Capitolo trenta.

3K 280 82
                                    


Mille voci ormai ci sovrastano.

-Non può essere.-
-E se fosse un bluff ?-
-Ma non era morta ?-
-Che gioia finalmente !-
-Era l'ora che anche loro avessero un po' di felicità.-

In mezzo a tutti quei chicchericci io sono ancora abbracciata ai miei genitori, gli unici che potrei ritenere tali dopo il bel servizio che mi hanno dato quelli adottivi.

Zaffira non fa altro che singhiozzare e con mia grande sorpresa anche Anron, che da quello che mi hanno raccontato e visto, caratterialmente è la copia sputata di Anron II.

Mi stringono forte ed io stringo loro, fa caldo ma non mi interessa, so' quanto hanno sofferto per me e mettendomi nei loro panni avrei fatto lo stesso.

Finalmente un lato del mio cuore si è liberato, come se avessi sempre avuto un blocco, un qualcosa che mi dicesse di non sporgermi mai più di tanto, adesso non c'è più, c'è solo libertà e felicità.
Infondo sono nel luogo dove sono nata e da dove derivano tutte quelle strane cose che ho avuto sin da bambina.

Finalmente sono a casa.

-Avanti, stacchiamoci sennò staremo qui per tutta la serata, e devo dire che in tutta la mia vita non sono mai stata così sentimentale.- Tira su col naso Zaffira, staccandosi.

-Ma stai zitta, per favore.- Ridacchia Anron, anche lui mentre si stacca, asciugandosi qualche lacrima.

Mia madre, eh già, mia madre, si guarda attorno, vedendo tutti gli occhi fissi su di noi.

-Ah giusto, ehm, la principessa è stata finalmente trovata. Gioiamo di questa cosa e festeggiamo !- Annuncia la donna e tutti sorridono e iniziando a ballare. -Almeno ce li togliamo un po' di torno. Andiamo sul terrazzo.- bisbiglia al mio orecchio, prendendomi per il braccio e portandomi verso una grande scalinata che conduce ad un terrazzo bellissimo, davanti a noi solo l'universo infinito.

-Wow...- Sussurro, guardando il panorama.

-Mio Dio, Astra ti prego, fatti abbracciare di nuovo.- Sbotta Zaffira, abbracciandomi di nuovo.

-Va bene, ora però la stai soffocando.- Anron, premuroso la stacca da me ed io riprendo fiato.

Per un momento ci guardiamo in un silenzio alquanto imbarazzante.
Ed ora ?

-Sediamoci su.- Fa la donna dai profondi occhi verdi, sedendosi davanti ad un tavolo di ferro battuto, quelli tipici da giardino, ma su di un terrazzo che porta alla vista lo spazio cosmico, surreale.
-Allora dicci, era tutta una messa in scena ? Cioè tu e Ronny non siete davvero...-

Ma non le lascio nemmeno il tempo di finire la frase. -No ! Non siamo assolutamente niente.- e forse l'ho detto con troppa enfasi e le guance troppo rosse, anche perché loro mi guardano dubbiosi.

-Sono di nuovo padre da nemmeno dieci minuti e già devo spezzare le gambe a un ragazzo, da non credersi.- Sbotta veramente irritato. -Ora che ci penso noi vi lasciammo anche da soli quella notte, per farvi combinare qualcosa. Non mi vorrai dire che quella sera è successo qualcosa.- Sibila l'ultima frase, piazzando i suoi occhi uguali ai miei dentro le mie pupille.

Dannazione, ora so cosa provano le persone davanti a questi occhi.

-Anron suvvia, non penso che queste siano le domande da fare a nostra figlia, insomma, nella nostra vita ci saremmo stati insieme nemmeno quindici minuti.- Lo riprovera Zaffira.

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora