Capitolo diciassette.

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Ho sempre pensato che Anron fosse un bel ragazzo, anzi, un gran bel ragazzo.
Ricordo quando lo vidi per la prima volta, fuori dall'università.
Mi incantai quasi letteralmente e sentivo l'agitazione aumentare sempre di più, insomma, quel suo sguardo freddo e penetrante, la mascella contratta e quella sua camminata eretta e ferma, quasi come se volesse farsi vedere possente, poi, sotto quel suo mantello che sembrava appena uscito da un cosplay.
Ho sempre detto di odiarlo, di non sopportarlo, che dovrebbe tirarsela di meno, anche perché non è l'essere più potente al mondo ma un comune essere umano come tutti.
Ho sempre detto molte cose di lui, ma averlo qui, davanti a me, a petto nudo, con un'aria trasandata, incazzata, con quel suo ciuffo bianco davanti agli occhi, i pugni serrati, la mascella contratta e il respiro accelerato, non posso fare a meno di dire no, Anron non è un bel ragazzo, Anron è la perfezione fatto ragazzo, non so se mi spiego. E anche se mi ha minacciata, abbiamo litigato, pare evitarmi come la peste e penso stia per uccidermi, ho una voglia irrefrenabile di saltare sulle sue labbra e abbracciarlo forte, perché diamine se mi è mancato, anche il solo vederlo o il solo dialogarci, diamine se mi è mancato lui in tutte le sue sfaccettature, nei suoi difetti e persino lo sguardo furioso che mi rivolge in questo preciso instante, diamine, se mi è dannatamente mancato.

Dovrei essere arrabbiata ? Non lo so. So' solo che non riesco a muovermi, a non smettere di guardarlo anche mentre mi fissa e si passa una mano fra i capelli col vago intento di calmarsi, di non boccheggiare in cerca d'aria, ma questa, posso metterci la mano sul fuoco, è tutto tranne che rabbia.

Sembrano passati minuti, ore, invece solo pochi secondi, prima che lui inizi a proferire parola.

-Spiegami che ci fai qui, avanti.- Esordisce contraendo la mascella.

Tiro un sospiro di sollievo, grata a lui per darmi almeno la possibilità di spiegare.

-Sono svenuta, di nuovo per via di un vaso da parte dei residenti sopra al pub in cui lavoro, ora che ci penso però dovrebbero togliere quei dannati vasi...- Mi perdo sul filo del discorso pensando a quando sia letteralmente impossibile una cosa del genere, non gli finiscono mai i vasi a quei dementi ?!

-Non divagare.- Quasi ringhia ed io mi riscuoto.

-...e nulla, Lily passava da quelle parti e mi ha portato qui, credimi, non è stato niente di intenzionale infatti stavo per andarmene.- Spiego frettolosamente, vedendo che mi guarda attento.

Passano dei secondi interminabili e sento il suo sguardo pesante su di me e, dannazione, se mi fa agitare più di quanto già non sia.

-Ok, puoi andare.- Distoglie lo sguardo e si avvia verso il letto, prendendo un libro dal comodino e iniziando a sfogliarlo, probabilmente in cerca della pagina in cui era rimasto precedentemente.

Stringo gli occhi in una fessura e metto a fuoco il titolo.

"Il nuovo Sole e la nuova Luna - La storia dei sovrani."

Giro la testa di lato e guardo la copertina che mostra solo il titolo, in una rilegatura di pelle blu.

-Che libro leggi ?- Domando curiosa.

-Ho detto che devi andare.- Afferma senza distogliere gli occhi dal libro, ma tenendo un tono duro.

-Sii almeno cortese e rispondi alla mia domanda.- Borbotto contrariata, incrociando le braccia al petto.

-Ma non ti è bastato che l'ultima volta che ci siamo visti ti ho fatto capire che ti odio come non ho mai odiato nessuno ?!- Sbotta intrecciando i suoi chiari occhi azzurri, quasi tendenti al bianco, nei miei, coperti dalle lenti a contatto.

Ahi.

Eccome Anron, eccome se mi è bastato, mi hai fatto sentire la ragazza più nullità dell'intero creato, mi hai creato dentro una voragine di dolore che non immagini minimamente.
Ovvio che ricordo, come potrei dimenticarlo ? Quelle parole rimbombano ancora insistenti nelle mie orecchie, e cazzo se mi fanno ancora male.

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora