotto casa mia, il Fouquet, nel quale andavo spesso con le amiche. Appena i nostri sguardi si erano trovati, avevo percepito all'istante un inspiegabile legame tra di noi, anche se non conoscevo nemmeno il suo nome. Si era avvicinato a me e con un sorriso dolcissimo sulle labbra, mi aveva chiesto di bere qualcosa con lui. Nessun ragazzo mi aveva mai fatto provare sensazioni ed emozioni così travolgenti senza neanche sfiorarmi. Davanti ai suoi occhi verdissimi, io ero completamente nuda, pur avendo i vestiti addosso. Lui poteva leggere la mia anima.

Durante quel primo approccio, avevamo parlato un po' di noi ed io avevo scoperto che lui era in vacanza a Milano con i suoi genitori e che non escludeva di potersi stabilire definitivamente in città, se avesse trovato un motivo valido per farlo. Stupida e ingenua com'ero all'epoca, avevo creduto che quel motivo potessi diventare io.

Nei giorni seguenti, avevamo continuato a frequentarci. Alex mi ricopriva di attenzioni, facendomi sentire una vera regina, ed io avevo finito per innamorarmene. Il primo bacio era stato superlativo, ma la prima volta in cui avevamo fatto l'amore... Beh, ancora oggi, a distanza di quasi sei anni, non riuscivo a trovare le parole giuste per descrivere la straordinaria bellezza di quei momenti, i più felici della mia vita. Ero convinta di aver trovato l'uomo giusto per me, ma mi sbagliavo di grosso.

Tutto era cambiato quando avevo scoperto di essere incinta e gliel'avevo comunicato. Alex si era messo a ridere e aveva detto che quel bambino era un errore del quale non si sarebbe mai fatto carico. Io lo avevo guardato con sgomento e lui aveva scosso la testa, pronunciando delle frasi che non avrei mai dimenticato: "sei solo una stupida, Alba. Credevi che facessi sul serio con te? Che magari, sapendo del bambino, ti avrei chiesto di sposarmi? Pensi che io ti ami solo perché tu ami me? Per quel che mi riguarda, sei stata una semplice avventura, senza alcuna importanza. Tra due giorni tornerò a Lecce e tu diventerai un ricordo come tutti gli altri".

In quel momento, dinanzi alla sua crudeltà, mi era crollato il Mondo addosso. Lo amavo con tutto il cuore, mentre per lui io non contavo niente. Ero stata un giocattolino con il quale trastullarsi durante la sua vacanza. Non avrei mai dovuto fidarmi di lui, della sua falsa gentilezza, dei suoi finti sorrisi. Sarei dovuta stargli alla larga, ma era troppo tardi per tornare indietro. Aspettavo un figlio da quel bastardo traditore e non sapevo che cosa fare.

"E come la mettiamo col bambino?"

"A me non interessa nulla. Tienilo, abortisci, dallo in adozione. Fai ciò che vuoi, tanto non è un problema mio".

Il mio cuore era andato in mille pezzi ed ero certa che non sarebbe mai tornato a posto. Niente sarebbe più tornato a posto.

"Ma è tuo figlio, Alex!" avevo urlato, sconvolta.

"Un figlio che non ho deciso io di avere".

"Neanch'io l'ho deciso, ma esiste e sta crescendo nella mia pancia. Tra otto mesi nascerà e avrà bisogno di noi".

Sua... (Alba & Fabrice trilogy - erotic/dark romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora