CAPITOLO VENTITREESIMO

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VI VOGLIO TROPPO BENE, QUINDI VI POSTO UN ALTRO CAPITOLO. 

Lasciai Lorenzo all'asilo e andai alla boutique. Non avevamo chiuso occhio entrambi, perché troppo scossi. Nell'oscurità della mia camera da letto, lo avevo tenuto stretto tra le braccia, con il viso chino sulla sua testa, cullandolo e sussurrandogli parole di conforto. Avevo sperato a lungo che si addormentasse, ma verso le quattro del mattino, avevo smesso di farlo.

«Mamma, non voglio più vedere Alex» aveva sussurrato, negandogli l'appellativo di 'papà' come agli inizi della loro frequentazione.

Con quel gesto abominevole, Alex aveva perso la fiducia di tutti e due. Aveva perso noi, per la seconda volta.

«Non ti preoccupare, tesoro. Non lo rivedrai mai più».

«Promesso?»

«Promesso».

Alle sette ci eravamo alzati con l'aria stravolta e delle brutte occhiaie. Gli avevo chiesto se gli facesse piacere saltare la scuola e venire con me alla boutique, ma lui aveva insistito per andare all'asilo ed io l'avevo accontentato.

Appena entrai in negozio, Maddalena e Valentina capirono subito che qualcosa non andava.

«Alba, sei pallida come un lenzuolo» disse Maddy, preoccupata.

«È vero e sembri anche... spaventata?» indovinò Valentina.

Inspirai ed espirai profondamente.

«Ieri sera è successa una cosa terribile, ragazze. Mi tremano le gambe al solo pensiero».

Sentivo ancora le sue labbra violente sulle mie, le sue luride mani sul mio corpo, i suoi disgustosi ansiti di piacere, gli insulti immeritati che mi aveva rivolto. Di colpo mi girava la testa.

«Scusatemi, ma ho bisogno di sedermi. Non mi sento tanto bene».

Maddalena mi prese per il braccio destro, Valentina per quello sinistro, temendo che potessi svenire, e mi lasciai accompagnare nel salottino in fondo alla boutique. Mi accomodai al centro del divanetto e loro mi affiancarono.

«Ti va di parlarne?» disse Maddy, coprendomi la mano con la sua.

Mi feci coraggio e vuotai il sacco, scatenando l'ira e il ribrezzo delle mie colleghe.

«Che grandissimo bastardo! Come ha potuto farti una cosa del genere dopo che tu gli hai perdonato tutto?» esclamò Valentina, alzandosi di scatto dal divano.

«Io... Io non ho parole. Sono esterrefatta. Mi dispiace tanto, Alba. Non ti meritavi anche questo...».

La sua voce si spezzò e gli occhi le diventarono lucidi.

Oh, Maddy...

Anche a me sfuggirono alcune lacrime, che asciugai prontamente per non rovinare il trucco.

«Tu non devi più permettergli di avvicinarsi a voi. È un uomo pericoloso».

«Lo so, Vale. Pomeriggio parlerò con il mio avvocato, che sicuramente informerà il giudice dell'accaduto, in modo che prenda provvedimenti contro di lui. Io non voglio più averci niente a che fare e lo stesso vale per Lorenzo».

«Uno come Alex meglio perderlo che guadagnarlo. Tu e Lorenzo non avete bisogno di lui» disse Maddy, facendosi più vicina e abbracciandomi. «Per qualsiasi cosa, puoi contare su di me. Lo sai, vero?»

Mi baciò sulla fronte e il suo affetto fu di gran sollievo. Valentina mi poggiò una mano sulla spalla.

«Ci sono anch'io. Non lo dimenticare».

Sua... (Alba & Fabrice trilogy - erotic/dark romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora