Capitolo venti.

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Che mattinata di merda.

Mi sono svegliata, e non appena ho messo piede fuori dal letto, ecco che prendo una storta, e di fatto mi fa male il piede.
Come se non bastasse, ecco che faccio un super mega ritardo dato che non trovavo le chiavi dell'auto, le quali, erano sperdute sotto il divano per un motivo a me ignoto.

Inoltre, appena arrivata a scuola, non trovo parcheggio, quindi mi è toccato parcheggiare la macchina molto più lontano, e con un piede che mi fa male, non è stata una passeggiata farmi la salita che conduce all'università.

Arrivata in classe, tra tutte queste disgrazie, era tardissimo e tra poco stavo per cadere scendendo le scale per raggiungere il posto con Loren e René, le quali stavano ridendo di gusto sotto i baffi.

La vergogna più grande, più che altro non è che ho fatto pose assurde per tentare di non cadere e che tutta la classe mi stava guardando, no, la vergogna più grande è stato lo sguardo di Anron puntato su di me, con quella sua espressione mista tra il disgustato e il fastidio che mi scavava dentro l'anima.

Ebbene, oggi è certamente una giornata di merda.

Adesso è orario di pranzo, e sono al tavolo con Esme, René, Loren, Lola, Alex e Ale, mentre Anron oggi ha preferito non farsi vedere in mensa.

Alex gentilissima è andata a prendermi lei il cibo, chi lo sa, stavolta potrei rischiare la morte con un vassoio in mano.

-Sembra che qualcuno mi abbia lanciato una maledizione.- Mi massaggio le tempie.

-È semplicemente una giornata storta, bambolina.- Ghigna Lola.

-Ho capito, ma questo è troppo, mi chiedo cosa possa accadermi di...-

-Zitta ! Ogni volta che si dice una frase del genere allora accade veramente qualcosa di peggio !- Alejandro mi ha tappato la bocca e ha uno sguardo spaventato sul volto.

-Ale ma cosa vai a dire, cose del genere succedono solo nei film o nei libri.- Alzo gli occhi al cielo.

-Appunto.- Ridacchia Alex mettendomi il vassoio davanti.

-Cosa 'appunto' ?- Domanda Esme.

-Nulla...nulla...- Ridacchia, mettendosi a sedere.

Alle volte fa paura.

-Uh che bel gruppetto tutto unito.-

Eh no...

-Moro, cosa vuoi ?- Ringhia Loren.

-Ah nulla in particolare. Jo volevo solo dirti di fare gli auguri a tua madre da parte mia.- Sorride.

Oh no...eccolo il peggio.

-Elly, sai meglio di me che rapporto c'è tra me e mia madr...-

-Non fare storie, lo sai che non mi sono mai piaciute, è giusto che tu faccia gli auguri alla donna che ti ha cresciuta.-

Postura ferma, sguardo affilato, mascella contratta; sta impartendo un ordine, un ordine che non tollera non sia rispettato.

Mannaggia, perché nonostante tutto rimane perfettamente sexy ?!

-E va bene.- Borbotto.

-Brava piccola, ci vediamo alla festa.- Mi fa l'occhiolino e saluta tutti, andando poi verso il suo gruppo d'amici.

-Quanto mi sta sul cazzo quello. Nessuno chiama 'piccola' la mia piccola.- Alejandro allunga un braccio verso di me e mi stringe sotto la sua spalla come per proteggermi, mentre continua a mandare sguardi di fuoco ad Elliot che non se lo fila minimamente.

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora