Capitolo due.

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Arrivata a scuola, vado verso il parco che si trova confinante con il parcheggio dell'Università. Sotto una quercia trovo René e Loren che mi aspettano. La rossa sfoglia un libro con sguardo serio mentre è seduta sulle radici sporgenti dell'albero, mentre la mora si intrattiene con il cellulare.

-Buongiorno.- Annuncio il mio arrivo alle due, che rispondo all'unisono ribadendo quello che ho appena detto, staccando per un'attimo gli occhi da ciò che stanno facendo.

-Mai un ritardo tu eh ?- Commenta René, dall'aria acida ma in realtà è una tenerona.

-Lo sai che la puntualità è il mio forte.- Rispondo fiera.

-L'unico essere umano sulla terra che non fa nemmeno squillare una volta la sveglia che si alza. Mentre io devo iniziare a metterla alle cinque del mattino per stare qui alle sette.- Sbuffa Loren.

Veniamo sempre prima a scuola, ci piace osservare le varie persone dall'aria stanca che si accingono a venire in questa scuola. Nel frattempo chiacchieriamo e ci dedichiamo a noi, parlando anche di alcuni nuovi arrivati, che per la gioia di Loren, ci sarebbero tre maschi.

-Bss...guarda chi è arrivato...- Bisbiglia René, carbonizzando con lo sguardo il ragazzo che ha appena indicato.

Corpo slanciato e magro, capelli neri, occhi pari a strapiombi e dello stesso colore dei capelli, sorriso ammaliante e un viso dolce ma duro allo stesso tempo, formano un bellissimo ragazzo stronzo, nonché, il mio ex ragazzo.

Io ed Elliot siamo stati insieme la bellezza di quattro anni, lui che è solo di due anni più grande di me, ci siamo fatti la metà della nostra adolescenza insieme.

Nonostante questo, mi ha tradita con la oca più cretina del paese, e da quell'episodio non volli più vederlo, anche se lui cerca ancora in tutti i modi di tornare con me.

Lo conosco come una madre conosce il proprio figlio, gli ho dato tutto, nel vero senso della parola, ho rinunciato a molte cose per lui, ma si vede che non é bastato.

Tutti mi definiscono 'la più bella del paese', quindi molti appena mi hanno vista libera, si sono fiondati. Dicono che ho una bellezza rara e unica, come se non fossi umana, ma sinceramente me ne frego categoricamente di quello che pensano gli altri, io mi vedo goffa e acida, anzi, cerco di fare di tutto per esserlo, odio con tutto il cuore quando mi danno attenzioni inopportune.

-Il bastardo...- Ringhio osservandolo. -Sta anche venendo da questa parte.- sbuffo.

-Preparo il machete...- Ringhia Loren, estraendo un machete dal suo zaino.

-Lory ! Perché ti porti un machete a scuola ?! Leva quel coso !- Accorre René, prendendo l'arma e mettendola di nuovo nello zaino prima che qualcuno la veda.

-Che c'è ?! In questa città sono sempre successe cose strane. Vi state forse dimenticate dei numerosi massacri di donne ?! Che ne sai se quel tizio non si sveglia un bel giorno e torna ad uccidere le ragazze !- Si giustifica altezzosa.

-È successo più di vent'anni fa ! Forse quel tizio sarà anche morto.- Brontolo.

-Non si sa mai ! Dimentichi che questo tizio è vissuto tipo trecento anni. O è immortale, oppure sono così proprio di genetica. Come un'antica arte di famiglia !- Afferma di nuovo lei.

D'un tratto mi sento toccare la spalla e sarà che stiamo parlando di un serial killer che pare essere vissuto trecento anni, oppure perché Loren è l'ansia fatta persona, ma prendo il polso di chiunque questo sia, girandolo e bloccandolo sotto la mia presa.

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora