CAPITOLO SEDICESIMO

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ATTENZIONE! QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE MOLTO VIOLENTE!


Il giorno prima di rientrare al lavoro, il dottore mi tolse i punti, lieto che la ferita si fosse rimarginata così bene.

Fabrice ed io eravamo rimasti in contatto nelle ultime due settimane: la polizia aveva indagato sull'accaduto, ma non era ancora riuscita a scovare il colpevole, che si stava rivelando davvero scaltro. Brancolavamo tutti nel buio, temendo il momento in cui avrebbe agito di nuovo.

Con una certa inquietudine addosso, varcai l'ingresso della banca, accolta con affetto dai colleghi. Fabrice uscì dal suo ufficio e mi venne incontro.

«Bentornata, Alba».

«Grazie, signore».

«Signor Valois, c'è una telefonata per lei» lo informò Jennifer.

«A dopo, Alba».

«A dopo».

Mi cambiai e iniziai il turno. Mi era mancato il mio lavoro, perché oziare non faceva per me.

Mentre spazzavo il pavimento del corridoio, mi sentii osservata. Mi girai e vidi Guido, con le mani strette a pugno e un'espressione risoluta.

«Ciao» lo salutai, ma lui, anziché ricambiare, avanzò verso di me, mi prese il viso tra le mani e mi baciò con tutta la passione del Mondo, come se fossi la persona più importante della sua vita.

Invece di ritrarmi, risposi al suo bacio, muovendo le labbra in sincrono con le sue e lasciando che le nostre lingue si accarezzassero a lungo. Le dita di Guido scivolarono tra i miei capelli, stringendoli con dolcezza, ed io gli poggiai le mani sulle braccia, abbandonandomi ancora di più a lui. Era una bella sensazione, ma commisi l'errore di confrontarla con quella provata durante la vigilia di Natale, quando Fabrice mi aveva baciato sul tappeto di casa mia. Allora era esploso un incendio nel mio corpo, mentre adesso ciò che mi accendeva era soltanto una debole, insignificante fiammella, destinata a spegnersi nel momento esatto in cui le nostre labbra si fossero divise.

Mi dispiace, Guido, ma tra noi due non potrà esserci mai niente al di là di una semplice amicizia.

Stavo per dirglielo, ma lui fui spinto via da me con una forza inaudita, tanto da stramazzare al suolo. Sollevai lo sguardo e mi ritrovai davanti il Fabrice più incazzato che avessi mai visto.

Oh, no. Si è accorto di tutto. Stavolta sono proprio fottuta.

Arretrai, spaventata a morte.

«Non un altro passo, Alba» sibilò, ed io mi bloccai.

Guido si rialzò.

«Tu sei pazzo, Valois!»

«Se non chiudi subito quella fogna, ti mostrerò fino a che punto posso esserlo».

«Fabrice, non è come pensi. Lasciami spiegare...».

Si avvicinò a me, scagliando frecce d'ira dagli occhi.

«Non è come penso? Le vostre labbra erano incollate e nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi. Che cosa c'è da spiegare?»

Deglutii nervosamente.

«Sono stato un vero stupido a concederti tanta libertà, ma quanto è vero Iddio, non commetterò più lo stesso errore».

Mi afferrò per un polso, stritolandomelo, e un'ondata di panico mi travolse.

«Lasciala andare, figlio di puttana!»

Sua... (Alba & Fabrice trilogy - erotic/dark romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora