Capitolo sei.

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Mi dirigo a casa dei ragazzi...chissà dove hanno raccimolato quella casa bellissima e enorme !

Sarà qualche eredità, infatti sentii parlare di un certo zio Anron.

Arrivo davanti ad un cancello e in automatico questo si apre, mostrandomi il bellissimo cortile che si trova davanti alla casa.

Parcheggio la mia modesta macchina vicino a tutti quei macchinoni, se non fosse per la Smart di Alexandra, mi vergognerei così tanto che mi sotterrerei in questo immenso giardino.

Salgo le grandi scale e busso. Viene immediatamente ad aprirmi Alexandra.

-Ciao !- Sorride e pare quasi splendere dalla gioia, accorrendo immediatamente a baciarmi le guance. -Vieni carissima.- fa' lei dolce, facendomi entrare.

Ci dirigiamo nel grande salone e ci trovo tutti. Esmeralda che suona il pianoforte, Alejandro che sembra litigare con il cellulare, Lola che sembra guardare la vetrina degli alcolici con nostalgia e desiderio e Anron...è nel suo angolino oscuro, con un bicchiere di un liquido scuro e marrone dentro, ma appena mi vede, questo si rovescia.

-Cosa ci fa lei qui ?- Quasi bisbiglia, mentre stringe i denti.

Alle volte mi stupisco del mio stesso udito...è lontanissimo quel ragazzo, come ho minimamente fatto a sentirlo ?!

Esmeralda stoppa bruscamente la sua melodia dolce e rilassante, mentre si gira di scatto verso il biondo, infuocandolo con lo sguardo. Alejandro fa lo stesso mentre Lola pare non interessare niente di ciò che sta succedendo.

Caspita...adesso capisco l'odio che prova la bionda nei confronti di questo ragazzo.

-Sentite...se volete tolgo il disturbo.- Faccio seccata, sentendomi davvero di peso.

-No, tu non ti muove. Se vuole se ne va lui.- Sbotta Esmeralda molto arrabbiata.

-Con molto piacere.- Si alza Anron dalla sua poltrona e va verso il piano di sopra.

Mentre il ragazzo mi passa di fianco, tutto per un'attimo si ferma e i nostri occhi si incontrano. I suoi: universi immensi di chiarezza ma di oscurità. I miei: zaffiri profondi ma nascosti dalle lenti a contatto.
Il cuore accelera pericolosamente, e sento le punta delle dita quasi pizzicare, ma non mi importa, sono immersa in quei suoi occhi così ghiacci da far spavento, accusatori e pericolosi.

Il tutto riparte, il tempo torna a scorrere e lui continua il suo cammino, ed io sembro quasi riprendere fiato.

Ritorno a guardare gli altri, quando noto Alexandra, rimasta ancora al mio fianco, guardarmi le mani stranita.

Vedo che anche gli altri mi guardano le mani ed allora lo faccio anche io d'istinto.

Quello che mi trovo davanti lo trovo a dir poco scioccante.

-Cosa diamine...?!- Urlo spaventata.

Ho le punte delle dita completamente ghiacciate. Come se fossero state in un frigger per ore !

Alexandra non parla, prende direttamente le mie mani e le avvolge nelle sue. Pochi secondi e...pare essere passato tutto.

-Aspetta...a te non ti avevano tolto la metà dei poteri ?! Come hai fatto ad aggiustarla !- Obbietta Lola d'un tratto e Alejandro alza gli occhi al cielo.

-Insomma ! Hai visto cosa diamine ha fatto ?! Inoltre non sentite questa puzza ?!- Si alza da divano e gesticola come un matto, indicandomi.

-In effetti puzza.- Arriccia il naso Esme.

-Ehi fermi. Ho fatto la doccia prima di venire qui.- Sbotto.

-Non puzzi in quel senso, ma di Stelle. Ah...riunione. Andiamo nel gazebo. Aspettaci qui.- Dice Lola che si avvia verso il retro, seguita da tutti.

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora