CAPITOLO DICIOTTESIMO

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Lorenzo scese dall'autobus e mi venne incontro a braccia spalancate. Il suo sorriso radioso fu come un balsamo spalmato sulle mie ferite. Lo strinsi forte a me, rendendomi conto di quanto mi fosse mancato.

«Mammina!»

«Tesoro, mio!»

Gli baciai i capelli e lo allontanai quel poco che bastava per guardarlo negli occhi. Anch'io gli ero mancata.

«Mi sono divertito tanto in gita».

«Sono contenta».

Una delle maestre si avvicinò.

«Lorenzo è il bambino più educato e intelligente che abbia mai visto. Deve essere orgogliosa di lui».

«Lo sono e tanto anche. Lorenzo è stato un dono del Cielo, una benedizione». Presi la mano di mio figlio. «Buona giornata, signora».

«Arrivederci, signorina Roveri».

«Ciao, maestra».

«Ciao, Lorenzo».

Mentre guidavo verso casa, lui mi fece una domanda che non mi sarei mai aspettata.

«Posso telefonare a Fabrice?»

«Che cosa? Perché?»

«Voglio dirgli che sono tornato, così mi viene a trovare».

Ma non sa nemmeno che eri partito.

«Mi spieghi per quale assurdo motivi ti sei fissato con Fabrice? A lui lo tratti bene, mentre con Guido sei stato molto maleducato».

«Guido è strano, mamma».

Mio malgrado, scoppiai a ridere.

Guido strano? Non immagini neanche quanto lo sia Fabrice!

«Lui è strano antipatico. Fabrice è pure strano, ma simpatico».

Storsi il naso.

Le parole 'Fabrice' e 'simpatico' erano incompatibili come l'acqua e l'olio.

«Allora? Posso telefonargli?»

Cercai di spiegarglielo con più tatto possibile.

«Piccolo mio, vedi... io non lavoro più per lui e...».

«Avete litigato?»

«Sì» ammisi.

Fece una lunga pausa ed io credetti che il discorso fosse chiuso.

«Ma io e lui non abbiamo litigato, quindi non si arrabbierà se lo chiamo».

M'irrigidii e strinsi forte il volante. Mio figlio era fin troppo furbo e intelligente. Mi arresi. Tirai fuori il cellulare dalla tasca, cercai il numero di Fabrice nella rubrica e lo porsi a Lorenzo.

Spero che tu non rimanga deluso dalla sua freddezza.

«Pronto, Alba?»

«Ciao, Fabrice. Sono Lorenzo».

«Lorenzo? È successo qualcosa alla mamma?»

«No, la mamma è ok. Voglio parlarti».

«Dimmi, ometto».

Alla faccia della freddezza!

«Sono tornato dalla gita. Perché non vieni da noi stasera?»

Strabuzzai gli occhi.

Ti ha dato di volta il cervello per caso? Dì di no, Fabrice. Dì di no.

Sua... (Alba & Fabrice trilogy - erotic/dark romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora