Vi voglio troppo bene, quindi anche questa settimana vi lascio due capitoli. Siamo a un punto cruciale. Buona lettura.
Il letto si mosse, oscillando come una barca per qualche secondo. Aprii gli occhi, incontrando l'oscurità della notte. Sentii il respiro affannoso di Fabrice e un campanello d'allarme risuonò nella mia testa. Accesi l'abat-jour e mi girai verso di lui. Era seduto, con le lenzuola strette nei pugni. Aveva i capelli sudati, appiccicati alla fronte, le guance chiazzate di rosso e gli occhi spalancati, fissi in qualcosa che solo lui poteva vedere. Boccheggiava e il petto gli si alzava e abbassava velocemente.
«Fabrice» sussurrai, sfiorandogli il braccio.
Sussultò mentre spostava lo sguardo nel mio. Era terrore quello che trasudava da ogni singolo poro della sua pelle?
«Fabrice».
Cercai di toccarlo di nuovo, ma lui me lo impedì, schiaffeggiandomi la mano.
«Ahi! Che ti prende?»
«Non mi devi toccare!» ringhiò, fuori di sé, e si alzò di scatto dal letto.
Feci altrettanto, avvicinandomi a lui.
«No! Stammi lontano, Alba!»
Arretrò, finché non trovò il muro a ostacolarlo. Quello era senza dubbio terrore, nella sua manifestazione estrema. Ciò che non capivo era il motivo di una tale reazione.
«Fabrice, dimmi che ti succede».
Avanzai di altri due passi e lui si appiattì contro la parete.
«Non avvicinarti, cazzo!»
Chi era l'uomo che avevo davanti? Di certo non lo stesso che in giardino mi aveva chiesto di baciarlo.
«Ok, rimango ferma, ma tu devi darmi una spiegazione, sennò impazzisco!»
Si leccò nervosamente le labbra e i suoi occhi viaggiarono per tutta la stanza, come a voler cercare una via di fuga.
Ti scongiuro, parla!
«Ho forse fatto qualcosa di male?»
Sorrise mestamente.
«Esisti, Alba, e questo mi sta sconvolgendo la vita».
Le sue parole mi prosciugarono i polmoni, lasciandomi a corto di ossigeno. Ossigeno che avrei recuperato subito se solo mi fossi decisa a respirare. Ero bloccata, mentre la mente analizzava più e più volte il significato di quell'affermazione, arrivando sempre alla stessa conclusione.
«Allora vorresti che non esistessi? È questo che intendi dire, Fabrice?»
«Tu non immagini neanche il mio tormento, Alba. Una parte di me non vuole altro che sottometterti, risucchiarti nel mio progetto di vendetta contro quella donna che mi ha rovinato, rendendomi il pazzo che sono. L'altra parte, invece, vorrebbe essere in grado di ricambiare il tuo amore e trascorrere insieme a te una vita normale, fatta di alti e bassi, piccole e grandi cose, gioie e dolori, litigi e riappacificazioni, dolcezza e passione. La mia anima è scissa, perennemente in bilico tra bene e male. Non puoi capire che cosa si prova a vivere così» disse, trasmettendomi con ogni singola parola la disperazione che lo dilaniava.
«Invece lo capisco benissimo! Tu pensi di essere l'unico a soffrire? Anche la mia anima è spaccata a metà! Vorrei odiarti, dimenticarti, ma la verità è che ti amo con tutta me stessa e non faccio altro che pensare a te! Hai ancora il coraggio di affermare che questo tormento è soltanto tuo?»
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Sua... (Alba & Fabrice trilogy - erotic/dark romance)
RomanceAlba vive da sola con il figlio e lavora alla Banque Populaire come addetta alle pulizie, ma lo stipendio non le permette di pagare le spese e in breve tempo, i debiti si accumulano. L'incontro con Fabrice Valois, direttore della banca, complica le...