Un altro mese senza di lui. Un altro mese senza ossigeno, senza suoni, senza colori. Un altro mese nel quale mi ero limitata a esistere, non a vivere. Un altro mese trascorso nel rimorso, perché era chiaro che la sola presenza di mio figlio non era sufficiente a rendermi felice. Avevo bisogno anche di Fabrice per sentirmi in armonia con me stessa e il resto del Mondo. Questo faceva di me una donna ingrata ed egoista, ma non potevo evitarlo.
Lentamente, giorno dopo giorno, tutto era tornato a una normalità che per la prima volta, mi stava stretta. Lorenzo aveva finito l'asilo e tra qualche mese, dopo le vacanze estive, sarebbe andato in prima elementare. Ogni tanto lo portavo con me al lavoro, ma più spesso lo lasciavo con Romina, che per lui era come una seconda mamma. Non esistevano amiche più buone e generose di lei sulla faccia della Terra e in questo senso ero molto fortunata. Stavo in boutique cinque giorni a settimana e nei week-end mi dedicavo completamente a Lorenzo e alla casa.
Alex era rinchiuso in prigione in attesa del processo, che sarebbe iniziato a settembre. Il mio avvocato mi aveva assicurato che con i due capi d'accusa – tentata violenza sessuale e sottrazione di minore – che gravavano su di lui, un lungo periodo di detenzione non glielo avrebbe tolto nessuno. Per quel che mi riguardava, Alex Balti era acqua passata.
L'unico avvenimento degno di nota dell'ultimo periodo era stato l'incontro con i signori Balti. Quando avevano bussato alla mia porta, non sapevo chi fossero, perché non li avevo mai visti, neanche quando Alex ed io eravamo una coppia. Il fatto di non presentarmeli mai, avrebbe dovuto farmi capire che per lui la nostra relazione non era seria, ma all'epoca ero troppo ingenua e troppo innamorata per cogliere quel segnale di avvertimento. I signori Balti mi avevano chiesto scusa a nome del figlio, perché lui non si era mai degnato di farlo, e avevano espresso il desiderio di conoscere il nipote. Quando lo avevano abbracciato, con le lacrime agli occhi, mi ero commossa anch'io. E quando avevano abbracciato me, promettendomi di essere sempre disponibili in caso avessi avuto bisogno di aiuto, lo avevo apprezzato moltissimo. Spesso telefonavano per parlare con me e con Lorenzo, che ne era entusiasta. I nonni gli erano simpatici, il che era una prova che di loro ci si potesse fidare. Il radar di mio figlio non falliva mai. Se mi avessero detto che un giorno avrei instaurato un buon rapporto con i genitori di Alex, non ci avrei creduto. Loro erano diversi da quella feccia d'uomo che avevano generato ed io li avevo ingiustamente condannati.
La mia amicizia con Fulvio e le mie colleghe di lavoro si era rafforzata ancora di più: a volte andavamo a cena tutti insieme, trascorrendo serate piacevoli. A loro apparivo felice e soddisfatta, ma se avessero potuto vedere la ferita sanguinante che portavo nel cuore, avrebbero cambiato idea. Il dolore e il senso di perdita erano intensi come il primo giorno. Due mesi erano trascorsi da quando Fabrice mi aveva dato quello schiaffo perché mi allontanassi da lui, ma per me erano solo ventiquattro ore. Averlo visto fuori dal ristorante la sera della festa per Lorenzo, mi aveva fatto credere per un attimo che lui avesse cambiato idea su di noi, ma poi la tristezza si era impossessata del suo sguardo, facendomi capire che non era cambiato niente. Da allora, non lo avevo più rivisto. Tante volte ero passata davanti al suo palazzo, tentata dalla voglia di andarlo a trovare, ma alla fine avevo sempre desistito, per paura di essere rifiutata ancora. Tante ore avevo trascorso guardando lo schermo del mio computer, indecisa se mandargli o meno una mail per chiedergli come stesse, ma non avevo mai trovato il coraggio di cliccare su INVIO. E quante volte avevo tenuto in mano il telefono, con gli occhi fissi sul suo nome memorizzato in rubrica e il pollice sospeso sul tasto di avvio chiamata? Decine? Centinaia? Avevo perso il conto ormai.
Non potevo andare avanti così. Prima o poi, sarei impazzita davvero.
«Alba?»
Sbattei le palpebre e mi ritrovai di nuovo in boutique.
![](https://img.wattpad.com/cover/65320648-288-k992009.jpg)
STAI LEGGENDO
Sua... (Alba & Fabrice trilogy - erotic/dark romance)
RomanceAlba vive da sola con il figlio e lavora alla Banque Populaire come addetta alle pulizie, ma lo stipendio non le permette di pagare le spese e in breve tempo, i debiti si accumulano. L'incontro con Fabrice Valois, direttore della banca, complica le...