Capitolo undici.

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Scendiamo le scale e appena arriviamo nel salotto, mi stupisco.

Immaginavo questo zio Anron un vecchietto miliardario con un'aria da pappone assetato di belle ragazze alle quali allegare banconote ai loro reggiseni, ed invece mi ricredo.

Un uomo alto, dai lineamenti duri e fini è di fronte a me. Con un corporatura fine ma statuario e i capelli neri fa' la sua bellissima figura in una giacca di pelle e jeans strappati.

Ma la cosa che mi stupisce di più...sono i suoi dannati occhi.

Blu...un blu elettrico ed intenso, brillano con luce propria e ne rimango così ammaliata...

Ma la cosa che mi stupisce di più...è che sono dannatamente uguali ai miei.

Li porta con fierezza, con sicurezza e agio, ciò che non faccio io.

Mai e poi mai avrei mai pensato di trovare qualcuno con i miei stessi e identici occhi. Stesso taglio, stesso colore, stesse congiure.

-Vecchio guardone eh ?- Dice poi, ghignando a Ronny.

-Avevo dimenticato "ficcanaso".- Risponde il ragazzo sprezzante. Andando verso lo zio e prendendogli la mano per poi stringerla quasi in modo fraterno.

L'uomo gira lo sguardo verso di me e tutto si blocca. Mi guarda con uno sguardo...strano, insolito, ed io faccio uguale.
Perché sento una sottospecie di vibrazione ? Una specie di sensazione che mi porta a dire "dove ti ho già visto ? Nei miei sogni ?".

Mi sembra così familiare...così...non so nemmeno spiegarlo.

-E tu sei ?- Domanda riscuotendosi.

-Jo. E per favore, niente commenti ingrati sul mio nome, grazie.- Gli porgo la mano e lui fa una leggera risata.

-Anron.- Stringe la mano in modo delicato.

Beh...lo avevo capito.

-Ti devo parlare ragazzo. Vieni, andiamo al gazebo. Diamine come mi è mancata questa casa.- Dice l'ultima frase guardandosi attorno.

-Zio, sappiamo tutti che qui venite tu e la zia a fare le vostre scappatelle quando il castello è affollato.- Borbotta Esme in una risatina.

-Ehi tu, rossa malefica, porta rispetto al tuo vecchio zietto.- Le punta il dito contro, facendola ridacchiare ancora di più.

-Con tutto il rispetto, ma io tutto vedo tranne che sei vecchio.- Confesso, arrossendo leggermente.

-Vedi ? Le sconosciute mi trattano meglio di mia nipote !- Sbotta poi, facendoci ridere tutti, tranne Ronny.

I due ragazzi si avviano verso il cortile sul retro della casa.

-Scusate...ma questo zio da dove viene ?- Guardo la direzione dove i due Anron sono scomparsi pochi secondi prima.

-Veramente è solo mio zio. È il marito della sorella di mio padre, cioè mia zia.- Mi spiega Esme, seduta davanti al pianoforte.

-Beh, Zaffira ed Anron ci hanno praticamente cresciuti. Anche senza un particolare grado di parentela, noi li chiamiamo così.- Spiega Alex che è sul divano, abbracciata dal suo gemello.

-Uh...io credevo che eravate tutti parenti tra di voi.-

-No bambolina, ci vogliamo solo un gran bene anche se non sembra.- Dice Lola seduta sul camino, guardando tutti con un sorriso sereno.

Anron sulle travi, Lola sul camino...mi domando come diamine fanno a salirci, insomma, quel camino è enorme !

Anron (grande) POV:

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora